«Trogu un lusso, marcia in più con l'arrivo di Curreli»
Il Santadi si gode il salto in Prima, Cani: «Dopo le prime 7 vittorie di fila è scattato qualcosa»
Ci sono volute 19 vittorie, su un totale di 26 partite, a cui si aggiungono 5 pareggi per un bottino finale di 62 punti in classifica. Questo è lo score del Santadi nel girone B di Seconda categoria per spuntarla con due in più rispetto al Domusnovas, uno degli avversari più ostici nella corsa alla Prima categoria, passando dalla porta principale.
Trogu e compagni si sono resi protagonisti di una stagione da incorniciare e mister Roberto Cani ha tutti i motivi per godersi questa piccola, grande impresa sportiva e ora rivive i momenti fondamentali di una corsa sicuramente impegnativa ma allo stesso tempo entusiasmante, con il pensiero già proiettato al futuro prossimo. «Intanto mi ero preso un giorno di ferie perché sapevo già come sarebbe finita domenica: dopo essere rientrati nel cuore della notte ci voleva proprio un po' di riposo».
Il tecnico dei sulcitani commenta la vittoria decisiva, nell'ultima gara dell'anno, in casa, contro il Sant'Anna Arresi.
«Siamo partiti un po' contratti, a dire il vero, considerando l'enorme peso che i tre punti in palio avevano per la nostra stagione. La tensione, soprattutto nei primi minuti, era altissima, ma per fortuna abbiamo sbloccato subito il punteggio, trovando immediatamente anche il raddoppio. Loro però hanno accorciato il divario, rimanendo in partita, e devo ammettere che c'è stato da soffrire un po', soprattutto quando non siamo riusciti a sfruttare le palle gol che ci eravamo costruiti. Non è stato assolutamente facile, dunque, ma nel secondo tempo, complice anche il calo fisico dei nostri avversari, abbiamo piazzato la terza e la quarta rete».
Con il primo posto finalmente in cassaforte, è scattata l'ora della festa.
«In realtà eravamo partiti con l'idea di disputare un campionato tranquillo, ma dopo le prime sette vittorie di fila è nata in noi la consapevolezza di poter fare qualcosa di buono. Il successo nello scontro diretto in casa contro il Domusnovas e il pari di Pula sono stati tra i risultati più pesanti, almeno tra quelli ottenuti nel girone di andata. Quando vinci aumenta l'autostima e diventa tutto più semplice».
Ma i momenti delicati non sono mancati di certo.
«Penso al passo falso di Capoterra, sempre all'andata, e al pari interno contro la Jupiter, ma poi, da quel momento in poi, siamo stati bravi a mettere in piedi una striscia composta da 13 vittorie e due pareggi: parliamo ovviamente di tantissima roba, facendo il conto che ho avuto molto spesso la squadra a mezzo servizio, con tanti giocatori infortunati, tra cui il nostro bomber Trogu, che ha dovuto saltare diverse gare».
Il club è stato bravo a correre ai ripari nella sessione invernale del mercato.
«Per fortuna a dicembre abbiamo trovato l'accordo con Samuele Curreli, che ci ha dato una grossa mano e ci ha permesso di dare la possibilità a Federico di rifiatare».
Cani spende parole importanti per gli avversari, a partire dal Domusnovas.
«Per lunghi tratti della stagione sono rimasti in testa, ma noi abbiamo tenuto il passo e poi, al primo sbaglio loro, ne abbiamo approfittato per riconquistare definitivamente il primo posto».
Il Santadi ha chiuso la stagione con un attacco atomico, 73 gol all'attivo, e una delle difese meno battute nel girone con 33 reti subite. «Sapevamo bene che con un giocatore in squadra come Federico Trogu avremmo avuto pochi problemi in avanti: quando un allenatore ha a che fare con elementi di questo calibro c'è davvero poco da aggiungere, ed i numeri parlano per lui. Si tratta di un autentico pilastro della nostra squadra, che ci ha aiutato a vincere tantissime partite a suon di gol. Il Santadi ha l'attacco più prolifico, per il secondo anno di fila, ma in questo senso è risultato fondamentale anche il contributo di Nonnis e di qualche altra pedina. L'arrivo di Curreli, poi, come già accennato, ci ha consentito di fare un altro passo in avanti e da quel momento in poi non ci siamo potuti più nascondere».
Per vincere un campionato così equilibrato c'è bisogno che tutte le componenti girino nel migliore dei modi, partendo dal rapporto con i tifosi.
«Sono stati sempre presenti e ci sono stati vicini anche nelle trasferte più lunghe ed impegnative: una delle soddisfazioni più grandi, dunque, è quella di aver riportato la gente del paese allo stadio; domenica scorsa, ad esempio, c'era il pienone, ma è una cosa che è successa molte altre volte, nell'arco di tutta la stagione. Siamo felici di aver riportato Santadi in un palcoscenico prestigioso come la Prima Categoria e siamo convinti che il club potrà continuare a fare un'ottima figura».
Per Cani i colori biancoblù sono una questione di cuore, prima di tutto.
«Sono un santadese, cosa che vale anche per Trogu, tra l'altro: riportare la società in Prima ha un sapore dolcissimo, ci sembra tutto un sogno, ancora oggi quasi non crediamo a quello che siamo riusciti a fare».
Trogu e soci hanno messo in mostra, tra le altre cose, qualità caratteriali di prim'ordine.
«Avevo piena fiducia in questa rosa: molti giocatori li conosco da tempo, addirittura qualcuno aveva avuto modo di giocare con me sia ai tempi del Teulada e che a quelli del Masainas; con molti di loro, dunque, avevamo già avuto modo di condividere diverse esperienze a destra e a sinistra e sapevo bene cosa potevano darmi. Credo proprio, dunque, che il nostro punto di forza sia stato proprio il gruppo. Il resto l'ha fatto il talento dei nostri calciatori, come Trogu, per citarne uno, che in questa categoria è un autentico lusso».
Il futuro del tecnico potrebbe essere ancora sulla panchina del Santadi.
«Per ora ci prendiamo ancora un po' di tempo per continuare a festeggiare, poi ci siederemo attorno ad un tavolo assieme al presidente e ai dirigenti, tra cui c'è anche Federico Trogu, e programmeremo la stagione del 2024-25. L'entusiasmo non ci manca di sicuro, ma bisognerà vedere se sarò riconfermato (ride); rimane da capire quali sono le intenzioni della società, se ci sono le carte in regola per disputare un campionato tranquillo, magari continuando a far crescere i tanti ragazzi del posto che fanno parte del nostro settore giovanile, che è un po' il nostro fiore all'occhiello. Io mi metto a completa disposizione, come fatto l'anno scorso e come fatto anche quest'anno, poi vedremo come andranno le cose».
La chiusura è per i ringraziamenti e le dediche.
«Ci tengo ad esprimere tutta la mia gratitudine nei confronti della società, a partire dal presidente sino ad arrivare ai dirigenti, che non ci hanno mai fatto mancare nulla. Poi vorrei ringraziare tutti i giocatori, nessuno escluso: i complimenti vanno divisi in parti uguali, non ci sono dediche particolari in questo senso. Chiudo con un pensiero per il nostro pubblico, che ci ha dato davvero una grossissima mano d'aiuto».