Il difensore: Ho scelto Sanluri per giocare di più
Il rimpianto di Puddu: «Che errore andar via, spero di tornare al Selargius»
Solo quando ti allontani sai cosa stai perdendo. Davide Puddu ha scoperto che, spinto da un enorme voglia di giocare, lasciare il Selargius a dicembre non è stata la scelta migliore. Ma non perché andare al Sanluri e in Eccellenza sia stata una cattiva esperienza, anzi tutt'altro, ma perché il legame con il club granata, nel quale è stato due anni e mezzo, e i giocatori è molto forte. «Purtroppo sono andato via perché avevo voglia di giocare – spiega il difensore 25enne – e mi dispiaceva non poter dimostrare a mister Fadda il mio valore. Da un lato è una cosa che rifarei, perché mi ha insegnato tanto: mi ha aiutato a capire che ho lasciato un gruppo di amici e persone importanti, come lo stesso tecnico e il presidente Tonio Mura, e che avrei dovuto dare più peso all’aspetto umano che a quello calcistico. Comunque sono molto contento che il Selargius si sia salvato, ma ne ero certo perché conoscevo il valore del gruppo e delle persone che ci lavorano intorno».
Lo striscione per i compagni - L'ex difensore di Cagliari, Alghero e Muravera è sempre stato il primo tifoso del Selargius, quando poteva è andato al campo a vedere giocare i suoi ex compagni e il saluto a fine gara negli spogliatoi non è mai mancato. E Davide Puddu non è mancato nella prima delle due gare più importanti della stagione, l'andata dei playout contro il Budoni giocata al Virgilio Porcu. Sua l'idea di creare uno striscione di incoraggiamento agli ex compagni. «I rapporti con loro sono rimasti ottimi e con alcuni, come Simone Farci e Giacomo Garau, vanno anche oltre il calcio. Ma anche col mister Fadda, il presidente Mura e tutti i dirigenti sono buoni». L’esperienza a Sanluri è però stata utile. «Mi sono calato in un campionato, quello d’Eccellenza, completamente diverso dalla serie D – sostiene Puddu – ma il gruppo con cui ho giocato era molto valido, pieno di giovani bravi e di vecchi amici come Nicola Lai, Fanni, Zanda e Mancusi. L’ambiente era tranquillo e sono stato bene».
Il sogno di ritornare granata - Anche se, per il futuro, il Selargius resta sempre il sogno numero uno. «Mi piacerebbe molto ma non dipende da me, spetta all’allenatore e al presidente fare delle scelte. Io vorrei tornare sicuramente e magari poter vincere con loro il campionato. Anche perché per me il Selargius è una seconda famiglia. Se mi aspetto una chiamata dalla mia ex squadra? Non lo so, perché andandomene sono consapevole di aver fatto un pasticcio ed essermi giocato una carta importante. Da un lato però ci spero, anche se capisco che le priorità ora possono essere altre». Nel frattempo Davide Puddu è sul mercato: «Tutte le proposte che arriveranno le valuterò, anche se che quella del Selargius sarà certamente la chiamata che aspetterò più di tutte».