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Beniamino Manunta, Pierluigi Scotto, Sorso
«Terremo lo zoccolo duro ma ci rinforzeremo per non soffrire»

Il Sorso consegna le chiavi a Scotto, Manunta: «Il profilo giusto: professionalità, conoscenza della categoria e dei giocatori. L'Eccellenza è tosta, non vogliamo essere di passaggio»

Ora è ufficiale. Pierluigi Scotto è il nuovo allenatore del Sorso 1930 che, nella prossima stagione, parteciperà per la prima volta al campionato di Eccellenza rinverdendo un blasone costellato da 4 partecipazioni all'Interregionale (la vecchia serie D con girone unico composto da squadre sarde) e altrettante in serie C2 tutte negli anni Ottanta. Una trattativa nata nelle scorse settimane e portata a compimento nel weekend scorso con l'accordo finale su ogni aspetto che caratterizzerà l'annata dei biancocelesti. Il Sorso, infatti, giocherà in Eccellenza al posto della Torres che non iscriverà la squadra per l'eccessivo carico di debiti e trasferisce la sua dirigenza in seno al Tergu che giocherà a Sassari per effetto della fusione con lo Sporting.

Beniamino Manunta (nella foto con il tecnico Scotto), tra i massimi dirigenti del club romangino, saluta l'ex allenatore Massimiliano Nieddu e dà il benvenuto a Pierluigi Scotto reduce dalla positiva stagione alla guida del Castiadas: «Con mister Nieddu c'è un senso di gratitudine per il buon lavoro fatto alla guida del Sorso. Centrando i playoff abbiamo ottenuto l'obiettivo minimo che c'eravamo prefissati all'inizio della stagione e siamo contenti di aver raggiunto la finale che, di fatto, ci permetterà di partecipare al prossimo campionato di Eccellenza. Ma abbiamo guardato avanti e fatto le scelte sulla guida tecnica che vanno su un progetto importante. Il profilo di Pierluigi Scotto è quello che cercavamo, per la sua professionalità, la conoscenza della categoria e dell'intero panorama dei giocatori sardi». L'obiettivo del Sorso a lungo termine è di rilievo ma ogni pensiero in grande dipende sempre da come si misurerà all'esordio nella massima serie del calcio isolano. «Il campionato di Eccellenza è molto difficile - osserva Manunta - dobbiamo affrontarlo con la giusta organizzazione e conoscenza per non essere di passaggio, cercando di evitare ciò che è accaduto a Bosa e Ilva. Sappiamo le dinamiche di un campionato che è molto più vicino alla serie D che non alla Promozione, ed è per questo che in tutta la società, dal presidente Antonello Zappino, ai dirigenti Piermario Fenu, Fabio Polo, Franco Marongiu, Tore Leoni, Antonello Mereu, Gavino Mulas e Giuseppe Pisano, siamo stati coesi nel valutare e ponderare ogni scelta maturando la convinzione che il mister Scotto fosse la soluzione idonea al nostro progetto. Lui è bravo nel togliere il meglio subito dai giocatori ma anche a creare quella struttura di squadra che, alla lunga, con pochi ritocchi posso essere competitiva ad alti livelli. Siamo all'inizio di un percorso, facciamo un passo alla volta, ora pensiamo alla salvezza e poi vediamo come saremo collocati, e se staremo più avanti vedremo il da farsi». 

Sulla costruzione della squadra le idee sono chiare. «Dobbiamo presentarci ai nastri di partenza con l'umiltà giusta - prosegue Manunta - bisogna essere realisti, siamo una matricola e la squadra dovrà essere in grado di fare un campionato "per non soffrire", ottenere una salvezza quanto prima. Come vuole anche il presidente Zappino si terrà uno zoccolo duro di giocatori che riteniamo sia all'altezza della categoria ma siamo anche consapevoli di aver bisogno di rinforzi che l'Eccellenza la fanno da anni. Dovremo essere bravi a fare i giusti correttivi, ci rendiamo conto che la squadra arrivata alla finale playoff ha perso 6 volte in casa e 3 in trasferta, perciò va rinnovata e rivista per affrontare un campionato agguerrito. Dobbiamo bruciare le tappe, acquisire subito esperienza per non soffrire all'impatto immediato con la categoria, non possiamo farci trovare impreparati». Anche perché la presenza dei bianco-celesti in Eccellenza arricchisce il parco delle partecipanti: «Credo esserci anche noi nobiliti il campionato, il Sorso ha un bel blasone, è una bella piazza con tanta voglia di calcio e una tifoseria importante, dove siamo andati abbiamo sempre portato tanta gente al campo, favorendo un momento di gioia, festa e rumore. In questo momento attorno al Sorso c'è tanta curiosità e, allo stesso tempo, rispetto. Poi si sa che senza pubblico non si esalta nessuno, anche gli stessi giocatori si entusiasmano se c'è un seguito. L'anno scorso abbiamo avuto la fortuna di avere in squadra un grande attaccante come Paolo Tribuna, costretto poi a lasciarci per motivi di lavoro, in quei pochi mesi al Sorso ha lasciato un'impronta importante, era da tanto che non vedevamo attaccanti del genere. Poi abbiamo avuto la fortuna di tesserare un altro talento del calcio isolano come Michele Pulina, che è stato un trascinatore, ha preso per mano la squadra facendo cose importanti, abbiamo apprezzato giocate di ottima fattura. La gente si avvicina sempre di più allo stadio sapendo che ci sono giocatori di spessore in squadra».

 

 

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2016/2017