«I miei gol al L.Dolce? Casuali ma se continua...»
Emiliano Melis vuole un Castiadas nei playoff nazionali: «Il regalo giusto ad una stagione giocata per vincere»
Sembra abbia un conto aperto con il Latte Dolce perché Emiliano Melis, quando incrocia i sassaresi, li deve castigare. L'anno scorso, di questi tempi, con la maglia del Selargius segnò la doppietta decisiva che affossò i biancoblù nei playout di serie D; due mesi fa, ora che è nel Castiadas, una sua punizione da 30 metri al 90' ha permesso ai sarrabesi di escludere gli avversari dalla corsa al primo posto. Venerdì, nella finale playoff di Oristano, il fantasista ex Cagliari potrebbe far valere il detto "non c'è due senza tre": «I miei gol pesanti al Latte Dolce sono casuali anche perché è capitato farli con maglie diverse. Loro saranno più arrabbiati col Selargius che non con me». Nella gara d'andata in campionato, però, vinsero i sassaresi 1-0. «Io ero assente per infortunio - ricorda l'estroso attaccante classe 1979 - Al di là che segni io o meno, mi auguro che il risultato sia uguale agli ultimi due miei precedenti contro il Latte Dolce perché noi del Castiadas ci meritiamo di andare avanti, è un regalo che dobbiamo farci dopo un'annata giocata per vincere».
L'ultima di campionato in panchina per un risentimento muscolare, aver saltato la semifinale playoff ti ha permesso di recuperare?
«Per la finale ci sono, diciamo che non sono in formissima ma l'anno scorso, prima dei playout, stavo decisamente peggio»
E sappiamo come poi è andata... Ancora il Latte Dolce sulla tua strada, che differenza tra le due gare?
«Ci sono stati d'animo completamente diversi benché entrambe le gare ricoprano la stessa importanza. Ad una gara di playout ci si arriva con maggior tensione perché la retrocessione è sempre più dolorosa di una sconfitta nei playoff, che fa male ma non cancella le cose belle fatte nella fase regolare. Nel girone di ritorno abbiamo fatto 6 punti in più rispetto all'andata, dobbiamo riconoscere al Castiadas che ha fatto un grande campionato perché, rispetto a tutte le altre squadre di vertice, la nostra era nuova di zecca mentre l'ossatura delle altre pretendenti era già fatta. Il Muravera ha aggiunto Sogus e Arrus, il Lanusei aveva dall'anno prima Viani, Placentino, Gutierrez, così come il Ploaghe con Pulina, Piredda e Cocco rinforzato da alcuni ex Taloro portati da mister Cirinà o come il Latte Dolce di Paba che ha aggiunto il blocco del Fertilia. Perciò un bravova alla nostra società capace di costruire una bella squadra e al mister Zaccheddu nel farla da subito diventare un gruppo»
Due mesi fa col Latte Dolce fu 3-1 con gol decisivi del neo-entrato Melis al 90' e di Mesina al 93'
«È stata una partita bellissima, giocata a viso aperto da due grandi squadre. Nel finale eravamo noi in 9 e loro in 10, hanno avuto le palle-gol per chiudere la gara prima che io segnassi il 2-1 e Mesina facesse il 3-1. Quel successo ha riacceso le nostre speranze di vittoria del campionato dopo la sconfitta a Muravera e ci ha dato ulteriormente convinzione di poterli riagganciare visto che in quella domenica loro vincevano a tavolino contro il Sanluri»
Pensate ancora al 2-2 in casa contro l'Alghero, alla terzultima giornata, che vi è costato lo spareggio per la serie D?
«Certo che sì, è normale che quel pareggio abbia pesato come un macigno ma va inserito in un contesto più ampio e analizzato nell'arco di un torneo nel quale magari abbiamo vinto delle gare in cui pensavamo di non farcela, come a Valledoria per un autogol al 90'. Credo che fosse scritto che il Muravera doveva vincere, i segnali sono quelli visti nella loro gara contro il Lanusei che ha sbagliato un rigore all'85'. Lo spareggio sarebbe stato bellissimo giocarlo ma se era destino perderlo per noi sarebbe stato peggio mentalmente affrontare i playoff con quella sconfitta»
Quanto conta in questa finalissima il vantaggio di passare in caso di parità nei 120'?
«Non è un vero vantaggio, è una gara che non puoi assolutamente affrontare dal 1' pensando che hai due risultati su tre. Passare se pareggi nei 120' vale quasi nulla, con quella tensione, il caldo e il forte vento, non si possono fare dei calcoli. Queste sfide si giocano per cercare di vincerle, se vai in campo con l'idea di prenderti un pari sei sconfitto in partenza. Il vero vantaggio si sarebbe avuto se si fosse giocata in casa nostra e col pareggio che ci premiava nei 90'. Non credo neanche che loro si butteranno in avanti alla ricerca del gol, col Ploaghe non l'hanno fatto, sanno che se noi dovessimo segnare per loro sarebbe un mazzata»
Come ci arrivate a questa sfida, il riposo vi può agevolare rispetto al Latte Dolce che ha giocato però una gara ufficiale?
«Sarà paradossale ma, forse, il leggero vantaggio che abbiamo sul piano fisico può essere insufficiente rispetto ad un Latte Dolce che ha riattaccato la spina con una settimana di anticipo giocando un gara vera. Noi non possiamo permetterci rilassamenti dopo un campionato giocato fino all'ultima giornata per vincere ma, ormai, quello che è stato è stato, dobbiamo guardare avanti ed essere pronti a disputare un altro campionato. Venerdì bisogna essere bravi sin dal riscaldamento, belli concentrati e al massimo come lo saranno loro»
Muravera e Lanusei in serie D, meritato?
«Assolutamente sì, sono due ottime squadre brave anche a portare dalla loro parte la componente fortuna: penso al rigore sbagliato dal Lanusei contro il Muravera e al fatto che gli ogliastrini sono arrivati nelle semifinali nazionali di Coppa Italia con tre vincitrici dei campionati di Eccellenza. Ma si badi bene che non ti piove nulla dal cielo, la fortuna va cercata ed è innegabile che c'è stata per tutt'e due ma a Muravera e Lanusei vanno i miei complimenti, sono due società serie e con giocatori per i quali nutro tantissima stima. Ora speriamo di raggiungerli in serie D»
In questo Castiadas spesso non si sono riconosciuti pienamente i meriti che ha il mister Giampaolo Zaccheddu
«Concordo. È una di quelle persone vere che fa bene al calcio, avercene tante di questo spessore. Gli vanno dati i meriti nell'aver assemblato subito una squadra nuova, di aver ottenuto bellissime vittorie, specie in casa, giocando un calcio spettacolare in un campionato difficile ed equilibrato come quello dell'Eccellenza. Non è facile fare ciò che ha fatto lui, nel gestire con tranquillità alcuni momenti cruciali della stagione, come quello iniziale che è stato condizionato dai tanti infortuni e una falsa partenza; lui ha ricompattato il gruppo e riportato al massimo vertice»