Polveri bagnate per Selargius e Carbonia; Idolo e Barisardo fanno festa, brilla l'Andromeda
Il La Palma affonda la San Marco con Nepitella; il Carloforte si prende un buon punto ad Arbus; all'Arborea basta Peddoni
La San Marco Assemini inizia l'anno con una sconfitta, la prima in campionato, al cospetto del La Palma, che confeziona il colpo grosso di giornata andando a vincere in casa della capolista: i ragazzi di Madau salgono così a quota 27 punti, agganciando l'Arbus, che impatta per 1 a 1 nel match stellare con la corazzata Carloforte, con i tabarchini che rosicchiano solo un punticino nei confronti della battistrada, ancora distante tre lunghezze. Continua il momento magico dell'Arborea, che riparte mettendo in cascina il successo numero sei, con l'1 a 0 al Sant'Elena. Reti bianche e poco spettacolo, invece, nel confronto tra Carbonia e Selargius.
In coda si infiamma la corsa alla salvezza: vincono il Vecchio Borgo, contro il Siliqua, così come le due ogliastrine Barisardo, 4 a 2 al Seulo, ed Idolo, che cala il poker nella sfida diretta al Gonnosfanadiga.
La pausa non fa bene alla capolista San Marco: i ragazzi di Ledda devono ingoiare infatti il primo boccone amaro della stagione, con il La Palma che espugna il campo dei rosso-blu, di misura, e riapre i giochi in vista di un 2018 da vivere tutto d'un fiato: i ragazzi di Ledda sognavano un ulteriore allungo nei confronti delle dirette inseguitrici, ed invece, alla fine dei giochi, si ritrovano il Carloforte a tre lunghezze e Arbus e La Palma a cinque. Daddi e soci partono bene, con determinazione e grinta: il primo squillo della gara è di Meloni, che mette i brividi a Sanna direttamente su punizione; la San Marco spinge ancora sull'asse Pilleri – Farci, con Sanna che si supera e salva i suoi. Con il passare dei minuti gli ospiti prendono le misure agli avversari: Sirigu cerca di mettersi in spalla gli ospiti, ma sulla strada trova un Daddi attentissimo, che difende con sicurezza la propria porta; la San Marco dal canto suo prova a pungere con il solito Farci ma la sua conclusione di prima intenzione si perde sul fondo. Nel finale di tempo, il La Palma sfonda: sugli sviluppi di un corner Nepitella è il più lesto di tutti e brucia la difesa avversaria con una conclusione a colpo sicuro. Tutti si aspettano la reazione dei padroni di casa, che però non arriva, nemmeno nella ripresa, quando mister Ledda prova a mischiare le carte, con gli ingressi di Barry Alseni, Mastromarino e Cordeddu. Ci provano Pilleri, da ottima posizione, e Fanni, su punizione, ma Sanna non corre particolari rischi. La supremazia territoriale della San Marco si rivela dunque sterile, con il La Palma che contiene bene tutti i tentativi degli avversari e punge in contropiede con Siddu, fermato in extremis da Daddi. Nel finale, occasione d'oro per Mastromarino ma Sanna si aggiudica il duello decisivo; dall'altra parte ancora Siddu sciupa una ghiottissima chance per il raddoppio, con il punteggio che non cambia più.
Nell'altro confronto al vertice, Arbus e Carloforte non si fanno del male e si prendono un punto per parte, un risultato che soddisfa maggiormente gli ospiti, che tornano a casa indenni dopo una delle trasferte più delicate del torneo; un po' di amaro in bocca invece per Agus e soci, che perdono una buona occasione per accorciare in classifica nei confronti della vetta e non sfruttano al massimo il fattore campo. La partita si rivela piacevole sin dalle prime battute: i granata si affacciano dalle parti di Grosso con Picciau, che cerca Festa in area di rigore ma la combinazione non si chiude; pericolosissima la replica dei tabarchini con l'acrobazia di Lazzaro che mette più di un brivido a Toro. L'Arbus ci prova ancora con Atzori, ma la difesa del Carloforte chiude tutti gli spazi con ottimo tempismo e si ripropone puntualmente in avanti con Bodano prima, murato in angolo, e poi con Sanna che non riesce a inquadrare il bersaglio grosso. Nel finale di tempo l'Arbus potrebbe sbloccare il punteggio: Flumini si conquista un calcio di rigore che Falciani però butta alle ortiche. Lo stesso Falciani cerca di farsi perdonare poco dopo, ma Grosso blinda la propria porta. Nella ripresa arrivano anche i gol: il vantaggio dei padroni di casa è frutto di una splendida punizione battuta da bomber Festa che manda la palla a spegnersi nel sette, ma la gioia dell'Arbus dura appena cinque minuti: è quanto serve al solito Lazzaro per impacchettare il pareggio; l'attaccante ci prova ancora ma senza successo. La gara si chiude con il tentativo di Flumini, con il Carloforte che resiste e si tiene stretto il punto.
Subito a ridosso delle prime quattro c'è l'Arborea di Firinu che grazie alla vittoria di misura, di fronte al proprio pubblico, ai danni del pericolante Sant'Elena vola a quota 23, a sole quattro lunghezze dal terzo posto. Partita segnata dal grande cinismo dei giallo-blu, che ottengono il massimo con il minimo sforzo: il gol da tre punti porta la firma di Peddoni, che dopo otto minuti di gioco corregge in rete un bel cross di Lasi. Il Sant'Elena occupa timidamente la metà campo avversaria nel tentativo di imbastire una reazione convincente, ma i locali sono attenti e concedono poco. L'Arborea ha diverse occasioni per chiudere il match, ma Atzeni e compagni si rivelano più imprecisi del solito, con il punteggio che non cambierà più.
Termina in parità, a reti bianche, il confronto tra Carbonia e Selargius: il match poteva essere un trampolino di lancio per le due compagini che invece non si fanno del male e consolidano la propria posizione al centro della classifica. Il campo pesante e il forte vento non agevolano sicuramente il compito ai ventidue in campo, con il match che comunque si infiamma subito: destro di Siereus, con Dessalvi chiamato agli straordinari, ma è un fuoco di paglia, perchè le due squadre non riescono a dare continuità alle proprie manovre. Le occasioni da gol latitano: ci prova Porceddu su punizione, ma senza fortuna; sull'altro fronte, blitz di Aresu, spento con tempismo da Bove. Nella ripresa il copione non cambia: Dessalvi è attento a murare l'iniziativa di Cosa, che ci riprova poco dopo di testa, ma la sua conclusione viene intercettata in extremis da Palmas. Il Carbonia prova a spingere ancora con Boi, ma la sua mira non è precisa; il Selargius si abbottona bene dietro e conquista un buon pareggio.
Il Seulo ritorna a casa dalla trasferta di Barisardo con quattro reti sul groppone e una giornata storta da dimenticare in fretta, anche e soprattutto per come si erano messe le cose: partenza devastante per i ragazzi di Lello Floris, che dopo meno di un minuto sbloccano il punteggio con Marcialis, che appoggia in rete dopo la bella iniziativa di Tore Boi. Il Seulo continua a spingere forte e passa ancora, questa volta con Tocco, che firma il raddoppio. Per i locali potrebbe essere il pugno del ko, ma Magari rimette in corsa i suoi con una deviazione sotto porta. A cinque dal riposo, il pareggio per i ragazzi di Cannas, firmato da Staffa, implacabile dagli undici metri. Nella ripresa, Piroddi conquista un altro calcio di rigore, che lo specialista Staffa trasforma con grande freddezza. Il sorpasso del Barisardo accende l'orgoglio degli ospiti, ma Murru e soci si difendono con ordine e nel finale piazzano la ciliegina sulla torta con la conclusione di Ferreli, di testa, sugli sviluppi di un corner.
Fa festa anche l'Idolo di mister Piras, che inizia l'anno davvero nel migliore dei modi, con le quattro reti rifilate al Gonnosfanadiga che permettono a Giolitti e soci di volare a quota 19, con ben sette lunghezze di vantaggio nei confronti della zona calda della classifica: gli ospiti non partono sicuramente battuti, anzi, nei primi venti minuti creano più di un pericolo dalle parti di Salis, con Tomasi e Aru che si devono però accontentare di due legni. Scampato il pericolo, l'Idolo colpisce: il vantaggio lo sigla il giovane Doa, al termine di un'azione pregevole. Ancora Doa protagonista in chiusura di tempo, con l'assist d'oro che vale per il comodo raddoppio firmato da Lancioni che nella ripresa allunga ancora con una rasoiata che non lascia scampo a Galliano. Chiude i conti la rete del giovane Stochino, ben innescato da Melis.
Tre punti preziosissimi anche per il Vecchio Borgo Sant'Elia di Murgia che si aggiudica il delicatissimo confronto con il Siliqua, a caccia di conferme dopo un periodo piuttosto rocambolesco. Gli ospiti fanno registrare la prima occasione del match con Nonnis, ma Berosi è attento. I locali replicano su punizione: ci prova Feboli, ma Caddeo si salva seppur con qualche affanno; esito diverso nel seguente tentativo con la punizione battuta da Pibiri che non lascia scampo al portiere ospite. Ancora Pibiri protagonista poco dopo, quando con un tocco morbido supera Caddeo e firma il raddoppio. Il Siliqua non ci sta: Munzittu lascia partire un bellissimo tiro al volo sul quale Berosi si oppone da campione, poi ci prova Atzeni, di testa, ma i cagliaritani si salvano. Nella ripresa spetta al portiere di casa fare la guardia sui tentativi di Pilloni e Amorati. La gara si spegne con l'azione in solitaria di Floris, che però non trova il tempo per battere a rete e arrotondare ulteriormente il punteggio.
Colpo grossissimo anche per l'Andromeda, che inizia l'anno nuovo nel migliore dei modi, dando così buona continuità ai risultati raggiunti nell'ultima parte del 2017: il 3 a 1 rifilato a domicilio al Quartu 2000 certifica, se mai ce ne fosse ancora bisogno, l'ottimo stato di forma di Casti e soci: è proprio il talento dei giallo-neri a sbloccare l'incontro al 12' su bell'invito di Olla. Quest'ultimo confeziona il raddoppio, con la specialità della casa, la punizione. La replica dei locali è tutta in una botta di Dessì, con Angioni che si rifugia bene in angolo. Quando l'Andromeda attacca però, fa paura: nuova punizione per Olla, che questa volta fa tremare la traversa; dall'altra parte Dessì spara fuori da buona posizione. Nella ripresa Melis e Pichiri suonano la carica per i bianco-verdi, ma l'Andromeda non barcolla e anzi riesce a chiudere il match, sempre con Olla e sempre su punizione. Di Sanna, a tempo ormai scaduto, il punto della bandiera per i locali.