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«Grande gara a Bosa, con la Monteponi senza paura»

Il Guspini vede la luce in fondo al tunnel, Pinna: «Bravi a rialzarci dopo un periodo sfortunatissimo: quelle quattro sconfitte sono immeritate»

Il pareggio strappato domenica in casa del temibile Bosa rappresenta un altro grande passo verso l'uscita dal tunnel in cui il Guspini si era ritrovato, suo malgrado, nonostante le prestazioni siano sempre state positive: i ragazzi allenati da mister Sebastiano Pinna hanno dovuto incassare ben quattro cazzotti consecutivi, si parla di sconfitte ovviamente, che avrebbero steso anche le compagini più esperte ed attrezzate, figurarsi un gruppo giovane come quello messo a disposizione del tecnico, il quale però ha saputo mantenere la calma e proteggere la sua truppa, il rischio era altissimo, dagli effetti nefasti dello sconforto, conseguenza spesso inevitabile quando le cose non vanno come dovrebbero.
La reazione è arrivata puntuale, a partire dalla netta, importantissima vittoria ottenuta in casa contro il Sant'Elena, e nell'ultima uscita sono arrivate ulteriori, graditissime conferme sullo stato di salute di un gruppo che ora punta a lasciare definitivamente, nel più breve tempo possibile, le zone calde della classifica.
La prossima sfida contro la Monteponi Iglesias è un impegno prestigioso: il Guspini affronterà la prima della classe con la consapevolezza di non avere niente da perdere ma allo stesso tempo con il massimo della fiducia perchè il calcio, si sa, regala puntualmente piacevolissime sorprese.


«Affronteremo una delle grandi favorite per la vittoria finale, un gruppo affiatatissimo, anche se penso che, alla fine, la spunterà l'Orrolese: giocano un campionato a parte, per il budget che hanno a disposizione e per i giocatori in organico; anzi, a voler essere sincero, mi stupisce che siano ancora a stretto contatto con le dirette rivali, pensavo sarebbero riusciti a prendere il largo sin dalle prime giornate». La Monteponi comunque non è da meno: «Stanno portando avanti un progetto iniziato l'anno scorso, che sarebbe potuto culminare con l'approdo in Eccellenza, ma son stati condizionati da diversi problemi. Mi dispiace non ci sia più il mo amico Gianpaolo: dopo il suo esonero hanno ottenuto sei vittorie di fila, merito, son convinto, anche del suo lavoro; probabilmente, con un pizzico di pazienza in più da parte del club, avrebbe potuto raccogliere in prima persona questi risultati». Pinna proietta l'attenzione verso la prossima sfida: «Il nome dell'avversario cambia poco e niente nella nostra visione delle cose: sarà una partita come tutte le altre; dobbiamo concentrarci esclusivamente sulla nostra prestazione, cercando di proporci con personalità, ma senza dimenticare che l'aspetto più importante è il divertimento».

 

Il pareggio strappato su un campo caldo come quello di Bosa fa ben sperare in vista del big-match in programma tra quattro giorni. «Siamo riusciti a ribattere colpo su colpo, grazie ad una gara attenta e agonisticamente impeccabile, concedendo poco ad una compagine, il Bosa, che tra quelle incontrate sino ad ora è senza dubbio la migliore. Possono contare su elementi di spessore, abituati a ben altri palcoscenici, come Salvatore Carboni, che ha militato per 15 anni nei campionati professionistici, o lo stesso Roberto, davvero fortissimo, senza dimenticare i vari Pinna e Mattiello, ad esempio. Se si trovano in quella posizione, non è sicuramente un caso». Dopo un periodo difficile, arrivano i primi segnali incoraggianti per i bianco-rossi: primo fra tutti, il fatto che negli ultimi 180' la porta difesa da Piroddi sia rimasta inviolata, superando a pieni voti l'esame con uno degli attacchi più forti in assoluto. «Il calcio non è una scienza esatta: capita di raccogliere meno rispetto a quanto si semina. Quelle quattro sconfitte, a dire il vero, sono arrivate tra il 90' e il 97': potevamo vincerle tutte, meritatamente, considerando le tantissime occasioni che creiamo, e invece siamo stati puniti dall'unico mezzo tiro fatto dagli avversari. Non sono abituato a nascondermi dietro alle scuse, non cerco di certo alibi, ma se avessimo saputo gestire diversamente la gara, magari accontentandoci di un punto, staremmo facendo un discorso diverso, soprattutto per quanto riguarda la classifica». Quando si ha a che fare con dei ragazzi giovanissimi, la pazienza è l'ingrediente fondamentale. «Tutti si vantano di avere delle squadre con l'età media bassissima, io posso solo dire che schiero puntualmente due classe '98 dall'inizio. Fa parte del progetto Guspini: la società ha deciso di puntare forte sui talenti in erba, ringiovanendo l'intera rosa. E' proprio il tipo di lavoro che amo fare».
Allo stesso tempo però, la gestione dello spogliatoio, nei momenti più delicati, diventa esponenzialmente più complessa. «Soprattutto quando incassi delle brutte mazzate, come successo a Carloforte: certi cazzotti, per come arrivano, fanno male il doppio, a livello psicologico. Cerco di insegnare ai miei che si può, e si deve, sempre imparare, anche dagli episodi negativi, ma gli incidenti sfortunati sono duri da mandare giù. Sono io il primo ad essere dispiaciuto in questi casi, perchè so che i ragazzi ci mettono il massimo dell'impegno». Contro il Sant'Elena, il Guspini è riuscito, finalmente, ad invertire la tendenza negativa: «Tre punti ottenuti senza rischiare praticamente nulla. Quando gli avversari ti fanno i complimenti, come successo a Bosa, ad esempio, capisci che stai percorrendo la strada giusta».
Ora non resta che continuare così: «Mi interessa che i ragazzi migliorino ulteriormente e non smettano di offrire un calcio di qualità, come stanno facendo; i risultati sono una conseguenza, anche se per me non sono l'unica cosa che conta, anzi».

 

Da poche ore si è aperta la sessione invernale di mercato, ma Pinna non si aspetta grandi colpi: «E' difficile convincere i calciatori a venire qui a Terralba, soprattutto per la posizione geografica: chi viene da Cagliari, tra viaggio e allenamenti, è costretto a stare fuori da casa per cinque ore, discorso che addirittura peggiora ulteriormente per la zona del sassarese. Tutti quelli che andiamo a trattare chiedono rimborsi eccessivi per il nostro budget, una situazione complicata, che abbiamo dovuto affrontare già in estate; modificare la squadra non sarà semplice, proveremo a fare qualcosa, per aumentare il tasso tecnico, ma non possiamo permetterci spese folli. Siamo comunque contenti degli elementi a disposizione». L'obbiettivo, al momento, è uno: «Allontanarci dalle zone basse della classifica, al riparo dalle brutte sorprese: è un campionato di alto livello, non ci sono avversari scarsi». In questo senso, la sfida al Senorbì, in programma tra quindici giorni, potrebbe risultare già decisiva: «Non scherziamo – taglia corto il tecnico – il campionato è ancora lunghissimo, con un intero girone di ritorno davanti. Pensiamo ad una gara alla volta, noi scendiamo in campo con l'intento di fare punti contro chiunque». I concorrenti per la salvezza non mancano: «La Tharros è un'ottima squadra, il Senorbì e il Carloforte si stanno rinforzando. Noi dobbiamo semplicemente credere nei nostri mezzi, lo sport è lo specchio della vita: non sempre le cose vanno come vorresti, ma è proprio in quel momento che devi insistere e buttare il cuore oltre l'ostacolo».

In questo articolo
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2015/2016
Tags:
Sardegna
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Girone A