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Simone Deliperi, portiere, Sorso 1930
«Mi era stato promesso un lavoro, ferito nella dignità»

Il Sorso dà il benservito a Deliperi, il portiere: «I motivi? Non facevo la differenza, sono allibito. Col mercato chiuso è inammissibile rimangiarsi gli impegni»

Per la prima volta in carriera aveva scelto di giocare in Promozione, dopo aver chiuso a dicembre l'esperienza col Castiadas in Eccellenza. Per Simone Deliperi la soluzione Sorso 1930 era ottima: club ambizioso che punta al salto di categoria, vicino a Sassari e ai suoi familiari ma, soprattutto, con la promessa di trovare un posto di lavoro stagionale al termine del campionato. Ma, dopo un mese è già a casa, con i lucchetti ai guantoni messi dalla società che gli ha dato il benservito dopo la sconfitta casalinga contro l'Ozierese. Per il portiere che vanta 8 stagioni in serie C2 vestendo le maglie di Campobasso, Olbia, Vigor Lamezia, Torres e Igea Virtus, che ha vinto il campionato di Eccellenza con la Torres e la Nuorese e che un anno fa alzava la Coppa Italia di Eccellenza con il Ghliarza. «Sono molto amareggiato - dice Deliperi - ho atteso questi giorni affinché la società Sorso facesse un comunicato per spiegare i motivi del mio allontanamento. Siccome sono stato ferito nella dignità e ho subito un'umiliazione prima come uomo e poi come calciatore che ha sempre mostrato professionalità in vent'anni di carriera, allora parlo io e dico perché, di punto in bianco, sono stato lasciato a casa dopo che un mese fa mi hanno contattato e convinto a firmare anche con una proposta di lavoro per i mesi estivi».

 

Quali sono le motivazioni di questo allontanamento?

«Dopo la gara persa con l'Ozierese la società ha parlato alla squadra dicendo che se nelle successive due partite non avessimo ottenuto due vittorie avrebbe preso provvedimenti. Discorsi normali che si fanno per dare una scossa. Il martedì, invece, mi contatta il dirigente che mi aveva promesso il posto di lavoro dicendomi che avrei dovuto incontrare i presidenti Manunta e Zappino, presente anche il tecnico Nieddu. Ho prima pensato che parlando con me volevano magari fare il punto di vista della situazione sentendo il parere di un giocatore esperto. Però ho chiamato direttamente il mister e gli ho chiesto cosa sapesse di questo incontro. Mi ha risposto: "Te lo anticipo io, sei stato allontanato dalla squadra, è stata una scelta della società che non è contenta delle prestazioni, si aspettavano facessi la differenza". Al che ho detto: "Ma mister le sembra normale mandare via un giocatore che campa di calcio a metà gennaio, dopo 4 partite e col mercato chiuso, senza che ci sia dietro un provvedimento disciplinare? Ma lei non dice niente?". Mi aspettavo ben altra risposta che "anche io sono deluso sul piano delle prestazioni", perché allora appoggi la scelta della società. Una conferma avuta nell'incontro con i presidenti perché non ha detto una parola»

Cosa stai provando in questi giorni?

«Sto subendo un'umiliazione perché mi lasciano a casa non per un provvedimento disciplinare. Sono allibito e arrabbiato, mi stanno proibendo di poter coltivare quella che è la mia passione da 20 anni. Al di là del discorso economico, è ingiustificabile e inqualificabile quello che ho subito dal lato umano e tecnico, non si può mandare via un tesserato senza che possa andare da nessun'altra parte visto che il periodo dei trasferimenti è chiuso da un mese. L'esperienza col Castiadas si è interrotta in modo corretto con loro che hanno potuto prendere un altro portiere e io che ho avuto la possibilità di andare in un'altra squadra. Se c'è un discorso per risparmiare sui rimborsi spese perché gli obiettivi stanno venendo meno allora parli di un eventuale ridimensionamento con tutti i giocatori e rivedi gli accordi, se non sei contento delle prestazioni di un singolo giocatore allora c'è un allenatore che ti può lasciare benissimo in panchina».

C'erano state delle avvisaglie che si potesse arrivare a prendere questo tipo di decisione?

«Nei miei confronti ricordo che, dopo la prima partita, il dirigente che mi ha voluto a Sorso disse: "Ho sentito qualche mugugno in tribuna, devi far ricredere gli scontenti". Roba da non credere, se non avrò fatto la differenza come mi si contesta di sicuro neanche i danni ho fatto. Diciamo, invece, che questo trattamento l'avevano riservato a Fabrizio Serra che, all'ultimo giorno di mercato aperto, per sua fortuna ha trovato una soluzione nel Valledoria, altrimenti anche lui sarebbe stato a casa ora. Mi ha chiamato e mi ha detto: "Simone, a te hanno fatto molto peggio". Non ci si comporta così»

E i tuoi compagni di squadra come hanno reagito?

«Quando ho comunicato ai compagni, sul gruppo whatsapp, quello che mi era stato fatto sono rimasti tutti spiazzati e sbalorditi, non sapevano nulla. Posso dire che avevo un bellissimo rapporto con tutti i ragazzi, stavo bene, avevo un preparatore dei portieri ottimo come Gianfranco Contini e mi allenavo anche bene nonostante un problema alla schiena mi stesse tormentando. Io in passato per difendere 5 compagni di squadra sono andato contro un presidente e ho perso la Torres. Sulla mia pelle ho capito in seguito che ognuno coltiva il proprio orticello ma non posso rimproverare loro nulla, sono ragazzi in gamba, tra l'altro non ci sarebbero neanche i margini per ricucire il tutto. Se mai dovesse la società capire l'errore e il danno fatto non tornerei io»

Come impegnare il tempo?

«Per fortuna la Federazione mi ha rinnovato l'incarico come preparatore dei portieri della Rappresentativa Allievi affidata quest'anno a Mino Sotgiu, un ruolo gratificante e che non precludeva nemmeno gli impegni che avevo col Sorso. Mi terrò allenato e seguirò più gare delle giovanili»

In questo articolo
Squadre:
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Stagione:
2016/2017
Tags:
15 Andata
Girone B