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Seconda categoria
Il tecnico:«Il Caniga resta la squadra da battere»

Il Cus Sassari vola sulle ali dell'entusiasmo, Pes: «Stiamo attraversando un buon momento, ma non abbiamo fatto ancora niente»

Con tre vittorie di fila nelle ultime tre partite disputate il Cus Sassari si conferma, numeri alla mano, come una delle squadre più in forma del girone.
La matricola terribile, che l'anno scorso con una banda di ragazzi ha guadagnato la promozione in Seconda Categoria, sta dimostrando di avere tutte le carte in regola per potersi non solo guadagnare la salvezza ma, soprattutto, per togliersi parecchie soddisfazioni: l'ultima in ordine cronologico, ad esempio, è essere riusciti a superare per 2 a 1 una vera e propria corazzata come il Caniga del presidente Vanni Azzena.

 

Penso sia doveroso partire dall'ultima, importantissima vittoria che il Cus Sassari ha messo a segno contro un avversario di assoluto prestigio come il Caniga: un successo sofferto e proprio per questo ancora più dolce.
«E' stata una partita bellissima, perchè si sono affrontate due squadre che soprattutto dal punto di vista dell'agonismo sono davvero toste; anche tecnicamente è stata una partita pregevole.
Probabilmente siamo stati premiati per la nostra tenacia nell'inseguire la vittoria sino alla fine; questa è un po' una costante per la mia squadra, che ha caratterizzato il campionato scorso e in buona parte si sta verificando quest'anno: abbiamo acciuffato tanti risultati positivi nelle fasi finali dell'incontro e non può essere più considerata una cosa casuale.
La squadra sta bene e riesce a tenere il campo sino al 90': il calcio è anche questo.
Sappiamo che la San Domenico punta a vincere il campionato e nel mercato estivo si è attrezzata, investendo anche risorse importanti, per raggiungere questo scopo; forse in casa loro c'è un pochino di malumore dopo i due risultati negativi, conseguentemente il nervosismo sale e le prestazioni ne risentono un po', ma questo non sta a me dirlo; resta il fatto che loro sono ancora i primi candidati alla vittoria.
Noi abbiamo affrontato l'impegno con la solita voglia di lottare e di offrire un buon calcio, senza avere l'assillo di conquistare le zone alte della classifica; il nostro obbiettivo al contrario è raggiungere nel più breve tempo possibile la quota salvezza, per poi terminare il campionato in maniera tranquilla.
Essendo noi una neo-promossa, dobbiamo vivere questo momento con i piedi di piombo, se dovesse arrivare qualcosa in più, in seguito, sarà tutto di guadagnato».

 

Tre vittorie consecutive: i numeri raccontano di una squadra in piena forma, forse quella che attualmente sta meglio nell'intero girone, almeno facendo un raffronto con i risultati delle avversarie.
Cosa è cambiato dalle prime tre partite, in cui avete ottenuto soltanto un punto, ad ora?

E' una questione atletica o c'è dell'altro?
«La nostra per sei undicesimi è una formazione del tutto nuova; l'anno scorso abbiamo vinto il campionato in pratica con una squadra di ragazzini: atleti classe '93, '94, '95.
Conoscendo le difficoltà legate al campionato di Seconda Categoria, visto che alleno da una decina di anni, ci siamo un po' attrezzati e abbiamo cercato di aumentare il tasso di esperienza: è normale che ci voglia un po' di tempo per conoscersi e per raggiungere un grado di affiatamento sufficiente.
Le prime tre partite comunque non sono state così negative: due le abbiamo perse sul filo di lana, per uno a zero, senza peraltro meritare la sconfitta, secondo me; il pareggio in casa con il Campanedda è maturato al 98', questo per farti capire come si sia potuta concludere una partita che per larghi tratti abbiamo dominato e che avremmo potuto e dovuto chiudere prima.
Il nostro problema, probabilmente, è proprio questo; noi abbiamo a disposizione un grandissimo bomber, D'Orsi, che non riusciva a buttare la palla in fondo al sacco.
Quando un attaccante non riesce a segnare, si innervosisce facilmente; Francesco e gli altri attaccanti in quella particolare fase della stagione stavano sbagliando un po' troppi gol; i risultati sono negativi anche per questo fatto.
Nel momento in cui si è sbloccato, anche tutta la squadra ha fatto un notevole salto in avanti».

 

Mancano ormai poche ore alla prossima sfida contro il Cargeghe.
Che partita si aspetta e quale è l'errore da non commettere secondo Lei?

«Noi dobbiamo stare con i piedi per terra: io ripeto continuamente ai ragazzi che per il momento non abbiamo fatto ancora niente.
La partita di domenica ci ha lasciato diversi infortunati, quindi non saremo al completo; ma chiunque andrà in campo lo farà serenamente e tranquillamente.
Domenica prossima sarà ancora più dura per noi, perchè il campo è piccolo e la squadra di casa si fa rispettare; sarà una partita cattiva agonisticamente, bella maschia.
Dobbiamo arrivare a questo incontro preparati e concentrati, siamo sereni, tranquilli e consapevoli di avere le nostre cartucce da sparare».

 

Un pareggio potrebbe essere un risultato positivo per voi?
«Io firmerei subito per un pareggio, ma è il campo quello che deve parlare.
Si comunque, considerando la difficoltà della partita un punto potrebbe andarci bene».

In questo articolo
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2012/2013
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Girone G