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Alessandro Arrus, portiere, Muravera
«Ora contano solo i fatti, con Lanusei e Ostia servono 4-6 punti»

Il portiere Arrus tiene in piedi il Muravera: «Bravi tutti, il pari a Rieti ci carica per le ultime due gare, possiamo fare i playout e ce li giocheremo alla morte»

È stato il protagonista assoluto del Manlio Scopigno, con le sue parate Alessandro Arrus ha permesso al Muravera di tornare a casa con un preziosissimo punto in chiave salvezza dando risalto alla prova difensiva dei suoi compagni che hanno dovuto sopportare l'onda d'urto del Rieti aumentata in modo esponenziale dal 7' della ripresa dopo l'espulsione di Dessena. Il portiere classe 1987 ha impedito in più occasioni a Demartis, Tirelli e Scotto di violare la porta gialloblù, spinto da una motivazione ulteriore che arrivava dalla gara d'andata persa 6-0. «Io giocavo la sesta gara da infortunato - ricorda Arrus - perché eravamo ancora senza secondo portiere, ci fecero sei gol senza pietà, non fu bello per noi e per il pubblico che stava perdendo fiducia nella squadra. Avevo promesso all'allora mister Piras che mi sarei riscattato nel ritorno e che probabilmente il Rieti contro di noi avrebbe perso il campionato. Non so se riusciranno a recuperare i punti ad Arzachena e Monterosi ma ciò che conta è il pareggio che abbiamo ottenuto che va oltre il punto in classifica. È tornata quella fiducia nella salvezza che mancava fino alla gara con L'Aquila, ora le prestazioni ci sono».


Arrus racconta la gara: «Il primo tempo è stato un po' più equilibrato, loro avevano il pallino del gioco e noi, dopo i primi 15', ci siamo sbloccati con la testa cercando di essere più pericolosi con Nurchi e Usai, qualcosa l'abbiamo creata con una punizione dal limite calciata da Nurchi e qualche ripartenza dove potevamo essere più bravi nell'ultimo passaggio visto che loro ci pressavano alti e in profondità potevamo essere pericolosi. Ad inizio ripresa, con l'espulsione di Dessena, non potevamo che prendere la decisione di fare barriera davanti all'area, con gli inserimenti di Bruno e Legname siamo migliorati nella fisicità, io sono dovuto uscire molte volte sulle palle alte nei calci d'angolo e nelle palle inattive calciate benissimo da Demartis. Nel secondo tempo il Rieti ci ha messo sotto e non siamo quasi mai riusciti ad andare sulla loro metà campo tranne una volta, con Legname, che avrebbe potuto mandare Chessa in porta ma sarebbe stata una rapina da parte nostra». Il portiere gialloblù, al rientro da un infortunio che l'ha tenuto fuori per tre gare di fila, spiega cosa è cambiato: «Questa volta siamo riusciti a far girare gli episodi negativi a nostro favore mentre in altre gare ci sono andati contro, il tutto un po' per merito nostro e un po' per demerito del Rieti. Prima l'espulsione di Dessena, poi il loro rigore sbagliato e anche le mie parate ci hanno permesso di reagire con positività, questo punto ci dà una carica ulteriore».

Con due gare alla fine, Lanusei in casa e Ostia in trasferta, per Arrus c'è solo una cosa da fare: «Dobbiamo avere quella continuità che mai abbiamo avuto finora, perciò bisogna vincere con il Lanusei e, probabilmente, farlo anche a Ostia». Il calendario è stato sempre contro i sarrabesi che hanno affrontato le migliori del campionato: «Sapevamo che la Torres giocava contro avversari già salvi e allora pensi di partire in svantaggio nella volata, ma ora basta con parole o controllare i risultati degli altri, servono i fatti. Il pareggio di Rieti ci deve dare la carica e lo spunto affinché nelle ultime due giornate si arrivi al primo obiettivo che è quello di disputare il playout». C'è anche la possibilità, con 4 punti conquistati dal Muravera e 0 dal San Teodoro (Ostia e Rieti) più la Torres che non vince entrambe le gare (Albalonga e Avezzano), di fare lo spareggio-salvezza in casa. «Una cosa alla volta - avverte Arrus - dobbiamo pensare prima ai nostri di risultati, perché il Lanusei è salvo ma continua a fare risultati e l'Ostia sta giocandosi un posto nei playoff. Ci servono 4 o 6 punti, poi vedremo cosa faranno gli altri, di sicuro se sarà retrocessione vogliamo uscirne a testa alta, se invece sarà playout fuori o in casa ce lo giocheremo alla morte». Infine un pensiero alla sua ex squadra, il La Palma, il cui pareggio nei playout a Orroli non ha evitato la retrocessione: «Mi dispiace tanto per come è andata tutta la loro stagione, sono stati molto sfortunati, so quanto ci teneva alla salvezza mister Antinori, la società e i giocatori. Sono retrocessi nell'anno in cui hanno cercato di fare qualcosa di più rispetto agli altri campionati, peccato davvero. Auguro al La Palma una pronta risalita in Eccellenza».

In questo articolo
Giocatori:
Campionato:
Stagione:
2016/2017
Tags:
15 Ritorno
Girone G