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Seconda categoria
«La squadra sta bene, ma dovremo dare il 110%»

Esame Buddusò per il Burgos, parla mister Calvia: «E' il momento migliore per affrontare la capolista»

Chi fermerà il Buddusò? E' questa la domanda che da un paio di settimane a questa parte tifosi e addetti ai lavori si pongono commentando la situazione attuale del girone F di Seconda Categoria.
Tra le principali candidate per quella che al momento sembra un'impresa decisamente ostica, troviamo sicuramente il Burgos di mister Calvia che anche grazie al successo ottenuto nel match casalingo contro il Pozzomaggiore si presenta alla sfida in trasferta con la capolista, partita di cartello della settima giornata, in forma smagliante e con grande voglia di far bene.

 

Mister Calvia, state attraversando decisamente un ottimo momento: avete inanellato tre vittorie consecutive negli ultimi tre match, con una striscia di risultati utili che sale a 6.
A prescindere dai numeri, mi dica un po' come sta la squadra, dal punto di vista atletico e dal punto di vista del morale.

«Sicuramente a livello atletico stiamo attraversando un buon momento, dovuto anche alla buona preparazione che abbiamo svolto quest'anno.
A parte due veterani, gli altri son tutti giovani: di conseguenza la corsa e il fiato ci sono; i ragazzi si allenano con costanza e impegno.
Stiamo incominciando a migliorare sotto il profilo del gioco; la difesa sta facendo progressi ed acquista solidità con il passare delle giornate, così come il centrocampo; l'attacco sta mantenendo le premesse: la velocità è una delle caratteristiche migliori in questo senso.
Inoltre abbiamo un po' di fortuna dalla nostra parte, che non guasta mai».

 

E per quanto riguarda il morale? Immagino che la squadra sia galvanizzata dagli ultimi risultati.
«Cerchiamo di stare con i piedi per terra.
La squadra è partita per salvarsi, stiamo mettendo un po' di fieno in cascina per i tempi peggiori».

 

Che valore da alla vittoria ottenuta nell'ultimo turno contro il Pozzomaggiore?
Loro hanno incassato la prima sconfitta stagionale proprio contro di voi.

«Il Pozzomaggiore è sicuramente una buona squadra.
Noi siamo stati bravi e fortunati a trovare subito il gol nei primi minuti, quindi la partita si è messa nel binario giusto.
Hanno lottato a viso aperto, come del resto ha fatto il Burgos; loro hanno cercato di pareggiare la partita e perchè no, anche di vincerla.
Noi non ci siamo accontentati dell'1 a 0 e questo ha contribuito a rendere il match ancora più spettacolare».

 

Alessandro Arca ha dichiarato in un'intervista che Burgos e Pozzomaggiore sono, secondo lui, le due squadre che hanno le possibilità maggiori di contrastare lo strapotere della corazzata Buddusò.
Cosa si sente di replicare, in vista anche del big-match in programma domenica che vi vedrà impegnati proprio contro la fortissima capolista?

«Noi siamo felicissimi di andare a trovare la prima in classifica in questo momento: sia per il morale, come appunto dicevamo prima, e sia per il buon stato della squadra.
Affrontiamo questa sfida con grande consapevolezza: ci giocheremo la partita, senza particolari assilli; io spero solo che sia un match divertente.
Poi ovviamente, non possiamo più nasconderci: al momento ci va bene essere inseriti nella lista delle principali antagoniste del Buddusò; è una cosa a cui possiamo credere, ma con l'opportuna cautela: per ora abbiamo raccolto quello che abbiamo seminato e ce lo teniamo ben stretto.
Secondo me una squadra che ha tutte le carte in regola per fare un bel campionato è il Bono, anche se alla sesta-settima giornata è prematuro fare questi discorsi.
Certo, le prime indicazioni incominciano ad emergere ma serve ancora del tempo: di sicuro il Buddusò, almeno sulla carta, dovrebbe essere l'ammazza-campionato, ma nel calcio le sorprese non mancano mai».

 

Secondo Lei quale potrebbe essere la chiave della partita?
«Nelle sfide come quelle di domenica la differenza la fa la voglia di vincere.
Noi per guadagnare i 3 punti dovremo dare il 110%, perchè gli avversari, sulla carta, sono molto più forti di noi.
Speriamo di trovarli un po' stanchi, un po' scarichi a livello di preparazione, ma è un aspetto che, conoscendo mister Corrias, mi sento di escludere».

 

Arca dice di Lei: lo reputo un vincente, trasmette tanta grinta.
Si riconosce in questa definizione?

Pensa che la grinta sia una caratteristica del suo Burgos anche quest'anno?
«La grinta e l'agonismo sportivo, quello sano, sono elementi fondamentali per me in una squadra.
Nel calcio conta tantissimo la bravura dei giocatori, ma quello che fa la differenza è la forza e la coesione del gruppo e dalla voglia; è un elemento che fa tanto».

 

Secondo Lei, nel complesso, quanto incide il lavoro dell'allenatore?
«Incide per il 40%, non di più, e soprattutto per quanto riguarda l'aspetto psicologico.
C'è da lavorare, ma con squadre composte da calciatori già formati, come accade in Prima e Seconda Categoria ad esempio, il ruolo del tecnico è relativo.
Io son sempre del parere che l'allenatore è decisivo nel settore giovanile: in questo caso c'è la possibilità di confrontarsi, molte volte il mister più che uno psicologo diventa quasi un assistente sociale (ride).
Per quanto riguarda il 'vincente', io resterei con i piedi per terra: spesso le vittorie di un tecnico sono merito di una buona squadra, sono due cose che vanno di pari passo; un po' come succede per le macchine: la macchina forte viene guidata dal pilota forte».

In questo articolo
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2012/2013
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Girone F