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Il presidente Cip Emanuela Comella: "Daremo un indirizzo scentifico, tecnico ma anche medico"
Orosei, Al via il secondo open campus integrato

Il presidente Cip Emanuela Comella: "Daremo un indirizzo scentifico, tecnico ma anche medico"

Se la prima edizione è stata un successo la seconda lo sarà di più. Il secondo Campus integrato organizzato dal Comitato Italiano Paralimpico della Sardegna a Orosei – in collaborazione ancora con Inail come main partner – nel bellissimo Hotel di Marina Beach, lo stesso che ha ospitato la manifestazione del 2013, avrà la folta partecipazione dei ragazzi con disabilità fisiche, intellettive e sensoriali. Si confronteranno in una cinque giorni di attività sportive con una grande novità, come spiega Emanuela Comella, presidente del Cip Sardegna: «Daremo un indirizzo scientifico nel senso che i ragazzi verranno seguiti non solo dal punto di vista tecnico ma anche medico. Ognuno avrà una scheda nella quale saranno segnate tutte le attività svolte in modo tale che l'ultima giornata verrà dedicata a quelle che sono le gare in cui verrà rilevata una capacità reale mostrata nelle giornate precedenti». Importante la presenza di uno sponsor come Sitor, azienda cagliaritana che un'officina ortopedica leader nella costruzione degli strumenti di avanguardia per chi ha disabilità motorie. Emanuela Comella ha ringraziato il presidente nazionale del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli, presente per il secondo anno di seguito al Campus integrato di Orosei: «Siamo una grande famiglia, la mia presenza è per onorare il lavoro di Emanuela e del suo staff , convinti ancor di più che i ragazzi possano provare un qualcosa di bello da coltivare anche in futuro». Pancalli torna sull'edizione del 2013: «E' stata straordinaria e ha avuto il merito di essere stata copiata da altri Comitati paralimpici in giro per l'Italia, infatti in altre regioni come la Toscana e l'Emilia Romagna sono stati organizzati Campus integrati». Il presidente ricorda che il Cip «oltre a rappresentare una grande dimensione competitiva dello sport italiano, cerca di dare un'opportunità ai disabili, una possibilità che il diritto allo sport sia oggettivamente rivendicabile e praticabile da tutti i ragazzi». Pancalli ha ringraziato le famiglie dei ragazzi disabili: «Senza il loro apporto non saremo ciò che siamo, loro sono il grimaldello ideale per riuscire ad aprire un nuovo percorso di speranza ai propri figli. Grazie a loro siamo diventati una cosa grande, nel nostro Paese nessuno può disconoscere che esiste un movimento sportivo praticato da persone disabili, siamo ormai una massa critica all'interno dello sport italiano e presto saremo riconosciuti come ente pubblico». Infine, rivela l'imminente realizzazione di un'importante manifestazione Cip che ci sarà nel primo weekend di ottobre: «Il Papa Francesco dedicherà due giornate al mondo paralimpico. Tutta via della Conciliazione diventerà una palestra a cielo aperto, dove saranno effettuate una serie di attività per dimostrare cosa i ragazzi disabili riescono a fare nello sport. Sarà l'atto finale di una cosa grande e le cose grandi si costruiscono su iniziative altrettanto straordinarie come quelle che si vivranno a Orosei».

Il connubio Inail-Cip continua alla perfezione, come conferma Adamina Barbone, dirigente dell'Istituto regionale che assiste gli infortunati da lavoro: «Ci occupiamo dei disabili del lavoro e siamo impegnati nello sport perché lo riteniamo uno strumento impagabile, uno dei mezzi migliori affinché una persona possa trovare una nuova strada e dimensione. Lo sport deve rappresentare un'alternativa dopo un evento traumatico della propria vita che stravolge completamente l'esistenza. Il Cip è il nostro braccio, loro ci mettono la competenza e noi diamo un importante sostegno».

Il testimonial della manifestazione sarà Fabio Raimondi, leader del basket in carrozzina in Italia: «Partecipo con molto onore al Campus di Orosei, praticare sport mi ha permesso di viaggiare, conoscere nuove persone e mi ha cambiato la vita perché in Sardegna ho conosciuto quella che è diventata poi mia moglie. Darò consigli a tutti su cosa è lo sport, su come si pratica per poter indirizzare quanti più disabili possibili a intraprendere attività sportive. Non si deve diventare necessariamente campioni ma praticare lo sport serve per cambiare in meglio la qualità della vita».

 

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Argomenti:
Stagione:
2014/2015