Colpo esterno del La Palma di Ligas, l'Arborea si affaccia nei piani alti; l'Idolo affonda il Selargius
La San Marco passa ancora nel finale: decide Mura; doppio Sanna: il Carloforte tiene il passo; l'Arbus doma il Siliqua
Sono tante le indicazioni che arrivano dopo la dodicesima giornata di andata, caratterizzata da parecchi scontri diretti che, seppur non decisivi, aiutano a delineare meglio il quadro delle forze in campo, a novanta minuti dalla chiusura del 2017. In vetta alla classifica si conferma la San Marco, che in casa si aggiudica all'ultimo respiro la super sfida contro un Carbonia mai domo; ad una lunghezza di distacco il Carloforte di Comparetti che rifila un secco 2 a 0 al Seulo, inchiodato a quota 19. Vince anche il rinnovato Arbus di mister Agus, di fronte al proprio pubblico, e di misura, per 1 a 0, contro il Siliqua praticamente smantellato dopo la crisi societaria che ha raggiunto il suo apice negli scorsi giorni. Chi continua a correre è il La Palma di Madau, al successo numero sette in questa prima parte di stagione, che con il colpo grosso piazzato in casa del Quartu 2000 si conferma al quarto posto. Si affaccia finalmente nei quartieri alti, dopo una partenza stentata, l'Arborea di Firinu, che non fa sconti al Gonnosfanadiga. In chiave salvezza, continua l'ottimo momento dell'Andromeda di mister Desogus, che torna da Barisardo con il bottino pieno e il morale a mille.
La San Marco passa all'ultimo secondo nella sfida delicatissima contro il Carbonia di Marongiu: gli ospiti si presentano al confronto con la compattezza e la determinazione dei giorni migliori, riuscendo nell'impresa di mettere in grande difficoltà la capolista; gli uomini di Ledda, è ormai diventato il ritornello più gettonato di questa stagione, quando non riescono ad avere la meglio sull'avversario con tecnica e tattica si affidano al cuore e alla grinta e molto spesso, come appunto successo ieri, riescono a spuntarla. La gara vede sin dalle prime battute i minerari in grande spolvero: il primo squillo per gli ospiti è tutto in un guizzo di Konatè che a tu per tu con Muccione non riesce a sferrare la zampata decisiva, con Porcu che evita il peggio ai suoi. Altra occasione per il Carbonia poco dopo: questa volta è Lorenzo Loi a sciupare una ghiotta occasione da ottima posizione, con Muccione che respinge d'istinto. A questo punto ci si aspetta una reazione da parte della capolista, ma la difesa dei bianco-azzurri è attentissima e non concede nemmeno un centimetro all'attacco atomico avversario; sarà invece ancora Loi ad affacciarsi con estrema pericolosità dalle parti di Muccione, ma nonostante i tanti rischi la San Marco chiude la prima frazione in parità. Nella ripresa, dopo cinque minuti, Davide Meloni si procura un calcio di rigore che Fanni non sbaglia per il vantaggio. Il Carbonia però non ci sta e riprende a macinare gioco, con ficcanti e improvvise ripartenze che mettono a dura prova la retroguardia dei leoni. Ci provano Foddi e il solito Loi, ma il portiere di casa è insuperabile. La San Marco invece sfiora il colpo del 2 a 0 con Tosi, che si deve accontentare del palo. Alla mezz'ora, arriva il pari: Casula serve Konatè che si libera della marcatura di Sirigu e trova il tempo per battere a rete, superando Muccione. Per gli ospiti però le cose si complicano immediatamente: Milia rimedia il secondo giallo e lascia i suoi in inferiorità numerica, ma nonostante le difficoltà è il Carbonia che si espone di più a caccia del sorpasso, ma senza esiti anche grazie all'ennesimo salvataggio in extremis del monumentale Porcu. La San Marco invece aspetta semplicemente il momento giusto per colpire, che arriva al 45': Porcu conquista un pallone d'oro, serve Fanni che non si fa pregare due volte e scarica un diagonale di rara potenza su cui Bove si oppone come può, ma sulla corta respinta del portiere si avventa Mura che non fallisce il tap-in e firma l'ennesima impresa dei suoi.
Domenica decisamente più serena per il Carloforte di Comparetti che si tiene stretto il secondo posto, a +4 dalla diretta inseguitrice Arbus, e ad una sola lunghezza dalla vetta. La sfida interna contro il Seulo non era sicuramente delle più semplici, ma gli ospiti non stanno di certo attraversando il loro momento migliore, con la sconfitta rimediata ieri infatti sono quattro i ko consecutivi rimediati dalla banda di Floris. La partita si mette subito in discesa per i tabarchini: bastano infatti appena quindici minuti al solito Sanna per realizzare il gol del vantaggio: l'attaccante conquista un buon pallone al limite dell'area e piazza la rasoiata vincente, con Turnu che non può arrivarci. Il Carloforte vuole chiudere la sfida: ci prova Iesu, ma la sua mira non è delle migliori e il Seulo rimane in partita. A metà della prima frazione, Boi chiama al primo vero intervento del match Grosso, che controlla bene la deviazione aerea dell'avversario. Alla mezz'ora, Sanna si presenta con un attimo di ritardo all'appuntamento con l'ottimo cross di Granara. Il gol è rimandato al decimo della ripresa, ed è uno spettacolo per gli occhi: protagonista ancora Sanna che dal limite dell'area si incunea con una magia tra le maglie della difesa avversaria e con una finezza spedisce la palla in fondo al sacco.
Al terzo posto, è sempre di casa l'Arbus di mister Agus, a quota 25 punti, che doveva ripartire immediatamente dopo la sconfitta rimediata, un po' a sorpresa, nel turno precedente contro l'Andromeda: di fronte, il Siliqua, o meglio, a ciò che ne rimane dopo gli illustri addii fatti registrare nei giorni scorsi. I locali, dal canto loro, hanno approfittato della finestra invernale di mercato per rifarsi il look con gli innesti di spessore di Porcu, Congiu e Paulisi e il campo ha dato il suo verdetto positivo. L'Arbus parte forte con i suoi due attaccanti, Festa e Flumini, subito protagonisti, ma la mira è da aggiustare; il Siliqua di Fiori non sta di certo a guardare e ribatte con Cossu, che di testa non inquadra il bersaglio grosso. Ancora Cossu protagonista poco dopo, ma Toro chiude tutto. Il primo tempo termina con la bella combinazione tra Festa e Mainas, ma Caddeo risponde presente e blocca l'iniziativa avversaria. Nella ripresa l'Arbus non ha altra scelta: se vuole vincere ovviamente deve segnare, e gli intenti sono tutti concentrati verso l'obbiettivo: Flumini innesca Festa che non riesce a chiudere sull'invito del socio d'attacco; i due ci provano di nuovo poco dopo, e questa volta Caddeo è costretto ad arrendersi. Il solito Cossu cerca di mettersi in spalla i suoi, imitato da Vacca, ma Toro fa ottima guardia. I colpi di scena non mancano, anzi: i padroni di casa sfiorano il gol del ko con Flumini e Salis, ma Caddeo ringrazia la scarsa precisione degli avversari. Nel finale i ritmi si abbassano, il Siliqua si getta in avanti nel tentativo disperato di pervenire al pareggio, che però non arriva.
Continua la marcia d'alta quota del La Palma che passa sul campo del pericolante Quartu 2000, fanalino di coda con appena tre punti in cascina: gli ospiti però risolvono soltanto nel finale, al termine di una partita decisamente equilibrata in cui, anche per merito della buona prova dei ragazzi di De Ruggiero, il divario enorme in classifica spesso non si è visto. A partire meglio sono proprio i locali, che dopo cinque minuti sfiorano il vantaggio con Dessì, che su punizione mette i brividi a Sanna, bravo a salvarsi in extremis. Dall'altra parte ci prova Serpi, ma la sua mira è leggermente alta. Alla mezz'ora, nuovo tentativo, ancora su punizione, di Dessì, ma il portiere avversario si salva seppur con qualche affanno di troppo. Nella ripresa Sanna chiama al miracolo Mainas, che devia la forte conclusione dell'attaccante avversario sulla traversa. Partita bloccata sino al 41', quando il solito Ligas si fa trovare on-line sull'invito di Sarigu per la combinazione che apre la cassaforte che custodisce i tre punti.
Splende il sereno in casa Arborea, che con la quinta vittoria stagionale, il 2 a 0 interno è il vero e proprio marchio di fabbrica per gli uomini di Firinu, si affaccia finalmente nei quartieri alti della classifica: Atzeni e soci sembrano maturi per fare il salto di qualità dopo un periodo di ambientamento nella nuova serie, con il 2018 che si annuncia promettente. I due acquisti di Cossu e Atzori sono segnali inequivocabili, in questo senso, sulle intenzioni del club e sulle relative ambizioni. La sfida contro il Gonnosfanadiga metteva in palio punti importanti per la salvezza, e i giallo-blu non hanno fallito, al cospetto di una squadra ordinata e ben abbottonata dietro, soprattutto nella prima frazione, con Petucco bravo e puntuale a chiudere le iniziative di Peddoni e di Paolo Atzeni; gli ospiti puntano soprattutto a non prenderle, ma si affacciano in avanti con la conclusione di prima intenzione di Piras, bella potente ma poco precisa. Nella ripresa l'Arborea sfonda: Paolo Atzeni dilaga sulla fascia prima di servire il fratello Marco che controlla e batte Petucco. Per il raddoppio, bastano appena quindici minuti di attesa: Lasi, direttamente su punizione, innesca il solito Marco Atzeni che scarica di rabbia in fondo al sacco. Il Gonnos riappare soltanto nel finale, ma il guizzo di Tomasi non si trasforma nel gol della bandiera.
Nonostante mister Maricca avesse suonato in settimana l'allarme rosso in vista della delicatissima trasferta contro Lancioni e compagni, il Selargius si fa sorprendere da un Idolo tonico e spietato e torna a casa con tre sberle da smaltire; giornata da incorniciare dunque per gli ogliastrini che fanno un balzo consistente verso la salvezza, salendo così a quota 15 punti, a +4 dalla zona calda. Gli ospiti però partono bene: ci prova subito Porceddu, ma Salis, che festeggia le seicento gare in carriera, è attento; sull'altro fronte Giolitti mette più di un brivido a Dessalvi, che si salva con una prodezza dal tentativo ravvicinato dell'avversario. La partita è bella e avvincente, con numerosi ribaltamenti di fronte: provvidenziale l'intervento di Salis, che chiude su Mura, scatenato. Per l'Idolo, la replica è sempre di Giolitti, ma la sua conclusione viene ben controllata dalla difesa dei granata. Nel finale di tempo, l'Idolo aumenta la pressione nei confronti della difesa ospite: doppia occasione per Lancioni, ma a firmare il vantaggio è Giolitti che a pochi secondi dal riposo corregge di testa una punizione di Masia. Nella ripresa i ragazzi di Piras controllano bene il gioco, limitando al massimo le iniziative del Selargius; la conseguenza più ovvia è il raddoppio, che arriva sugli sviluppi di un corner battuto da Cannas, con Dessalvi che si fa sorprendere dalla traiettoria velenosa della sfera. La reazione del Selargius è tutta nel tentativo di Mura, Salis respinge, poi la difesa di casa completa l'opera e spazza sul nuovo tentativo di Ibba. Nel finale c'è gloria per il neo entrato Pistis che si toglie lo sfizio di realizzare un euro-gol, la ciliegina sulla torta di una domenica da incorniciare.
Termina in parità, l'unico di giornata, il confronto tra il Vecchio Borgo Sant'Elia e il Sant'Elena: un punto che forse serve a poco ad entrambe le formazioni, con i padroni di casa che rimangono al terzultimo posto in classifica e i quartesi che mantengono un vantaggio, piuttosto risicato, di due lunghezze appena, sugli avversari diretti. Sono gli ospiti a partire con più foga: Mboup tiene sotto costante apprensione la difesa dei cagliaritani, che cade al 7' sull'incursione del rapido attaccante, che sfonda in mezzo a tre avversari e regala su un piatto d'argento a Perinozzi la palla per il vantaggio. Il Sant'Elena prova a sfruttare il momento di disorientamento degli avversari: Lepori chiama al miracolo Berosi, che si ripete con una prodezza su Cossu. Nel finale di tempo, il Vecchio Borgo manda segnali di ripresa: Floris non inquadra il bersaglio di testa da ottima posizione, poi ci prova Ferraraccio, su punizione, ma Casti vola all'incrocio e salva i suoi. Break del Sant'Elena con il solito Mboup, ma questa volta l'attaccante non è preciso. La ripresa si apre con l'ennesima incursione di Mboup, ma l'attaccante non è lucido nel duello a tu per tu con Berosi; l'occasione mancata tiene a galla il Vecchio Borgo che impatta con una furbissima punizione calciata da Ferraraccio. Il Sant'Elena non ci sta e reagisce con veemenza ma Congiu si deve accontentare di una clamorosa traversa; nel finale serve un intervento super di Zaccolo per murare l'incontenibile Mboup. Gli ospiti ci provano sino all'ultimo, ma il fortino messo in piedi da mister Murgia resiste sino al triplice fischio.
Chi può sorridere è sicuramente l'Andromeda di mister Desogus, al secondo successo di fila che permette di affrontare l'ultima uscita dell'anno con una buona scorta di morale positivo: la sfida diretta per la salvezza contro il Barisardo premia i gialloneri, che si impongono di misura, per 2 a 1: ospiti subito in palla con i tentativi di Olla e Demuru, ma Murru salva i suoi. La reazione dei locali arriva soltanto a dieci dal riposo: combinazione tra Magari e Lotto, la palla termina dalle parti di Pischedda che si incunea bene in area di rigore, batte a rete ma allarga troppo l'angolo del tiro. Nella ripresa il Barisardo cerca di guadagnare metri, ma l'Andromeda quando ha il tempo per ripartire si dimostra cinica e spietata: il vantaggio degli ospiti arriva grazie alla staffilata di Demuro, ma il Barisardo impatta subito: rigore di Staffa e le due squadre ritornano in equilibrio. A spuntarla però è l'Andromeda, che trova l'azione giusta ancora con Demuro. A nulla serve l'assalto all'arma bianca dei locali.