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«La nostra è una società solida»

Erula, la replica di Carlo Tortu: «Squadra competitiva, ora tocca al mister»

Pubblichiamo le precisazioni del Presidente dell'Erula, Carlo Tortu, alle dichiarazioni del suo allenatore, Valerio Budroni.

 

«Ci sono alcune cose che non condivido dell'intervista a Budroni pubblicata poche ore fa, vorrei però incominciare con una premessa: sono convinto che chi deve gestire la squadra e lo spogliatoio è sicuramente l'allenatore, non il Presidente; la presenza da parte mia e della maggior parte dei dirigenti è costante, cerchiamo di fornire tutto il supporto possibile ai ragazzi e allo staff tecnico.
I giocatori che provengono dai paesi limitrofi, che vantano peraltro una discreta esperienza, hanno ammesso più volte che la nostra è una società ben organizzata, come se ne vedono poche in giro».

 

Sulla partita con il Chiaramonti - «Abbiamo segnato il gol del 2 a 1 a cinque minuti dalla fine, purtroppo poi è scoppiata una rissa che non esito a definire ignobile, sono cose che non dovrebbero succedere nel calcio.
La baruffa, se così la vogliamo chiamare, è nata per contrasti tra giocatori che non sono ne di Erula ne di Chiaramonti; voglio sottolineare il fatto che ad inizio stagione avevamo un buon numero di ragazzi locali in rosa che per vari motivi hanno deciso di abbandonare il progetto, forse anche per delle scelte fatte dallo stesso allenatore.
Bomboi, che sino a questo momento si sta comportando davvero bene sul piano realizzativo e occupa la terza posizione in classifica marcatori, è stato preso proprio per fare la differenza; purtroppo è stato squalificato per due giornate perchè è uno dei responsabili della rissa di cui parlavo in precedenza;  tra le altre cose è di Berchidda, ci tengo a sottolinearlo per non infangare i miei concittadini di Erula».

 

La questione rinforzi - «E' vero che la società non è in grado di fare grossi investimenti sul mercato, ma su 18 giocatori in rosa, almeno 16 hanno una discreta esperienza come minimo in Seconda Categoria; non capisco perchè il mister ci abbia voluto dipingere come una squadra di straccioni (ride).
Non è la prima volta che disputiamo un campionato di Seconda Categoria, non siamo degli sprovveduti».

 

Pochi punti in trasferta - «I limiti che manifestiamo lontano da casa non sono causati dall'organico secondo me; io penso invece che la questione sia proprio psicologica: a parte la sconfitta di Berchidda, moltissime partite le abbiamo perse con il minimo scarto.
Ad esempio con la Mediterranea abbiamo sciupato un calcio di rigore che ci avrebbe permesso di pareggiare».

 

Il Presidente ci tiene poi a difendere la bontà del suo progetto: anche con pochi soldi, in una categoria come la Seconda, si possono raggiungere buoni risultati.
«Non capisco – continua Tortu – cosa si aspetti il nostro tecnico dalla squadra di un paese di 800 persone che disputa un campionato di Seconda Categoria.
Abbiamo un impianto di tutto rispetto, che tra poco verrà dotato di manto sintetico; ci sono delle gradinate nuovissime, abbiamo la possibilità di usufruire dei tanti finanziamenti che il comune ci concede; non possiamo assolutamente lamentarci, mi pare, soprattutto se ci confrontiamo con altre realtà: Oschiri, il paese di Budroni, ha 4-5 mila abitanti, l'anno scorso ha concluso il campionato al terzo posto ed è stato ripescato in Prima Categoria, hanno fatto dei grossi interventi sul mercato ma nonostante questo rischiano seriamente la retrocessione».

 

Il settore giovanile - «E' difficile tirare su un settore giovanile in un comune così piccolo; questo non significa però che non ci siano ragazzi di Erula che giocano a pallone.
I nostri giovani vanno a giocare a Perfugas, ad esempio, in una società con cui abbiamo peraltro buonissimi rapporti e che ha la possibilità di gestire al meglio un settore giovanile; terminata l'esperienza con il San Giorgio sono liberissimi, proprio come succede, di tornare a giocare per la squadra del loro paese.
L'intelaiatura della squadra, l'ossatura vera e propria, è composta da giocatori di Erula.
Abbiamo una rosa di 18 giocatori, se poi molti non si presentano agli allenamenti io non ci posso fare niente; abbiamo avuto dei problemi particolari soltanto con un ragazzo che non si allena con l'intensità e con la serietà che noi tutti ci aspettiamo, se il mister ritiene di schierarlo ugualmente in campo è un problema suo; per quanto mi riguarda non c'è mai stato nessun obbligo in questo senso, anzi, l'ho invitato più volte a far giocare i ragazzi che se lo meritano di più in base al loro impegno durante la settimana, a prescindere poi dal valore tecnico dei singoli elementi».

 

Il Presidente suona la carica e si aspetta il massimo dalle sfide interne, comprese quelle contro le corazzate Mediterranea e Golfo Aranci.
«Di fronte al nostro pubblico abbiamo fatto sempre ottime partite e mi aspetto che si continui così; dei pochi punti che il Berchidda ha perso sino ad ora, 2 li ha lasciati proprio contro di noi sul nostro campo.
Non bisogna dare nulla per scontato, non è detto che le prime della classe abbiano vita facile contro di noi solo perchè hanno una posizione migliore in classifica.
Secondo me 30 punti sono un buon bottino, soprattutto se consideriamo che l'anno scorso le squadre che hanno disputato gli spareggi play-out non avevano più di venticinque punti.
Considerando la situazione di Sant'Antonio e Azzanì sono fiducioso; quest'anno bastano sette punti di vantaggio per evitare di giocarsi tutto nello spareggio».

 

Un organico di tutto rispetto - «In rosa abbiamo elementi di grande talento; ad esempio abbiamo un giocatore che ha fatto la trafila nel settore giovanile della Torres, sino alla Juniores, sotto la guida di Ninni Corda: vanta esperienze in Prima Categoria, in Promozione, in Eccellenza e mi ha confermato, come molti, che qui ad Erula ha trovato un ambiente serio e professionale.
Non è il caso secondo me di sminuire così tanto la nostra squadra; per quanto mi riguarda siamo una società solidissima.
La rosa che ha a disposizione il mister è la stessa che l'anno scorso ha stravinto il campionato di Terza Categoria, mi sembra una buona base da cui partire.
Abbiamo inserito due portieri nuovi, entrambi di Oschiri, uno dei quali vanta un'esperienza importante in Promozione con l'Ozierese, per sostituire il nostro ex numero 1 che era finito nel mirino del San Teodoro; abbiamo preso una punta; abbiamo rinforzato il centrocampo facendo tornare a Erula un giocatore che si era notevolmente messo in mostra con la maglia del Perfugas; non si può proprio dire che siamo rimasti con le mani in mano.
Secondo me la nostra è una squadra competitiva, l'allenatore è lui, spetta a Budroni far rendere al meglio i ragazzi; io sono in questa società da quindici anni, ho maturato una discreta esperienza con l'Erula, abbiamo vissuto momenti estremamente positivi e altri un po' più difficili, la retrocessione non è un problema, perchè nella peggiore delle ipotesi disputiamo il campionato di Terza Categoria, non mi sembra il caso di farne una tragedia; ritengo comunque che la squadra avrebbe potuto fare anche qualche punto in più rispetto a quelli che abbiamo attualmente».

 

In questo articolo
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2012/2013
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