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Antonio Madau, allenatore, La Palma
«Ora inizia un momento decisivo, proveremo a stare in alto»

Il La Palma sgomita lassù, Madau: «Confermarsi a livelli alti e fare meglio era impensabile, inseguiamo il nostro piccolo grande sogno»

Il La Palma ci crede, sempre, sino all'ultimo secondo, e non molla mai: sul campo, per incominciare, con le ultime due partite risolte sul filo di lana, a partire dal pareggio strappato in casa dell'ostico Gonnosfanadiga, arrivando alla vittoria di domenica scorsa, ottenuta in extremis, dopo una partita intensa e combattuta, contro il solido e compatto Villasor. Ma i ragazzi terribili di mister Tonio Madau continuano ad alimentare, con rinnovata fiducia, anche il sogno più grande di tutti: quello legato all'approdo in Eccellenza, un traguardo che, considerando le forze in campo e l'altissima caratura delle avversarie dirette coinvolte nella corsa, è affascinante quanto arduo da conquistare.
Eppure i numeri danno ragione ai cagliaritani: tredici vittorie, una in più del Carbonia, staccato proprio di tre lunghezze, e due in meno della capolista San Marco, che può contare, ancora, su un mini-vantaggio di quattro punti; per quanto riguarda i gol all'attivo, invece, Ligas e soci non sono secondi a nessuno, dall'alto di un bottino mostruoso composto da ben 43 centri; anche dietro le cose non vanno affatto male, per una delle difese meno battute del torneo, costretta ad arrendersi soltanto in tredici occasioni, spalmate in un totale di venti gare. Il campionato ora entra nel vivo, ma il La Palma ci arriva con il morale al massimo e la determinazione delle grandi squadre: la sensazione, comunque, è che nelle prossime uscite si deciderà tantissimo per la volata finale, con gli impegni in casa di due mine vaganti come l'Arborea di Firinu e la rinnovatissima Monteponi Iglesias di Marongiu; in mezzo, la sfida interna contro un cliente tutt'altro che facile come l'Andromeda.

«Sarà una cosa scontata ma credo proprio che le partite come quella di domenica siano le più difficili — dichiara Tonio Madau —. Quando incontri le prime della classe le motivazioni sono al top, giochi con più attenzione ed è normale, perché ci tieni a fare bella figura e a metterti in mostra, nel calcio funziona così».
Il discorso è diverso, invece, quando si affrontano squadre sulla carta più abbordabili: «I pericoli principali, in questo senso, sono nella testa dei ragazzi. Entri in campo più molle, meno determinato, tutte cose che si dovrebbero evitare accuratamente. Per quanto ci riguarda, contro il Villasor l'approccio alla gara non è stato proprio perfetto, anzi. Eppure la posizione in classifica che occupiamo ci dovrebbe responsabilizzare ulteriormente, non possiamo abbassare la guardia ma dobbiamo mantenere un atteggiamento serio, maturo, anche perché al minimo passo falso rischi di rovinare quanto di buono hai costruito nell'arco di un intero campionato».

Avere la meglio contro i ragazzi di Cossa non è stata impresa facile. «Per fortuna che dopo lo svantaggio la squadra ha saputo reagire bene. Abbiamo creato tante occasioni, a dire il vero, ma non siamo stati abbastanza lucidi al momento della conclusione, ed è normale: senza la sufficiente concentrazione anche fare gol diventa più difficile».
I sorresi, poi, hanno messo in vetrina un Becciu in stato di grazia. «Ne approfitto per fargli i complimenti: ha realizzato davvero due grandissimi gol, da 25-30 metri, con palla all'incrocio, impossibili da parare. Niente male per un classe 2000. Sono giocate che comunque in una partita ci possono stare».
I cagliaritani, però, non sono rimasti di certo a guardare. «Ci siamo presentati per 3-4 volte a tu per tu con Palla e per fortuna, alla fine, l'abbiamo spuntata. I miei sono stati piuttosto bravi, buttando in campo tutta la grinta che serve per recuperare partite di questo tipo».
Madau sta facendo ricorso a tutti gli effettivi a sua disposizione. «Mi fa molto piacere riuscire a dare spazio a tutti i ragazzi della rosa; domenica ad esempio ho fatto riposare qualcuno, mentre altri sono rientrati dagli infortuni, come Davide Cocco ad esempio, che è stato fermo ai box per un girone: si era fatto male proprio a Villasor ed è tornato giusto per il match di ritorno».
Il suo impatto sulla sfida è stato peraltro notevole. «Oltre al gol ha fornito una prestazione di spessore, si tratta di una pedina fondamentale per noi».
In questo momento della stagione la gestione delle energie psico-fisiche diventa un aspetto di primaria importanza. «Sto cercando di portare tutti i giocatori al 100% in vista del rush finale: ci aspettano 10 partite tutt'altro che facili, a partire da domenica. L'Arborea è davvero un'ottima squadra, lo dimostra il fatto che per tutto il campionato abbia mantenuto le primissime posizioni: può contare su giocatori forti e di grande esperienza come Frongia, Ferraro, Atzeni, oltre ad un allenatore molto bravo e preparato. Non sarà facile, ma cercheremo di fare la nostra partita, come al solito: per noi non cambia niente, non dobbiamo inventarci nulla, giochiamo sempre allo stesso modo, a prescindere dall'avversario. L'atteggiamento mentale è una delle cose che pesa di più in questi casi».

Conti alla mano, Il La Palma sta facendo addirittura meglio rispetto a tutte le previsioni della vigilia. Madau fa il punto. «Siamo reduci da un'annata importante, ma se vuoi confermarti a quei livelli devi fare sempre di più. Noi inseguiamo un piccolo grande sogno che in estate era un'utopia, qualcosa che non si poteva quasi nemmeno pensare. La nostra è una realtà completamente diversa da quella della San Marco, ad esempio, ma nel paragone ci metto dentro anche il Carbonia. Fa piacere leggere e sentire le dichiarazioni di alcuni che dicono che la nostra rosa sia stata costruita per vincere il campionato: quando parti con quell'obiettivo arrivi a spendere anche 80-100 mila euro per allestire un organico e punti su un allenatore che ha dieci anni di carriera alle spalle».
Il discorso dei bianco-azzurri è leggermente diverso: «Al mio arrivo la società ha messo le carte in tavola: puntano a tornare in Eccellenza, nell'arco di tre anni, contando principalmente sui giovani che crescono e sono cresciuti nel settore giovanile, assieme a calciatori magari un po' più esperti che possano però sposare in pieno il progetto; qui da noi non ci sono grosse risorse economiche, dunque sei un po' costretto a pescare dai campionati minori come la Prima, ricchissimi comunque di talenti validi ma che magari non rientrano nelle prime scelte delle grosse compagini. Devo fare un applauso ai dirigenti perché sono riusciti a trattenere i giocatori migliori, che in sostanza compongono la base del gruppo, lo zoccolo duro, e allo stesso tempo mi hanno accontentato ingaggiando i calciatori che avevo proposto. I risultati ci stanno ripagando alla grande».

Per i confronti diretti, con Carbonia e San Marco, che potrebbero decidere l'intera stagione occorrerà attendere gli ultimi 180'.
«Per noi incontrarli prima o dopo cambia davvero poco: non è quello, di sicuro, l'aspetto che determinerà il risultato finale. Si tratta di due partite decisive, bisognerà vedere in che stato, in quale posizione in classifica ci troveremo: magari perdiamo tre partite e arriviamo da terzi, i minerari ci battono e il nostro discorso finisce sul più bello. Se manteniamo la posizione attuale, invece, possiamo giocarci il tutto per tutto e centrare un traguardo che avrebbe del clamoroso, ma rischi anche di rimediare una delusione fortissima. Ciò che più importa, però, è continuare a crescere e migliorare. Ai ragazzi dico sempre che bisogna pensare ad una partita alla volta. Quello che stiamo facendo, comunque, è bellissimo»
Per un'annata piena di soddisfazioni: «Battere la San Marco per 4 a 0 è un motivo in più di orgoglio, contando poi che l'età media in campo, per quanto ci riguarda, si aggirava intorno ai 20 anni».

 

Tra le note più liete, i 43 gol realizzati, che valgono per l'attacco più prolifico del torneo. «A cui si aggiunge l'altissimo rendimento della difesa, la seconda dopo quella del Carbonia. Sono numeri che rispecchiano alla perfezione il valore di questa squadra». Attesa ora da dei veri e propri esami di maturità. «Dopo la trasferta di Arborea ci aspetta l'Andromeda in casa, che già all'andata ci ha messo in grande difficoltà. Chiederò ai ragazzi di non farsi ingannare dal divario che c'è in classifica, sono confronti che possono apparire semplici, ma in questo campionato non ci sono avversari scarsi: dovremo impegnarci come se stessimo giocando contro la capolista». La sfida con la Monteponi presenta un coefficiente di difficoltà ancora più elevato. «Basta pensare agli innesti che hanno piazzato nel mercato di dicembre: il loro valore non si può discutere. In più hanno affidato la squadra ad un tecnico come Andrea Marongiu, che secondo me è il migliore in questa categoria, assieme a Riccardo Spini (della San Marco, ndr). Ma noi abbiamo tutte le carte in regola per dire la nostra».
 

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2018/2019
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Promozione
Girone A