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Sergio Talloru, attaccante, Tonarese
«Stagione incredibile, vorremmo chiudere imbattuti»

La Tonarese sbaraglia la concorrenza e si prende la Prima, Talloru: «Sapevamo di essere i più forti ma le vittorie vanno conquistate sul campo»

Sin dalle primissime battute la Tonarese è sembrata la squadra più forte e, dunque, la candidata principale al salto di categoria: i giallo-blu, infatti, dopo l'ottima stagione disputata l'anno scorso, sono riusciti a fare un ulteriore salto di qualità con innesti mirati, come ad esempio quello del fantasista Sergio Talloru, che dopo la bellissima parentesi con la maglia dell'Atzara ha sposato il progetto tecnico-tattico di mister Floris, risultando determinante per la vittoria finale con trenta gol, che ne fanno il miglior realizzatore in assoluto dei suoi, e venti assist.
I favori del pronostico però non bastano, spetta al campo infatti esprimere il verdetto più importante, ed in questo senso non ci sono dubbi: i numeri raccontano alla perfezione dello strapotere di una corazzata che ha lasciato alle avversarie soltanto le briciole, 64 punti frutto di ben 20 successi e 4 pareggi, con lo 0 spaccato sotto la voce sconfitte che è uno dei motivi di orgoglio principali, un piccolo record da difendere con i denti e con le unghie negli ultimi 180' del torneo, prima di abbandonarsi definitivamente alla pazza gioia per un traguardo storico. Spetta proprio al fortissimo trequartista ripercorrere i momenti più importanti di una cavalcata epica.

«La settimana che ci ha portato alla sfida contro l'Allai è andata piuttosto bene — dichiara Sergio Talloru — anche se agli allenamenti non c'è mai stato tutto il gruppo a disposizione, perché molti ragazzi studiano e lavorano fuori. È dall'inizio dell'anno, dunque, che prepariamo le gare in 10-12 elementi, che di fatto sono quelli che trascinano la carretta (ride), su un totale di 25. Il morale comunque era piuttosto alto e da parte nostra c'era la volontà di chiudere il discorso alla prima occasione utile».
I motivi di orgoglio non mancano. «Questa squadra è composta per il 95% da ragazzi locali, ad eccezione di due giocatori che arrivano da Atzara, uno da Nuragus, un altro da Sorgono ed il secondo portiere da Cagliari. La formazione tipo presentava sempre undici titolari di Tonara, non è poco: vincere con queste premesse fa ancora più piacere».

La sensazione diffusa, sin dalle prime amichevoli estive, era che i giallo-blu avessero tutte le carte in regola per aggiudicarsi il campionato a mani basse. «Siamo sempre stati consapevoli della nostra forza, non ci siamo mai nascosti: se non avessimo ottenuto questo traguardo, almeno per quanto mi riguarda, sarebbe stato un fallimento, perché sulla carta eravamo l'organico più competitivo, con uomini molto forti, ma questo a volte non basta per piazzarsi al primo posto. Bisogna sempre mettere in atto le proprie qualità e le proprie potenzialità, ma i risultati ci hanno dato ragione, considerando poi che sino ad ora non abbiamo ancora perso una gara e ci piacerebbe mantenere questo piccolo record sino alla fine, una cosa che condividiamo solo con l'Antiochense nel Girone C; nemmeno il fortissimo Torpè di Siazzu o il Seulo di Boi e Trogu hanno chiuso da imbattuti».
Tra la capolista e la diretta inseguitrice c'è un divario di ben 9 lunghezze.
«Serve anche un pizzico di fortuna: il torneo è stato lunghissimo e squalifiche ed infortuni possono complicarti decisamente i piani, ma a noi è girato tutto nel verso giusto. In qualche circostanza ci è capitato pure di soffrire parecchio, sarei un bugiardo se ti dicessi che abbiamo sempre sovrastato i nostri avversari, anzi, diverse volte siamo stati ad un passo dalla sconfitta, eppure ce la siamo sempre cavata, anche quando le cose sembravano ormai compromesse: un segnale di grande maturità e compattezza».
L'unica che ha provato a tenere il passo indiavolato della battistrada è stata la Francesco Bellu. «Che tra l'altro ha rimediato un unico ko, in casa, proprio contro di noi, nello scontro diretto. Credo che il titolo sia meritatissimo: vantiamo la miglior difesa e l'attacco più prolifico, con 94 reti in totale: sarebbe fantastico in questo senso raggiungere la triplice cifra».

Talloru è stato il vero e proprio valore aggiunto di un collettivo che già nel recente passato era riuscito a mettere in mostra qualità notevoli. «Sapevo che avrei ritrovato tanti buoni amici: con molti di loro avevo già giocato nelle giovanili del Tonara e poi in prima squadra. Questo è un progetto che punta forte su quei giovani che magari non riescono a trovare spazio in Eccellenza, non tanto per demeriti ma per via degli impegni personali: non tutti possono dare la propria disponibilità per tre sedute di allenamento settimanali, contando poi che alcune trasferte sono piuttosto lunghe ed impegnative». Discorso che riguarda anche il fantasista. «Le mie priorità sono il lavoro e la famiglia: mia figlia è nata da un mese e mezzo, così ho cercato una soluzione che mi garantisse la sufficiente tranquillità, anche se mi sono sempre impegnato al massimo per la causa».
Trenta reti all'attivo sono un bottino di tutto rispetto. «Dal punto di vista realizzativo sono molto contento, anche perché non sono proprio il classico attaccante: vedo bene la porta, segnare mi piace molto e se non ci riesco mi arrabbio, come è successo domenica ad Allai (ride), ma il mio compito principale è quello di mettere i miei compagni nelle condizioni ideali per trovare la via del gol, più che ai centri personali do più importanza ai 20 assist. Mi piace partire in velocità da lontano e impostare la manovra d'attacco, riesco a mettere lo zampino in quasi tutte le azioni più importanti, ma non sono mai contento: probabilmente avrei potuto fare anche meglio, considerando che ho saltato una partita per squalifica mentre in altre circostanze sono stato sostituito per lasciare il posto agli altri».

L'approdo in Prima Categoria, tanto inseguito in passato, ora è finalmente realtà, ma il futuro è ancora tutto da scrivere. «Dovrò parlare con la società per capire se ci sono tutti i presupposti per continuare con loro, altrimenti ognuno prenderà la propria strada, con grande serenità. Al momento non posso escludere niente: vivo a Sorgono e sceglierò l'offerta migliore anche dal punto di vista della comodità».
Il rapporto con mister Floris è sempre stato ottimo. «Ci conosciamo da diversi anni, avevo già avuto modo di lavorare con lui a Ovodda quando avevo 19-20 anni: è un tecnico vecchio stampo, che punta molto sulla corsa, sull'abnegazione e sulla costanza negli allenamenti. Mi sono trovato molto bene, e del resto quando vinci significa che hai fatto un ottimo lavoro».
Ora rimane solo da celebrare il titolo nel migliore dei modi. «Domenica scorsa non eravamo tutti presenti, quindi aspetteremo alla fine della prossima sfida con la Busachese per festeggiare come si spetta, assieme al nostro pubblico». Per quanto riguarda la dedica, Talloru non ha dubbi: «Il grazie più grande va alla mia compagna e a mia figlia».

In questo articolo
Squadre:
Campionato:
Stagione:
2018/2019
Tags:
Seconda Categoria
Girone E