Il presidente: «Altri i responsabili dei debiti»
Crisi Porto Torres, Tellini: «Il Lanusei non doveva infierire sui nostri ragazzini, salveremo il titolo onorando il campionato»
A Lanusei si è presentato con dieci giocatori, senza un portiere di ruolo e ha incassato 8 reti in 45'. Al ritorno dagli spogliatoi gli effettivi in campo erano scesi a sei perciò l'arbitro Cappai non ha potuto far altro che sospendere la partita. La crisi del Porto Torres, penultimo in Eccellenza e reduce da un'altra dolorosa retrocessione, ha avuto un'accelerata importante una settimana fa quando, dopo la gara persa in casa 3-0 in modo dignitoso contro la capolista Muravera, i giocatori più rappresentativi che ancora stavano vestendo la maglia rossoblù hanno deciso di chiudere anticipatamente la stagione. E questo perché la società del presidente Tino Tellini ha avuto notizia del pignoramento del residuo del contributo regionale (circa 17.000 euro) relativo alla scorsa stagione, quando società militava in serie D, per le pendenze con vecchi fornitori. Soldi che avrebbero permesso di chiudere il campionato con la rosa che si era formata dopo il mercato di dicembre che aveva visto andar via alcuni giocatori di spessore (Pierangeli, Niedda, Gadau, Bonetto, Puggioni) e altri (Demurtas, Cossu, Caravagna, Coghene, Cocco) continuare a sposare il progetto almeno fino alla gara con i sarrabesi. Settimana scorsa, le voci che il Porto Torres potesse abbandonare il campionato e non presentarsi a Lanusei (leggi l'articolo) si accavallavano con la volontà di quei pochi dirigenti rimasti in sella di mettere in piedi una formazione dignitosa con i ragazzi del settore giovanile. Si è arrivati ad una via di mezzo che comunque ha fatto discutere e riproposto il tema di un campionato falsato già dalla rinuncia del Sanluri dopo tre giornate del girone di ritorno.
Il giorno dopo l'8-0 rimediato in Ogliastra, il presidente Tino Tellini ha spiegato attraverso la sua pagina facebook l'attuale situazione del club che guida da tre mesi: «Sapevo che la situazione del Porto Torres, quando mi hanno chiesto a dicembre di fare il presidente, era difficilissima, ma si è rivelata ancor peggio. Con il residuo del contributo regionale (17.000 euro) pensavamo di chiudere il campionato. Invece è arrivata in questi giorni la mazzata dei sequestro totale delle somme, dovuto a pendenze con fornitori accadute negli anni precedenti. Non c'è bisogno di sottolineare chi sia il responsabile di questi debiti: lo sanno tutti, certamente né i dirigenti attuali né il sottoscritto. Ci siamo perciò trovati nell'impossibilità di pagare i giocatori che, dopo la partita col Muravera, hanno deciso di non giocare più in questa stagione. Quindi, in piena emergenza, siamo dovuti andare a Lanusei con 10 ragazzini senza un portiere, poiché alcuni giocatori della Juniores si sono, con varie motivazioni, rifiutati di parteciparvi. Meglio non commentare questo comportamento, sarebbe superfluo».
Il presidente Tellini ha deciso di andare lo stesso in trasferta a Lanusei: «Per continuare ad onorare il campionato - continua - perchè è il solo modo per evitare la scomparsa del Porto Torres dal panorama calcistico regionale. Il sottoscritto sabato ed anche poco prima del match ha informato della nostra situazione sia il presidente che l'allenatore del Lanusei, pregandoli di non umiliare questi coraggiosi ragazzini, che senza alcuna colpa che si sono presi la grande responsabilità di giocare ad armi impari, e di questo ringrazio loro di cuore. Avete visto com'è andata e mi dispiace davvero tantissimo, soprattutto per loro: io al posto del Lanusei mi sarei comportato in maniera diversa, invece di infierire per un tempo contro dei ragazzini quasi inermi, sommergendoli di ben 8 reti in un tempo, quasi uno ogni 5 minuti. Ma ognuno è libero di comportarsi come crede: questo appunto è il calcio ed è inutile lamentarsi».
Infine, delinea l'immediato futuro del Porto Torres: «A mio avviso ora l'unica strada da percorrere, se si riesce, è finire in qualche modo il campionato, visto che mancano solo 5 partite, per evitare una retrocessione in Terza categoria, o in Seconda come sembra. Poi si può rifondare partendo ovviamente da presupposti diversi. L'unica altra cosa che mi sento di dire è quella di non prendersela con quei pochissimi dirigenti che tentano di tenere in piedi la baracca pagando le colpe di altri e sono vittime di una situazione che parte da lontano, come in molti sanno. Quei ragazzi che spero giocheranno nelle prossime partite andranno doverosamente rispettati ed ammirati, specie per la dedizione e l'attaccamento che dimostrerebbero alla maglia. Per quel che riguarda il sottoscritto non posso sicuramente assumermi l'onere di pagare debiti esosi lasciati da altri: non sarebbe una cosa giusta e come sapete non ne ho nemmeno la possibilità. Ci ho messo la faccia, come sempre».