Corda avvia la rivoluzione tecnica, dopo Pantanelli via anche Usai

Prendi un presidente vulcanico, aggiungi a campionato in corso un allenatore irascibile, li metti insieme in una squadra che dovrebbe comandare il girone G di serie D e poi ti accorgi invece che si ritrova al penultimo posto, con soli 4 punti a 13 lunghezze dalla vetta dopo appena 7 turni.

Il patron Pitta passa la mano - I protagonisti in questione sono Giovanni Antonio Pitta, Ninni Corda e il Tavolara. Ma non è finita, il film è solo all’inizio e la miscela è stata esplosiva. Questo perché il presidente ha deciso di disfarsi del club e l’allenatore di Nuoro, che nelle tre giornate in cui siede in panchina ha racimolato tre sconfitte, è il tramite del passaggio di consegne dalla vecchia alla nuova proprietà (un gruppo di imprenditori nuoresi guidati dall’avvocato Mocci) e ha già fatto fuori due giocatori importanti quali il portiere Armando Pantanelli, già sostituito con l'ex Alghero Simone Aresti, e Cristian Usai, il capitano storico dei biancoverdi.

Il Tavolara punto e a capo - Nel giro di due mesi, il progetto scintillante di patron Pitta, che avrebbe dovuto riportare nel professionismo il calcio a Olbia, è già naufragato. Nonostante una campagna acquisti stratosferica che aveva portato in biancoverde giocatori di categoria superiore come Pantanelli, i difensori ex Olbia Varriale e Palazzo (l'anno scorso alla Villacidrese), i centrocampisti Rais (ex Alghero) e Manzo (ex Villacidrese) e l'attaccante Borrotzu (ex Sanluri), l’allenatore di inizio stagione, Massimo Mariani, aveva esordito con l'eliminazione dalla Coppa Italia per mano del Budoni (6-3 ai calci di rigore dopo il 2-2 dei 90') e la sconfitta interna (2-1) all'esordio in campionato nel derby contro il Portotorres. Poi il 4-1 a Castiadas, grazie alla quaterna di Borrotzu, sembrava avesse avviato la riscossa degli olbiesi ma il successivo pareggio interno (1-1) con il Cynthia, che finora ha racimolato solo un altro pari, e la brutta sconfitta (2-0) di Zagarolo aveva determinato il cambio in panchina.

L'arrivo di Ninni Corda non dà la scossa - Il tecnico vincente (con Tempio e Como) e reduce da una stagione e mezza importante ad Alghero, avrebbe dovuto riavviare la risalita immediatamente. L’allenatore nuorese ha subito ottenuto gli acquisti di Sentinelli, Molino e poi quelli di Demartis e Bellè ma i risultati non sono arrivati. Anzi, tre ko di fila che vanno aldilà delle normali difficoltà di un ingresso in corsa. Corda evidenzia una carenza di preparazione fisica, il pressing continuo è fondamentale nel gioco voluto dall’ex tecnico delle giovanili del Cagliari. L’ansia di voler recuperare il terreno porta all’eccessivo nervosismo che i biancoverdi pagano ogni volta con almeno una espulsione a partita (Sentinelli, Cau, Rais e Varriale).

Manca l'empatia tra squadra e tecnico - Ma l’aspetto più importante è che Corda deve sentire suo il gruppo che allena. I successi li ha conseguiti costruendo squadre che poggiano su un blocco di fedelissimi: Sentinelli, Molino, Demartis, Rais e Cau sono stati i protagonisti dei successi del tecnico a Tempio (2006/07), Como (2007/08) e poi ad Alghero (da gennaio 2009 a giugno 2010). Al Tavolara questo quintetto non ha ancora inciso. Non in sintonia sono apparsi Pantanelli e Usai, già fuori dai giochi dopo l’ultimo ko in casa contro il Selargius. Di Gennaro e Stocchino potrebbero essere i prossimi a saltare. E si dice anche Borrotzu.

A dicembre scatterà la rivoluzione - La rivoluzione societaria è già stata avviata, quella della squadra si avrà a dicembre. Decisivo sarà il cammino che farà questo gruppo fino alla riapertura del mercato. A Corda piacciono le sfide impossibili, spesso le ha vinte. Magari in un mese molte cose si aggiusteranno in termini di rapporti tra tecnico e giocatori, e di conseguenza arriveranno i risultati, magari a partire dalla trasferta di domenica a Somma Vesuviana contro il Viribus Unitis. E allora più che di stravolgimenti si parlerà di semplici ritocchi. Altrimenti si dovrà parlare di fallimento. F.S.