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Roberto Fresu, presidente, Latte Dolce
«Campionato ancora più tosto, le motivazioni non dovranno mai mancare»

Il Latte Dolce suda, Fresu: «Udassi è una piacevole sorpresa, ha creato subito empatia coi ragazzi, tutti vogliono fare bene quest'anno»

La nuova stagione del Sassari Latte Dolce è partita ufficialmente una settimana fa e, sotto il sole di Valledoria, il nuovo tecnico Stefano Udassi plasma il gruppo e dà sostanza al progetto del club. Il primo step di preparazione si è concluso con l'amichevole giocata dai biancocelesti a Pattada e persa 2-1 contro l'Arzachena (Lega Pro) col primo gol ufficiale di Alessandro Masala. Per il club del presidente Roberto Fresu sarà la terza consecutiva stagione nella quarta serie italiana: «Ho sensazioni molto positive. Mi sono arrivate dopo aver visto il lavoro fatto in quel di Valledoria e nella prima partitella tutta in famiglia giocata a Tergu. Penso che, al momento, sia il raduno più bello cui assisto da quando sono nel calcio. C'è stata sin da subito una positiva empatia fra mister Udassi e i ragazzi. Leggere le varie interviste rilasciate in queste ultime settimane dai nostri giocatori, sia quelli nuovi che i riconfermati rispetto allo scorso campionato, mostra chiaramente che il loro atteggiamento è improntato su un forte senso di positività: vogliono fare bene quest'anno e lo dicono a chiare lettere. Tutti vogliono dare il massimo per cercare di conquistare un posto in squadra e bisognerà sudare tanto».

 

Il presidente è soddisfatto dell'impatto col nuovo allenatore: «È riuscito sin dalle prime battute a creare un buon clima tra i ragazzi, tutti più che disponibili nei suoi confronti. Questo è importante, soprattutto per lo spogliatoio: se il feeling è creato nel giusto modo può dare una carica superiore a tutti. In questa prima fase di preparazione abbiamo visto applicazione e disciplina, dedizione e motivazione. Stefano Udassi è una piacevole sorpresa. È determinato e competente, non certo un novellino visto il suo grande passato calcistico: sono i risultati ottenuti sino ad oggi a dimostrare che le sue idee sono buone e chiare. Lavora molto sulla testa dei ragazzi, uno degli aspetti più importanti». Ottima l'impressione anche sullo staff tecnico: «Il primo collaboratore di Udassi, Sandro Cozzula, è davvero di ottimo livello. E in più c'è la sapienza e l'esperienza del preparatore dei portieri Mario Pompili, sempre pacato nei modi ma capace di preparare i portieri in modo superbo. Gradita anche la conferma di Antonio Pirino pronto ad intervenire in risposta alle esigenze degli atleti».

 

Fresu parla del campionato e delle difficoltà che affronteranno le squadre sarde: «A differenza del passato posso affermare che, visti gli acquisti fatti da 3/4 squadre in corsa, questo campionato si preannuncia come il più tosto degli ultimi anni. Credo sarà per tutte noi isolane un campionato che ci costringerà a fare bene, indistintamente. La scorsa stagione ci sono state tre dolorose retrocessioni. Purtroppo non si può prescindere dal programmare bene ogni singola annata. Oggi si rischia come niente di ritrovarsi in fondo, e retrocedere. Può andare bene una volta o due perché il campionato si livella verso il basso ma, ripeto, il presente ci dice a chiare lettere che dobbiamo pensare tutte a fare bene, perché tutti facciamo investimenti importanti e tutti ci troviamo a dover superare il gap trasferte che ci penalizza rispetto alle altre». L'auspicio del numero uno del club di via Cilea: «Il mio augurio, a tutte le squadre sarde della serie D, è che alla fine della prossima stagione la categoria sia confermata. Il mio augurio va anche agli amici di Nuoro che hanno fatto domanda di ripescaggio, speriamo bene. Sarà quindi una stagione dura, le motivazioni dovranno essere trovate e alimentate domenica dopo domenica. Bisogna lasciar perdere i calcoli o le previsioni su vincenti e perdenti. Bisogna solo guardare avanti: per questa annata sarà il nostro unico pensiero. Su questo punto c'è totale condivisione di pensiero con mister Udassi».

 

Fresu rafforza la vocazione del club a dare spazio ai giovani del vivaio. «È fondamentale per noi ristabilire il giusto e necessario rapporto tra settore giovanile e prima squadra. Già in questo ritiro, alcuni dei nostri giovani iniziano a capire cosa vuol dire misurarsi con una categoria importante: anche in questa stagione speriamo di trovare i futuri giocatori del Latte Dolce. Si lavora per la prima squadra, ma con massima attenzione per il vivaio». Un pensiero a chi non c'è più e che si era speso tanto per i giovani biancocelesti: «Giovannino Oggiano era un amico fraterno, oltre che un tecnico del nostro Settore Giovanile. Un amico che ci ha lasciato troppo presto. Sono convinto che lui è lì da qualche parte che ci segue e vede il lavoro che stiamo facendo. Avevamo programmato di vedere insieme qualche seduta della squadra in ritiro. Purtroppo la vita ci riserva anche duri colpi. Un motivo in più per fare bene, e ancora meglio, anche per lui che aveva sposato il nostro progetto di calcio e futuro per i ragazzi più giovani».

In questo articolo
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2018/2019