Salta al contenuto principale
San Teodoro
«Ho accettato questa sfida mettendoci la faccia»

Il San Teodoro ora lotta, capitan Marongiu: «Con lo Stintino ancora sconfitti ma a testa alta, mister Ciarolu ci ha dato la carica»

Il San Teodoro subisce il terzo dispiacere stagionale in altrettante partite, anche se contro lo Stintino è maturato con un parziale decisamente più dignitoso rispetto alle prime due partite. Il capitano dei viola Gianluigi Marongiu analizza la sconfitta per 0-2: «Avevamo di fronte una grande squadra che, fino alla fine, sarà una delle grandi protagoniste di questo campionato. Nel primo tempo abbiamo commesso due errori che purtroppo ci sono costati cari. Sul gol di Pulina c'è stata però anche tutta la sua bravura nell'infilarsi tra le maglie della nostre difesa e infilare il portiere con un morbido pallonetto. Su quello di Sias c'è il rammarico di aver perso palla sulla nostra trequarti ma lui è stato bravo e astuto. Nella ripresa ci abbiamo provato a dimezzare le distanze con Musella e Porqueddu ma senza fortuna. Rispetto alle partite precedenti usciamo a testa alta consapevoli di aver dato tutto e in questo senso le parole prima della partita di mister Ciarolu ci sono servite molto a darci la carica».

 

Tra Posada in Coppa Italia e le prime due uscite in campionato il San Teodoro ha subito la bellezza di 23 reti senza segnarne una. La sconfitta con lo Stintino ha avuto proporzioni minori: «La mentalità e l’approccio alla gara sono state due componenti importanti. Dopo i discorsi fatti in settimana e prima della partita da parte della dirigenza ci siamo parlati e guardati in faccia e siamo entrati con la voglia di lottare e di fare bene. Oltre alla condizione mentale, anche quella fisica piano piano migliora a vista d'occhio considerando anche il fatto che non abbiamo fatto la preparazione. Nella prima partita di Coppa Italia contro il Posada non avevamo svolto nessuna seduta di allenamento mentre per la prima giornata di campionato contro il Porto Torres avevamo solo 4 allenamenti sulle gambe. Rispetto anche al confronto col Thiesi (perso 12-0) c'è da essere soddisfatti per la reazione dei miei giovanissimi compagni, molti dei quali non hanno mai giocato un campionato con i grandi. Domenica abbiamo finalmente affrontato un impegno senza dimostrare timore reverenziale nei confronti dell'avversario. Siamo consapevoli che mantenendo questo spirito nulla è impossibile. Ci deve dare la forza per affrontare gli impegni, anche quelli più ardui». 

 

La scorsa settimana c'è stato anche l'avvicendamento in panchina con l'arrivo di Celestino Ciarolu: «A Igor Marziano c'è da fargli sicuramente i complimenti perché è una persona eccezionale e forse, se non avesse preso l'incarico iniziale, non sarebbe più esistito il San Teodoro. Mister Ciarolu è entrato in punta di piedi mettendo fuori tutto il suo carisma e la sua disponibilità. Sono sicuro che ci darà una grossa mano. Questo cambiamento probabilmente ci ha dato e ci dovrà dare quella responsabilità in più nel dare sempre il massimo, come abbiamo fatto domenica andando oltre le aspettative. È stata una partita vera e non una passeggiata per gli avversari come forse si aspettavano loro e qualche altro. Abbiamo dimostrato di essere un gruppo disposto a lottare e dare tutto per questa maglia».  

 

Una stagione iniziata tra mille difficoltà con il rischio della mancata iscrizione al campionato. Adesso Marongiu e compagni hanno voglia di impresa: «Mancano 27 partite, tantissime, e già dal prossimo impegno ce la metteremo tutta per fare risultato. Sono sicuro che il duro lavoro e l’impegno ci premierà, non mancherà la voglia di lottare. Poi credo che arriverà qualche rinforzo importante utile alla causa». Intanto ci sono da recuperare le energie e pensare al prossimo impegno in trasferta con il Luogosanto: «È una partita sulla carta proibitiva. Affronteremo una squadra in salute, reduce addirittura da una larga vittoria ottenuta peraltro su un campo difficile come quello di Siniscola. Insieme allo Stintino e al Thiesi possono contare su una rosa valida, composta da elementi validi e di categoria superiore. Scenderemo in campo consapevoli di non aver nulla da perdere e proveremo a metterli in difficoltà cercando di togliere fuori tutto quello che abbiamo. Rispetto alle prime partite ci sentiamo senza dubbio più fiduciosi. Le nostre incertezze dovrebbero essere solo alle spalle».

 

Dopo aver giocato e addirittura fondato il Li Maccioni, l'altra squadra di San Teodoro che milita in Seconda categoria, il classe 1987 ha sposato il progetto dei viola di cui è stato in passato il capitano: «Per primo ho accettato questa sfida mettendoci la faccia e, nonostante due brutti infortuni nel 2009 e 2019 a entrambi ai legamenti crociati, ho ancora quella voglia e determinazione di scendere in campo. Non è stato facile lasciare un club di cui non solo ne facevo parte da 4 anni ma ne sono stato addirittura il fondatore. Ma a 32 anni ho ancora quello stimolo che avevo a 17-18 anni. Mi piacciono le sfide, anche quelle più difficili e ho deciso di lottare per una salvezza difficile in Promozione anziché un campionato senza pressioni in Seconda. Per me è veramente un piacere e un onore essere il capitano della squadra del paese dove sei nato e cresciuto, sopratutto nell’anno del 50esimo anniversario della sua fondazione». Andrea Benenati

In questo articolo
Squadre:
Campionato:
Stagione:
2019/2020
Tags:
3ª giornata