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Tempio
«Conferma? Ho fiducia, con Sechi stessa visione del progetto»

Il Tempio è un'Eccellenza, Cantara: «Primi dall'inizio e in un girone competitivo, tanta pressione ma gestita bene»

Con 180' di anticipo rispetto alla fine del torneo, il Tempio completa la sua missione sportiva: il ritorno in Eccellenza. E i galletti lo fanno nel migliore dei modi, a dire il vero, tra gli applausi dei propri sostenitori, assiepati nelle gradinate del Nino Manconi. I ragazzi allenati da mister Giuseppe Cantara, grazie al netto 4 a 0 casalingo rifilato nell'ultima uscita al Buddusò, chiudono il discorso legato al primo posto e si lasciano definitivamente alle spalle Usinese e Stintino, le due principali avversarie nella corsa al titolo. È festa grande, e meritata, per tutti i giocatori, i grandi artefici di questa impresa insieme con lo staff tecnico, e per i tantissimi tifosi che in questi otto mesi hanno seguito con trasporto la squadra, sia nelle partite in casa che in quelle in trasferta. Valenti e soci sono riusciti a mettere in piedi una cavalcata straordinaria, caratterizzata da prestazioni di altissimo livello, sia sul piano della personalità che per quanto riguarda il gioco; a fare la differenza è stata sicuramente la continuità nei risultati e poi, soprattutto, la grandissima determinazione mostrata in occasione degli scontri diretti.

Spetta proprio al condottiero Giuseppe Cantara tirare le somme dopo una stagione da incorniciare.

«La sfida con il Buddusò si è conclusa nel migliore dei modi — dichiara l'ex tecnico di Ossese e Nuorese con il pieno di soddisfazione — anche se c'è da dire che i nostri avversari si sono rivelati belli tosti. Al di là del risultato finale, che può trarre in inganno in questo senso, posso dire che hanno giocato la loro partita, in maniera spavalda, e per questo meritano i nostri complimenti. Noi invece siamo riusciti a sbloccare il punteggio sin dalle prime battute e ci ha agevolato parecchio; la cosa più importante per noi, comunque, era ottenere i tre punti. La gara è stata interpretata nel migliore dei modi, considerando che il primo tempo si è chiuso sul parziale di 3 a 0. I ragazzi hanno affrontato l'impegno con la testa giusta e grande concentrazione; nella ripresa, insomma, non ci è rimasto altro da fare che gestire il match, sino al triplice fischio, e lo abbiamo fatto con discreta tranquillità».

Al 90' è esplosa la festa, in campo e sugli spalti.
«Il supporto dei tifosi del Tempio non è mai mancato, ci hanno sempre dato una grossissima mano, sia per le partite in casa che per quelle in trasferta. Domenica c'era il tutto esaurito: ad occhio e croce ci saranno state più di mille persone. Non possiamo che ringraziarli per il calore che hanno trasmesso alla squadra. Questo club, del resto, se lo merita: stiamo parlando di una società prestigiosa, che vuole tornare in alto e l'Eccellenza è una categoria importante. È normale che ci sia tantissimo entusiasmo».

Il Tempio centra il salto di categoria al termine di una cavalcata con pochi tentennamenti.
«È stato un campionato apparentemente semplice, considerando che siamo sempre stati in testa; ma se si analizzano bene i contenuti, non è stato così. Il torneo è risultato molto competitivo, con cinque-sei squadre decisamente attrezzate e ben assortite in ogni reparto, che sino ad un mese fa sono rimaste appicicate alle nostre calcagna. Dal punto di vista nervoso e psicologico non è stato semplice gestire la pressione, ma poi, per fortuna, è andato tutto nel verso giusto».

I momenti critici, insomma, non sono mancati: il ko rimediato nel match interno contro lo Stintino di Pulina rischiava di compromettere un'annata di duro lavoro.
«Dopo lo scivolone di due settimane fa, alla ripresa degli allenamenti ho comunque fatto i complimenti alla mia squadra: si era trattata di una sconfitta maturata a causa di episodi singoli e non sicuramente per via della prestazione. Queste cose succedono, sono da mettere in conto, lo vediamo anche ad alti livelli». Cantara poi precisa: «L'andamento di una squadra si giudica sempre considerando un arco di tempo più ampio; io credo che il Tempio sia stato molto costante ed il fatto che abbiamo perso solo per tre volte la dice lunga in questo senso. L'unica sconfitta che è arrivata a causa di una prestazione insufficiente da parte nostra è stata quella dell'andata, sempre contro lo Stintino: si è trattata della classica domenica storta e del resto avevamo abbondantemente messo in conto che nel corso del campionato ci sarebbero state delle insidie. Occupare saldamente il primo posto, però, non ci ha fatto montare la testa, nel senso che siamo scesi sempre in campo con grandissimo rispetto per tutti i nostri avversari».

Il tecnico ammette: «Ho sempre avuto una fiducia immensa nei confronti di questa rosa di ragazzi; ci siamo sempre allenati bene, al massimo dell'intensità, e con la testa giusta. È capitato anche che fosse necessario isolarci un po' dall'esterno: Tempio non è una piazza semplice, ma il gruppo è riuscito a rimanere compatto, blindato, oserei dire; non abbiamo mai perso di vista il nostro obiettivo, insomma».

I galletti hanno dato risposte importanti soprattutto sul piano della determinazione.
«Quando ti ritrovi con le dirette inseguitrici ad un solo punto è normale avere un briciolo di preoccupazione, ma la forza di questo gruppo è stata proprio la capacità di non mollare, di farsi trovare pronta nei momenti decisivi: la svolta, in questo senso, è arrivata quando siamo andati a vincere in due trasferte consecutive, e tutt'altro che facili, a Sennori e Usini, con grande convinzione nei nostri mezzi, cosa che ci ha permesso, in sostanza, di strappare punti pesantissimi per la nostra corsa. In quelle due tappe ho davvero capito che la mentalità era quella giusta».

I numeri testimoniano in maniera inequivocabile tutta la forza di un'autentica corazzata: miglior attacco, con 56 reti all'attivo, e difesa meno battuta, con appena 20 centri al passivo.
«La squadra ha mostrato sempre grande equilibrio tra i reparti; il segreto è che i giocatori partecipano tutti alle due fasi: come pretendiamo che il portiere e i due difensori centrali impostino l'azione, così chiediamo ai nostri attaccanti di ostruire le trame di gioco degli avversari; attacchiamo e ci difendiamo da squadra, cercando di scegliere sempre la soluzione migliore a nostra disposizione. Il sacrificio, in campo, è sempre un aspetto che ripaga; per il resto, noi abbiamo semplicemente cercato di essere più compatti possibile; in realtà potevamo evitare di subire qualche gol: se fossimo stati più attenti magari non avremmo commesso qualche errore, ma alla fine fa tutto parte del gioco. Anche le reti realizzate sarebbero potute essere in numero maggiore, considerando tutte le palle gol che costruiamo in ogni partita, ma non mi sto lamentando, sia chiaro. Sono molto, molto contento per due giocatori in particolare: Valenti sta disputando una grandissima stagione, se non sbaglio al momento è al primo posto nella classifica capocannonieri (assieme a Igene, ndr); poi ci tengo a sottolineare il ritorno in campo, assolutamente positivo, di Bulla, un ragazzo che ho avuto durante la mia esperienza a Nuoro e che si è ripreso alla grande dopo l'infortunio al legamento crociato; sino a questo momento ha realizzato sei reti, tra l'altro tutte molto belle. A dire il vero siamo riusciti ad andare a segno con più giocatori: domenica ha trovato la via del gol anche Coradduzza, ad esempio; vuol dire che il gioco che abbiamo espresso ci ha permesso di trovare molteplici soluzioni offensive».

Cantara ora si può godere il momento, per una delle soddisfazioni sportive più grandi della sua carriera.
«Qui a Tempio sto benissimo, la città è davvero molto bella e la gente ci è stata sempre vicina; anche la società si è rivelata organizzatissima, in tutti gli aspetti, ed in maniera eccellente; il presidente Sechi è uno che cura molto i dettagli, posso dire, per davvero, che non ci è mai mancato niente. Per il resto, credo che ogni vittoria abbia un sapore particolare: tre anni fa ho vinto il primo campionato da allenatore con l'Ossese, una cosa che mi ha regalato ovviamente una grandissima gioia, però, a dire la verità, il primo posto conquistato in questa stagione ha un peso specifico più importante: stiamo parlando di uno dei club più prestigiosi a livello regionale, è una cosa che mi sono vissuto in maniera particolare».

In vista del suo futuro professionale, il tecnico si lascia andare a qualche gustosa anticipazione:
«Sono passati pochissimi giorni dalla vittoria del campionato, ora credo che ci meritiamo un po' di relax e, soprattutto, tutto il tempo per festeggiare. Per il resto, posso solo dire che con il presidente ho un bellissimo rapporto, ci sentiamo tutti i giorni e abbiamo più o meno la stessa visione su quello che potrebbe essere il progetto calcistico della squadra. Se gli obiettivi e i programmi dovessero essere in linea con quanto fatto sino ad ora, credo che non ci saranno problemi, da parte mia, a continuare con questa avventura. È ovvio, però, che ancora non ne abbiamo parlato ufficialmente, ma io mi sento fiducioso».

Cantara chiude con le dediche di rito.
«Il ringraziamento principale va ai miei ragazzi: se hai una rosa di giocatori che ti seguono con passione, impegno e serietà puoi davvero ritenerti un allenatore fortunato. Ci tengo a ringraziare anche il mio staff di collaboratori, partendo da professor Marco Pinna, che è stato il nostro preparatore atletico, passando per il mio vice, Enrico Chessa, ed arrivando al preparatore dei portieri, Giovanni Farina. Mi hanno dato un aiuto grandissimo, sono stati splendidi. Devo anche ringraziare la società, che mi ha concesso la possibilità di allenare una squadra importante come il Tempio, e poi tutti i tifosi, che ci hanno sempre seguito con affetto e grande partecipazione».

In questo articolo
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2022/2023
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Promozione
Girone C