Il bomber brasiliano: «Ci mancano 2 o 3 vittorie»
Il Valledoria nel segno di Ferreira: «I 10 gol? Potevo farne di più, l'importante è la salvezza»
Il suo Brasile è a Valledoria. Alla foce del fiume Coghinas ha trovato gol, sole, la compagna e un figlio in arrivo. Patrick Ferreira, 28 anni a marzo, nato a Villa Velha, sul litorale atlantico dello Stato di Espirito Santo, nel suo futuro vede la Sardegna: «Spero di restare a lungo visto che sono fidanzato con Maria Antonietta e a giugno-luglio diventerò papà, una gioia indescrivibile». Il calcio per ora è tutto, «ma se trovassi anche un lavoretto non sarebbe male, anche se so che questo è un momento di crisi. Per fortuna che abbiamo la casa». In Italia, però, ci sono i suoi genitori: «Otto anni fa arrivai a Modena ed ero solo, due anni dopo venne mio padre e trovò lavoro vicino a Mantova e così pure mia madre grazie a Dio. In Brasile sono rimasti i nonni, gli zii e i cugini, due anni fa sono andato a trovarli». Da quando è in Sardegna, invece, i genitori non l'hanno più visto giocare e neanche lo scorso novembre quando sono riusciti ad organizzare il viaggio a Valledoria per assistere alla gara col Sanluri. «La giornata fu sospesa per l'alluvione, chissà quando potranno rifarlo».
Nel girone di ritorno il Valledoria è tra le migliori con 11 punti in 6 partite
«Ora abbiamo una classifica più congeniale alla nostra forza, abbiamo passato un periodo buio ma poi ci siamo ripresi e ora stiamo ben figurando»
Avete fermato il Porto Corallo e battuto la Nuorese, chi arriverà primo?
«A livello di individualità è più forte il Porto Corallo, conosco poco il tecnico Perra ma è tra i migliori in Sardegna. Anche la Nuorese è forte ed è allenata da Mereu, un grande tecnico, hanno passato un momento particolare perché hanno perso contro di noi e poi in finale di Coppa Italia, ora hanno riportato a 5 i punti di vantaggio ma alla fine credo che vincerà il Porto Corallo»
Come avete fatto a battere la Nuorese che veniva da 48 risultati utili di fila?
«Siamo scesi in campo indemoniati e con una cattiveria agonistica che li ha sorpresi, forse ci hanno anche sottovalutato o pensavano alla finale di Coppa Italia ma noi sapevamo e sappiamo che dobbiamo fare i punti in casa indipentemente dall'avversario che incontriamo»
L'unica sconfitta nel ritorno è stata col Taloro
«Non meritavamo di perdere a Gavoi, abbiamo preso due gol nei primi 15' poi abbiamo fatto la gara noi sbagliando qualche occasione e trovando tra i pali un Zani insuperabile. Nella ripresa abbiamo accorciato le distanze e sfiorato il pareggio subendo il 3-1 al 92', gli avversari stessi hanno ammesso che siamo stati la squadra che più di tutti li ha messi in difficoltà»
Dopo 21 giornate 10 gol, è un buon bottino?
«Sono moderatamente soddisfatto, avrei potuto farne di più ma vuoi per sfortuna e vuoi per miei errori sono solo a quota dieci. Ma ormai il gol per me non è più una fissazione come prima perché so che quando lo cerchi con insistenza poi non lo trovi, per me è importante che il Valledoria si salvi e che ci divertiamo»
Eppure a quota 12 c'è il primo bomber del campionato, Antonio Mesina del Samassi...
«Se dico che non penso a vincere la classifica dei cannonieri direi una bugia ma il conto lo faremo alla fine. Domenica spero di sfruttare l'occasione, giochiamo in casa contro il La Palma che però non va sottovalutato».
La Palma e poi la trasferta ad Alghero per archiviare la salvezza?
«In casa dobbiamo vincere, i cagliaritani vengono da una sconfitta in casa contro il Taloro e sarà senza 5 giocatori squalificati ma vorranno fare punti. L'Alghero è una squadra forte e a loro ci penseremo la settimana prossima. Abbiamo 28 punti e sappiamo che per la salvezza ci serve arrivare a quota 35-36, perciò le due o tre vittorie che ancora ci mancano vogliamo farle prima possibile»
Ferreira e Tribuna è una delle coppie-gol più temute del campionato
«Con Paolo c'è un'ottima intesa e ci capiamo al volo ma stiamo parlando di un grandissimo giocatore, la carriera e i gol che ha fatto la dicono tutta sul suo valore. Ha segnato 7 gol ma purtroppo è infortunato»
Si sarà sfiancato a fare il regista?
«Per squalifiche ed infortuni si è adattato bene in mezzo al campo perché comunque lui è uno che arretra a giocare la palla, da regista ha fatto benissimo poi col recupero di Dettori è tornato in attacco»
Perché a Valledoria Ferreira segna tanti gol, 18 nel 2010, 11 nel 2011, 22 nel 2012?
«Valledoria mi fa sentire a mio agio, sarà l'ambiente che conosco da oltre 5 anni o forse è solo coincidenza ma i gol li ho fatti anche altrove. Nel 2010-11 con la Torres ne feci 4 in 7 partite e poi tornai al Valledoria, l'anno scorso col Porto Corallo altri 4 fino a dicembre e poi sono andato in serie D con il Sant'Elia ma lì è un discorso a parte»
Che è successo?
«Sono partito bene con 3 partite e 1 gol, poi un infortunio mi ha bloccato fino ad andarmene prima che finisse la stagione, ero un pesce fuor d'acqua. Evidentemente al Sant'Elia sono arrivato al momento sbagliato, tra cambi di allenatori e giocatori, poi la società era assente»
Lì hai conosciuto il tecnico Bernardo Mereu, come lo definiresti?
«Un insegnante di calcio e un grande motivatore, riesce a togliere fuori qualcosa di buono anche dai giocatori mediocri. È un grande allenatore, mi ha dato tanto in due mesi che l'ho avuto»
Un altro allenatore a cui sei legato è Hervatin
«Con Gianluca raggiungemmo i playoff col Valledoria e poi fummo eliminati dalla Torres, ho imparato tanto da lui. Gli auguro di vincere il campionato col Ploaghe e di ritrovarlo l'anno prossimo in Eccellenza»
Il gol più bello di questa stagione?
«Ce ne sono due, contro il Tempio con un tiro da trenta metri e col Taloro all'andata con un destro a giro all'incrocio, pareggiammo 1-1 all'88'»
Valledoria matricola al nono posto ma il pubblico?
«I tifosi ci seguono ma non come in altri anni eppure stiamo facendo un bel campionato e l'Eccellenza è una bella vetrina»