Salta al contenuto principale
Seconda categoria
«L'arma in più? La nostra grande grinta»

Gennargentu Desulo, Succu si gode il trionfo: «Risultato storico per la Polisportiva»

Grazie alla sesta vittoria consecutiva, il 4 a 2 rifilato all'Ilbono nel match andato in scena domenica scorsa, il Gennargentu Desulo mette le mani sulla vittoria del campionato, che vale per la promozione diretta in Prima Categoria: un traguardo prestigiosissimo per una squadra che, sotto l'attenta guida di mister Succu, ha saputo resistere agli attacchi di due corazzate come Seui Arcuerì e soprattutto Real Villanovatulo, destinata ora a giocarsi gli spareggi play-off contro la Villacidrese.


«Si tratta di un risultato storico per la Polisportiva – ammette Succu -: se non erro, prima d'ora avevano conquistato la promozione diretta soltanto tre volte; l'entusiasmo, facile immaginarlo, è alle stelle».

La promozione è arrivata con novanta minuti di anticipo, dopo l'ennesima prestazione di sostanza.
«Quella con l'Ilbono – conferma il tecnico - è stata una partita sofferta: bravi noi a sbloccare la gara, ma poi abbiamo subito il loro ritorno, passando addirittura in svantaggio.
La squadra, come spesso capitato quest'anno, ha reagito alla grande, acciuffando il pareggio poco prima del riposo; nella ripresa, con grande orgoglio, un aspetto che ci ha caratterizzato in positivo in tutto l'arco della stagione, le cose sono andate decisamente meglio, come conferma appunto il risultato finale».


Dati alla mano, si nota come il Gennargentu sia cresciuto esponenzialmente con il passare del tempo:
«Fondamentali in questo senso sono stati gli arrivi di Campus e Demurtas, che hanno aiutato gli elementi più giovani a fare il salto di qualità decisivo».

Un processo che non è ancora giunto al termine:
«Sono convinto che questo gruppo abbia ancora ampi margini di miglioramento; siamo andati ben oltre le aspettative, visto e considerato che siamo partiti per disputare un campionato tranquillo, ma il campo ci ha riservato ben altre soddisfazioni».

Ottobre è stato il mese della svolta decisiva:
«Abbiamo capito che con qualche innesto in più si poteva puntare al colpo grosso; la società ha fatto gli ultimi sforzi e ci ha messo nelle condizioni di raggiungere questo traguardo».

 

L'aspetto che alla lunga ha fatto la differenza è stata la vostra determinazione e la grande voglia di vioncere:
«I ragazzi sono riusciti a mantenere alta la concentrazione e la tranquillità all'interno dello spogliatoio; in campo invece il nostro grande agonismo ci ha ripagati al massimo.
C'è stato soltanto un calo psicofisico, nel momento in cui ci siamo trovati primi in classifica, una situazione che qualche elemento più giovane non è riuscito a gestire al meglio».


Il momento più delicato, almeno considerando l'ultimo periodo, è stato in occasione della trasferta di Meana.
«Vincevamo per uno a zero, ma qualcosa poi è andata storta: alla fine del primo tempo è scoppiato un battibecco tra il sottoscritto e qualche giocatore; il malinteso è stato subito risolto, a conferma della grandissima maturità di questi ragazzi.
Quella è stata l'ultima sconfitta, da quel momento infatti la squadra ha letteralmente cambiato marcia e ha preso definitivamente consapevolezza dei propri mezzi».


Come conferma il successo ottenuto ai danni del Real Villanovatulo nella super sfida che ha deciso la stagione.
«La partita perfetta: abbiamo vinto per 4 a 0, andando a segno con quattro uomini diversi, senza concedere niente agli avversari; in quell'occasione abbiamo sferrato il colpo decisivo al campionato».

 

Il tecnico divide i meriti del successo:
«Ci tengo a ringraziare la società che mi ha dato la possibilità di allenare questa squadra e mi ha messo nelle condizioni migliori per poter lavorare: i dirigenti ci sono sempre stati vicini e non ci hanno mai fatto mancare nulla.
I grandi protagonisti di questa promozione però sono i giocatori: si meritano un applauso, dai più anziani ai più giovani; hanno dimostrato grande professionalità, allenandosi sempre al massimo e accettando le mie scelte.
La soddisfazione più grande però – conclude - è stata vedere gli spalti pieni, con 400 persone in festa: i tifosi hanno imparato ad amare questa squadra con il passare delle giornate, sono stati il dodicesimo uomo in campo».

 

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2013/2014
Tags:
Sardegna
14 Ritorno
15 Ritorno
Girone D