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Finale Coppa Italia: il Muravera vuol fare la storia, l'Olbia aumentare il blasone
La sfida vista dai presidenti Aresu e Scanu

Finale Coppa Italia: il Muravera vuol fare la storia, l'Olbia aumentare il blasone

Chi per la storia, chi per aumentare il peso del blasone. Muravera e Olbia si contenderanno la Coppa Italia di Eccellenza nella finale di domani a Santa Giusta (ore 15). Entrambe le squadre promettono spettacolo perché giocano sempre a viso aperto e lo faranno anche nella gara che regala il primo trofeo stagionale, mai vinto da entrambi i club. Il pronostico è meno scontato di quanto non dica la classifica in campionato che vede i sarrabesi al 7° posto con 28 punti e i galluresi primi con il Taloro a quota 38. In una gara secca le differenze si annullano e lo stesso precedente del 18 novembre scorso vide il Muravera pareggiare 1-1 a Olbia con Piludu che replicò alla rete di Mulas. Quest'ultimo domani sarà assente per infortunio insieme con La Rosa, Lartey e Loddo ma Mauro Giorico - che in campionato debuttò proprio contro i sarrabesi - potrà contare su Tedde e Piras che due mesi fa erano cartellinati per l'Alghero. Dall'altra parte non ci sarà lo squalificato Cotza e l'infortunato Di Laura ma Lulù Oliveira può contare sul rientro di Todde e sul difensore nigeriano Doda ('92) che ha ben figurato domenica all'esordio.

Sulla finale di domani la parola passa ai due presidenti, quello del Muravera Giampaolo Aresu e quello dell'Olbia Pino Scanu ai quali abbiamo rivolto quattro domande.

Cosa rappresenta vincere la Coppa Italia d'Eccellenza?

Aresu: «Per noi è stato già importante arrivare in finale, un traguardo mai raggiunto da una squadra del Sarrabus se poi dovessimo vincere sarebbe un qualcosa di storico. Non era un nostro obiettivo ma già dai quarti di finali vinti contro il Castiadas abbiamo iniziato a farci un pensierino. A Muravera l'attesa è tanta, gruppi di tifosi hanno noleggiato pullman e si prevede un forte esodo per Santa Giusta nonostante si giochi in un giorno infrasettimanale»

Scanu: «Ci teniamo tanto, vincere significa portare a casa un trofeo importante e desiderato, il primo della nostra gestione dopo il fallimento del 2010 e andrebbe a ripagare in parte i tanti sacrifici e le delusioni di questi anni. Speriamo possano seguirci quanti più tifosi possibile anche se non è facile perché si gioca di mercoledì e la maggior parte dei nostri sostenitori si sta organizzando per il derby di domenica contro il Tempio»

Come ci arriva Muravera e Olbia a questo appuntamento?

Aresu: «Il Muravera è tranquillo e convinto che può giocarsela ad armi pari contro un'Olbia costruita per vincere tutto. La consapevolezza nasce dalla gara che disputammo al Nespoli ma, soprattutto, da come si sta esprimento la squadra. Domenica, pur avendo pareggiato in casa 2-2 contro il San Teodoro, ho rivisto il gioco che ci aveva portato a vincere le ultime 5 partite del girone d'andata. Ritengo un episodio la sconfitta di Calangianus arrivata in un campo pessimo nel quale era impossibile controllare la palla»

Scanu: «La vittoria di domenica contro una squadra importante come il Porto Corallo ha ridato entusiasmo e autostima alla squadra, è stato dato un segnale importante dopo la sconfitta di Gavoi contro il Taloro, meritata ma che bruciava. In settimana gli stessi giocatori non vedevano l'ora di tornare in campo per riscattarsi e così hanno fatto, d'altronde più vinci e più pensi di essere forte. Vincere aiuta a fare risultati e giocatori, tecnico e società sono ancor di più convinti di poter vincere questa finale»

Cosa temere degli avversari?

Aresu: «Un po' tutto il collettivo anche se poi gli sguardi sono sempre rivolti agli attaccanti che risolvono le partite come Siazzu, Pozzebon e lo stesso Aloia che, seppur abbia 16 anni, sta andando regolarmente a segno. L'Olbia è partita per vincere il campionato, ha una rosa importante e giocatori di categoria superiore, perciò li rispettiamo tanto ma non li temiamo perché siamo convinti di avere delle frecce importanti al nostro arco»

Scanu: «Il Muravera ha già destato una grande impressione nella gara di campionato, giocò bene e pareggiò senza rubare nulla. Per noi quella gara fu particolare perché arrivava nella settimana del cambio dell'allenatore con Giorico al posto di Mariani. Loro hanno ottimi giocatori come Piludu, Corona e Marci, bravi giovani e un allenatore che è stato un grande professionista e che riesce a preparare bene la propria squadra»

L'obiettivo in campionato?

Aresu: «Siamo a tre punti dalla zona playoff ma l'obiettivo resta una salvezza tranquilla. Ora pensiamo di raggiungere quanto prima i 40 punti e poi si vedrà a cosa potremo puntare, di sicura la trasferta di domenica col Fertilia non è uno spareggio per i playoff ma è soltanto la prima importante tappa delle quattro che affronteremo dovendo incontrare poi il Taloro e i due derby con Castiadas e Porto Corallo. Dopo questo mese di gare il quadro sarà più chiaro e tireremo le somme, intanto siamo contenti del gioco che sta dando alla squadra il nostro tecnico Lulù Oliveira»

Scanu: «Non è un mistero che vogliamo tornare in serie D, l'abbiamo detto ad inizio campionato e lo ripetiamo ora che mancano 12 partite alla fine. Ora ci aspetta un derby, difficile perché ha una valenza particolare per noi e il Tempio ma contano i tre punti. Noi rispettiamo tutti gli avversari ma vorremmo vincere tutte le partite da qui alla fine, è importante averlo rifatto contro il Porto Corallo e ancor più importante è dare continuità a queste vittorie»

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2012/2013
Tags:
Sardegna
Coppa Italia