Il portiere-mister: Con Cottu il binomio funziona
Il Taloro riemerge, Zani: «Ci siamo rinnovati e ringiovaniti, ora non fermiamoci ma l'Eccellenza si è indebolita»
La prima vittoria è arrivata. Bella, importante e meritata. Il Taloro si gode il successo per 2-0 sul campo del Tortolì, con una bella ripresa nella quale i gol di Arrais e del rientrante Sedilesu hanno riportato a galla i rossoblù del duo Pippo Zani-Franco Cottu partiti con una doppia sconfitta con Muravera (3-0) e Lanusei (0-2). Il pareggio a Gavoi per 0-0 di due domeniche fa contro il San Teodoro ottenuto con grande carattere vista la doppia inferiorità numerica (espulsi Luca Piras e Manca) aveva fatto capire che i barbaricini erano pronti ad esplodere. «Sapevamo che ci saremmo sbloccati - osserva Pippo Zani - e averlo fatto con un'ottima prestazione, riconosciuta da avversari forti come il Tortolì che arrivavano da una bella qualificazione in Coppa Italia, non può che riempirci d'orgoglio». Vedere il Taloro annaspare nei bassifondi era inusuale ma quest'anno ci sarà da soffrire dopo aver centrato lo scorso anno gli storici playoff. «Siamo una squadra giovane - continua il portiere-allenatore che, con Franco Cottu, ha accettato di guidare la squadra dopo le dimissioni di Marco Marchi - e tanto rinnovata rispetto alle passate stagioni. Era normale che faticassimo all'inizio ma sapevamo anche che stavamo per raccogliere i frutti del lavoro che stiamo facendo io e Franco».
Una panchina per due che funziona benissimo
«Sono molto contento per come lavoriamo in sintonia. Franco Cottu è un'ottima persona e un bravo allenatore, con i giovani del Taloro ha fatto benissimo in questi anni vincendo il titolo regionale Juniores, arrivando in finale lo scorso anno e un'altra volta in semifinale. Io dal campo e lui dalla panchina stiamo cercando di far crescere la squadra, i risultati positivi aiutano molto e le vittorie ti danno maggior autostima, ora non bisogna abbassare assolutamente la guardia»
Per Zani un doppio importante sì, il primo ad inizio mercato quando quasi tutti i protagonisti della scorsa stagione si accasavano altrove e poi dopo le dimissioni del tecnico Marchi
«Io ho sempre creduto nel Taloro e nella sua società. Sono rimasto in rossoblù perché vedo a Gavoi che esistono ancora intatti quei valori di lealtà e correttezza ormai diventati una rarità nel calcio. L'anno scorso eravamo un gruppo consistente di sassaresi (ben nove tra giocatori e staff tecnico, ndr) che faceva tutti quei chilometri, quest'anno sono solo a viaggiare ma non mi manca l'entusiasmo e la voglia, poi si è aggiunto anche l'onere di guidare i miei compagni e c'è stato da triplicare le forze»
Il vostro mercato in entrata ha avuto dei rallenamenti e la squadra è stata rinforzata in corsa
«Sì, è vero. Abbiamo iniziato a risistemare la difesa con l'arrivo di Arrais, poi il centrocampo col reintro in squadra di Pinna e, infine, l'attacco con l'acquisto di Doukar e il ritorno di Sedilesu, entrambi provenienti dalla Nuorese. Gli ultimi due arrivi sono stati fondamentali visto che nel frattempo in attacco si era infortunato Alessandro Manca e poi avevamo perso per squalifica Luca Piras»
Doukar a segno in Coppa contro il Lanusei mentre Sedilesu ha firmato il 2-0 a Tortolì
«Stiamo cercando di farli inserire al meglio ma gli infortuni non aiutano. Lamine è uscito domenica dopo una ventina di minuti, mentre Giuseppe ha bisogno di giocare con continuità visto che a Nuoro non trovava spazio. È rientrato con tanta voglia di far bene e di imporsi in Eccellenza, ha pure fatto gol alla prima gara da titolare e per noi è molto importante. Mi piacerebbe vederlo all'opera anche quando rientrerà Alessandro Manca»
A Gavoi si aspettano il bis di vittorie, domenica al Mariastiai arriva il Calangianus ancora a secco di punti
«Una gara difficilissima per noi perché i galluresi sono a quota zero ma tutt'altro che remissivi. In queste quattro giornate sono stati molto sfortunati e vorranno sbloccarsi in campionato, se non daremo il massimo in campo rischiamo grosso contro un avversario che ha valori tecnici buonissimi»
Come giudicare questo campionato tornato a 18 squadre dopo qualche anno?
«Sarà presto diviso in due tronconi con Lanusei, Ploaghe, Latte Dolce e le sarrabesi Muravera e Castiadas a lottare per vincere il campionato e giocarsi i posti playoff. Il resto sarà una grande lotta per evitare le retrocessioni dirette e i playout. Dispiace dirlo ma non riconosco più l'Eccellenza, era un bellissimo campionato e ora ha valori tecnici forse anche inferiori al girone Nord di Promozione dove ci sono almeno 5 o 6 squadre che giocherebbero per il vertice in Eccellenza. In estate abbiamo perso tanti allenatori bravi e competenti, tuttora a spasso, e ottimi giocatori che sono andati in serie D o nelle categorie minori. Nuorese e Porto Corallo erano fortissime, Fertilia, Taloro e Sanluri sono state grandi protagoniste e si sono tutte ridimensionate. Le squadre che sono arrivate ai piedi dei playoff come Muravera, San Teodoro e Valledoria hanno più o meno mantenuto gli stessi organici, il Castiadas ha cambiato molto ma la squadra del girone di ritorno era comunque forte. Delle new-entry il Lanusei ha costruito un organico di grande livello, anche Ploaghe e Latte Dolce ma un po' meno degli ogliastrini»
E i quattro fuoriquota obbligatori in campo che non aiutano alla crescita tecnica
«Lì siamo ai soliti discorsi. Per il numero cospicuo di ragazzi che sono stati inseriti nelle rose delle squadre di Eccellenza e Promozione sono davvero pochi quelli che emergono. Io sono del parere che è giusto dare spazio ai giovani ma quelli bravi giocherebbero sempre anche senza la regola che lo impone. Purtroppo in questi anni mi accorgo e sento tra le varie squadre che i fuoriquota si adagiano sapendo che in 4 giocheranno sicuri, perciò non crescono e poi scompaiono una volta usciti dal periodo del loro utilizzo obbligatorio»
A Gavoi però è un po' diverso, i giovani di valore non mancano
«Ma se vedete la nostra rosa non abbiano '95 e, quest'anno, sono due da schierare obbligatoriamente. Abbondiamo con i '96 e anche i '97 mentre abbiamo più di un '94 che meriterebbe di giocare titolare e, infatti, Satta e Luca Piras li considero degli anziani nelle scelte della formazione da mandare in campo»
Che campionato bisogna aspettarsi dal Taloro?
«Di grande sofferenza perché la concorrenza per raggiungere la salvezza sarà spietata. Siamo contenti di aver conquistato 4 punti nelle ultime 2 giornate ma non possiamo perdere la concentrazione, in questa fase i punti sono importanti perché poi arriva dicembre che può sempre stravolgere gli organici e le forze in campo. Dobbiamo spingere forte ed è quello che sto chiedendo ai ragazzi per la gara di domenica contro il Calangianus»