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Sebastiano Pinna, allenatore, Castiadas
Pinna, Udassi, Piras, Prastaro, Tortora e Salaris i tecnici in evidenza

Il Castiadas senza rivali, rivelazione Stintino, il Guspini fa un miracolo, Tonara è tricolore, la Torres si riscatta e l'Atletico Uri manca solo le finali

Con la finale playoff di domenica scorsa la stagione dell'Eccellenza regionale è andata in archivio, la Torres prosegue il suo cammino rappresentando la Sardegna negli spareggi-promozione e insegue la serie D, il suo obiettivo stagionale. Come ogni campionato c'è chi ha fatto festa, chi ha pianto, chi ha sorpreso e stupito e chi ha steccato o si è rammaricato. E se emerge che solo 3 squadre su 16 hanno cambiato tecnico - Torres (Pino Tortora al posto di Ivan Cirinà), Guspini (Marco Piras per Riccardo Spini) e Monastir (Graziano Mannu in sostituzione di Claudio Cordeddu) - in estate si preannunciano novità sulle panchine al punto che il numero tre potrebbe riferirsi solamente ai tecnici riconfermati.

 

Proprio Sebastiano Pinna, vincitore col Castiadas al suo primo anno di Eccellenza dopo le esperienze fatte con Porto Torres (serie D) e Guspini (Promozione) non guiderà i sarrabesi in serie D, una separazione consensuale che ha sorpreso e acceso il toto-panchine. È stato bravo con le "seconde linee" a stare in scia a Stintino e Sorso per oltre un terzo di percorso, ha preso e perso la vetta tra la 12ª e 13ª giornata, poi a Natale ha girato in testa alla classifica e da gennaio in poi, con la squadra resa più forte e quadrata dopo l'arrivo di Figos, ha messo il turbo staccando tutti al punto che quota 55 la raggiungerà già all'8ª di ritorno ma nessuna delle inseguitrici ci arriverà mai visto che il quartetto delle vice-capolista si è fermato a 54. La festa-promozione l'ha fatta al 27esimo risultato utili di fila, poi i due punti nelle ultime tre gare sono comprensibili per la pancia piena e chiedere di restare l'unica squadra imbattuta dell' Eccellenza italiana era forse troppo.

Pino Tortora ha già strappato la conferma rimettendo nei playoff la Torres del dopo Cirinà con una rivoluzione spalmata per diverse giornate: sembra preistoria quando i rossoblù schieravano Pitta, Caterisano, Gancitano, Palmisano, Fideli, Cocco, Julvecourt, Lo Coco, Papa Ndiour e anche Ibba, poi ecco gli aggiustamenti fatti con Mannoni, Merenda, Spinola e Chelo. L'acquisto più importante il mister calabrese l'ha fatto portando a Sassari il suo collaboratore ex Avezzano Salvatore Melfi (preparatore atletico), e poi scendendo in campo col 12esimo uomo. La lunga rincorsa è fatta di 16 risultati utili di fila nel 2018 e una difesa bunker. Ha fatto 50 ma il 51 deve arrivare negli spareggi nazionali (prima doppia sfida contro Grosseto o Cuoiopelli) nei quali non agevola avere la rosa corta dei "senior" quando i fuoriquota da impiegare diventano due e la differenza la fanno anche i cambi. 

Il 51 che non l'ha fatto Giuseppe Salaris arrivando con l'Atletico Uri fino in fondo a due competizioni - Coppa Italia e Campionato - e perdendo poi le gare decisive con Tonara e Torres senza fare il gol, il suo marchio di fabbrica. Per molti tratti del campionato è stato spettacolare ma ha pagato la stanchezza nell'aver giocato più gare di tutti (39). Va verso la conferma e con gli aggiustamenti giusti (almeno una punta da 20 gol) sarà in pole position per vincere. Antonio Prastaro ha lasciato un grande segno al Tonara regalando la Coppa Italia di Eccellenza e uno storico turno nazionale contro la corazzata Unipomezia affrontata con l'orgoglio e la fierezza barbaricina. L'exploit nel trofeo tricolore non ha macchiato il percorso in campionato, sempre ben oltre la zona rossa e con un ottimo ottavo posto nonostante il ritorno meno proficuo dell'andata per le assenze pesanti di Sanna e Calaresu. Il risultato finale assume contorni più importanti ricordando la chiamata a fine luglio in seguito ad un'errata programmazione. Dopo due salvezze di fila potrebbe salutare i colori rossoneri e non faticherà a trovare squadra.

Marco Piras ha firmato l'impresa più bella del campionato alla guida del Guspini Terralba considerando che è arrivato in corsa alla 14ª giornata con la squadra ultima in classifica con 6 punti e in astinenza da gol da otto gare: in 15 partite ha conquistato 32 punti, rivoltando la squadra, macinando avversari (il capolavoro nel 3-0 a Monastir) e terreno per poi festeggiare la salvezza alla 28ª. Inebriati dall'impresa, le ultime due sconfitte hanno un po' annacquato i numeri, 7 gol subiti in appena 180' di gioco contro i 12 nelle 15 precedenti partite ma la difesa è comunque la sesta. Non nuovo a questi miracoli, se l'ex Muravera non resterà in biancorosso sarebbe un delitto qualora saltasse ancora una volta il primo giro di scelte per le panchine.

Non è da meno Stefano Udassi che il "miracolo" con la matricola Stintino l'ha fatto dall'inizio della stagione e con una partenza al fulmicotone: 6 vittorie di fila e un primato tenuto per 11 giornate attraverso un gioco brioso, veloce e letale con le reti di Doukar (17 in un girone) e le scommesse vinte di Carboni e Delrio, ex enfants prodiges di Fertilia e Olbia. Terzo al giro di boa, il tecnico sassarese ha saputo tenere l'andatura di un gruppo costruito per salvarsi in modalità playoff. Ha chiuso al terzo posto, ha perso la semifinale playoff contro la Torres, ha salutato il club della Nurra ed è destinato inevitabilmente alla serie D.

 

Nel sestetto dei tecnici protagonisti può starci Pierluigi Scotto che ha avuto il merito di portare il Sorso per un girone a strettissimo contatto con il vertice, quello assoluto l'ha toccato per un turno (13ª giornata) poi ha perso terreno sotto Natale perché Caddeo ha litigato con due rigori sparandoli al vento insieme con 5 punti nelle gare con Valledoria e Calangianus. All'ultima giornata era terzo a 10' dalla fine, poi l'Atletico Uri ha pareggiato con la Ferrini ed è scivolato al quinto posto perdendo la semifinale playoff delle polemiche proprio contro i giallorossi. Ottime tracce di bel gioco nelle vittorie esterne con Torres e Monastir, di carattere quelle interne contro Samassi, Muravera e Ferrini ma qualche tonfo (Atletico Uri, Tonara) e stop inatteso (Ghilarza e Stintino) che hanno minato il percorso costellato da infortuni prolungati ad alcuni perni (Mirko Delrio e Cocco) più l'errore di cedere l'attaccante Chelo alla concorrenza. 

Da menzione anche la salvezza del Ghilarza di Giovannino Mura, con la collaborazione dell'esperto giocatore Simone Cirina (presto col patentino), anche se la mossa decisiva l'ha fatta la società con l'acquisto del bomber Ibba (ex Torres), un lusso per chi lotta per non retrocedere. Particolare l'annata di Franco Giordano alla Ferrini: alla 9ª giornata, quando ha battuto il Samassi, è stato anche quarto con 16 punti poi ha girato a 19. Nel ritorno altri 19 punti con le sconfitte inattese (Orrolese e Valledoria) che hanno complicato un traguardo tagliato in casa del già salvo Guspini. Quando si segna da squadra playoff (46 reti, la Torres ne ha fatto 49) e si subisce da squadra che retrocede (53, il Valledoria 59) i risultati positivi diventano altalenanti.

Visti gli organici e i traguardi non raggiunti si trascinano il segno meno Luis Oliveira e Paolo Busanca. Il Muravera ha girato al quinto posto e, anziché blindare i playoff come facevano pensare gli arrivi dal Tortolì di Floris e Nieddu, è scivolato all'indietro mentre la Torres risaliva forte la corrente. I tagli fatti a giocatori come El Hadji, Legname e Diaz, sono stati un errore quando il quinto posto era distante solo 4 punti. L'allenatore belga-brasiliano si è assunto la sua parte di responsabilità e ha dato l'addio ai gialloblù. Il Samassi è uscito bene dai blocchi (9 punti in 4 gare e quarto posto) ma poi si è bloccato (2 punti nelle successive 7 gare) pagando gli infortuni a raffica e la pressione del dover essere tra le protagoniste annunciate; poi ha riaccelerato in modo forte (23 punti in 11 giornate) e si è ripreso il quinto posto ma non ha avuto la forza di reggere quel passo spedito tornando ai ritmi iniziali (8 punti in 9 giornate). La società è stata sempre al fianco del tecnico cagliaritano e programmerà con lui la stagione della riscossa.

Va incoraggiato il lavoro di Romano Marchi, per la prima volta alla guida del Taloro dopo averne difeso la porta per anni. I gavoesi sono partiti ottimamente con 18 punti in 12 giornate (esaltanti le vittorie contro Torres e Sorso) e il sesto posto a 3 lunghezze dal Muravera. Poi la preoccupante frenata da 3 punti in 10 gare in corrispondenza dell'infortunio a Roberto Mele, il 6-0 in casa della Torres e l'aggancio al terz'ultimo posto del Calangianus diventerà il punto più basso toccato dai barbaricini. Torna il capitano e i rossoblù si rianimano insieme con il Maristiai che ridiviene d'incanto il fortino inespugnabile (4 vittorie e 1 pari). Il calendario ha facilitato il compito perché incontrare il Castiadas già in D e il Guspini già salvo ha portato 4 punti e la permanenza in Eccellenza per la 19esima volta di fila. I playout sono stati consegnati al Monastir che ha raggiunto il traguardo-salvezza con Graziano Mannu in panchina al posto di Cordeddu, nelle ultime sei gare il tecnico minerario ha dato uno scossone col pareggio a Castiadas (in cerca della matematica promozione) e ha chiuso la missione col 4-0 al Calangianus nello spareggio. Incontrare Sorso e Stintino in lotta playoff nelle ultime due trasferte ha aggiunto il thrilling al cammino di Mannu, ora resta in attesa di qualche segnale della società per la riconferma.

Le tre retrocesse hanno tenuto i tecnici dall'inizio alla fine del campionato e sono apparse quasi scelte obbligate da parte delle società che avevano messo in preventivo una stagione di grande sofferenza. Di sicuro lo sapeva l'Orrolese di Enzo Zottoli che sin dal pre-campionato (tardivo il mercato e pure low-cost) veniva indicata quale prima condannata sebbene se la giocasse con tutti. La campagna di indebolimento di dicembre è stata confermata nei numeri: 6 punti in 15 giornate. Sino alla fine l'ex San Marco ha presentato in campo una squadra dignitosa e combattiva. Il Valledoria e il tecnico Giorgio Ventricini speravano anche quest'anno nel cambio di passo del girone di ritorno mai avvenuto anche per le scelte sbagliate di mercato: tardivo l'acquisto del brasiliano Wilson, punta mancata in certi scontri diretti poi persi e che non hanno mai dato l'entusiasmo giusto per risalire. Il Calangianus si è affidato totalmente alle cure di Gianni Addis che ha allenato diverse squadre nella stessa stagione: El Hadji, Merenda, Pinna, Cernaz, Paulis, Muzzu, Murgia sono stati via via sostituiti solo da Tabares, Juan, Deriu e Pala salvo poi perdere anche Catalano. Senza più supporto della società al tecnico tempiese e ai giocatori che hanno portato a termine la stagione va riconosciuto la professionalità e l'attaccamento alla maglia e non certo ai soldi.

(nella foto al centro Sebastiano Pinna-Castiadas, in alto Pino Tortora-Torres e Pierluigi Scotto-Sorso, nel quadrato in senso orario Giuseppe Salaris-Atletico Uri, Antonio Prastaro-Tonara, Marco Piras-Guspini e Stefano Udassi-Stintino)

 

Le tre classifiche: d'andata, di ritorno e quella generale:

  Gir. d'andata pt   Gir. di ritorno pt   Generale pt
1) Castiadas 35 1) Torres 32 1) Castiadas 65
2) Sorso 1930 32 2) Castiadas 30 2) Atletico Uri 54
3) Stintino 30 3) Guspini 28 3) Stintino 54
4) Atletico Uri 30 4) Atletico Uri 24 4) Torres 54
5) Muravera 26 5) Stintino 24 5) Sorso 1930 54
6) Torres 22 6) Ghilarza 23 6) Samassi 42
7) Tonara 22 7) Sorso 1930 22 7) Muravera 41
8) Samassi 20 8) Samassi 22 8) Tonara 40
9) Ferrini 19 9) Monastir 20 9) Ferrini 38
10) Taloro Gavoi 18 10) Ferrini 19 10) Ghilarza 38
11) Ghilarza 15 11) Tonara 18 11) Guspini 38
12) Monastir 14 12) Taloro Gavoi 17 12) Taloro Gavoi 35
13) Calangianus 13 13) Muravera 15 13) Monastir 34
14) Orrolese 10 14) Calangianus 14 14) Calangianus 27
15) Guspini 10 15) Valledoria 13 15) Valledoria 23
16) Valledoria 10 16) Orrolese   6 16) Orrolese 16

Retrocesse: Orrolese, Valledoria e Calangianus

Playout: Monastir-Calangianus 4-0

Promossa: Castiadas in serie D

Playoff: Atletico Uri-Sorso 1930 3-2, Stintino-Torres 0-2

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2017/2018
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