Rigore inesistente e va ko, poi ferma la capolista
Lanusei, dalla frustrazione con la Flaminia all'impresa col Grosseto: il gol è stato ritrovato, ora tocca alla vittoria
Quando battè il Budoni 2-0 lo scorso 22 novembre, toccando quota 20 dopo 13 giornate, il Lanusei sapeva benissimo che la strada verso la salvezza era ancora molto lunga e dura ma, probabilmente, non così difficile. Perché non pensava minimamente che le reti ai galluresi di Angheleddu (su rigore) e Ladu non avrebbero più avuto un seguito nelle successive sei giornate nelle quali era stato raccolto solo un punto, in casa e per giunta contro il fanalino di coda San Cesareo. Domenica scorsa contro il Grosseto, come d'incanto, la matricola ogliastrina ha ritrovato la via del gol, ancora con Marcello Angheleddu (tap-in sottoporta) ma, soprattutto, con Alessandro Aramu, sostituto dell'esordiente Mattia Lai (bravo mister Loi a dare spazio a giovani ogliastrini) difensore dai piedi un po' ruvidi ma schierato questa volta esterno alto e, per di più, capace di calibrare un perfetto pallonetto al volo di piatto destro (su assist di Ladu), per giunta al '92 e per firmare un 2-2 strappato con le unghie alla capolista. Un pareggio che vale quanto una vittoria sebbene ancora assente da due mesi, un punto che non ha ridato la voce ai protagonisti biancorossoverdi, con la società che aveva deciso alla vigilia di togliere l'audio a tutti i suoi tesserati per ricompattare il gruppo, scosso dall'ultimo ko.
Ci sono infatti certe gare nella stagione che ti segnano in modo negativo e altre che lo fanno in senso opposto, la squadra di Francesco Loi probabilmente le ha conosciute entrambe a distanza di una settimana l'una dall'altra. Due domeniche fa, in casa della Flaminia, è stata defraudata di un punto per via di un rigore contro che può definirsi "scandaloso" senza oggetto di smentite, di quelli che ti lasciano increduli quando lo vedi e lo rivedi decine di volte: il difensore Bonu, mentre rinviava la palla in anticipo sull'avversario, avrebbe commesso fallo sull'attaccante Cardillo che metteva il piede per contrastare il rilancio. In 99 casi su 100 viene fischiata la punizione a favore del difendente, l'unico che ha deciso il contrario è stato l'arbitro Adalberto Fiero di Pistoia, che ha prima indicato col braccio destro il centrocampo mente fischiava la punizione evidentemente a favore dei biancorossoverdi ma poi ha immediatamente cambiato verso puntando il dito verso il dischetto del rigore. Questo incredibile e repentino ribaltamento di veduta, a 10' dal termine, ha portato alla sconfitta del Lanusei e all'aggancio in classifica dei civitonici, le consueguenti proteste di Francesco Loi hanno prodotto tre giornate di squalifiche al tecnico.
Questo senso di delusione e frustrazione che ha accompagnato il Lanusei nella settimana di preparazione alla gara col Grosseto schiacciasassi si è trasformato in rabbia. E i pronostici per la gara contro la capolista sono stati completamente ribaltati: la squadra di Giacomarro era reduce dalle vittorie con Trastevere e Nuorese di inizio 2016, due successi che l'avevano proiettata in testa, dando così conferma agli obiettivi di inizio stagione volti ad un ritorno in serie C. Che la gara non fosse così segnata come si poteva pensare alla vigilia lo si è visto dopo 4' quando Angheleddu ha costretto il Grifone all'affannosa rincorsa, che ha avuto un primo passaggio positivo nel fendente angolato di Olivieri e poi nel sorpasso con il rigore (meno scandaloso della settimana precedente) di Palumbo. Sembrava tutto scritto, con un finale stravolto da Aramu al primo gol in serie D, come capitò all'andata con Curreli che riacciuffò i maremmani allo Zecchini. È finita con l'applauso scrosciante dei tifosi biancorossoverdi verso una squadra tutt'altro che arrendevole, che trarrà da quest'impresa la nuova linfa per inseguire l'obiettivo salvezza. Scacciato l'incubo del gol dopo 609' di astinenza ora il Lanusei cercherà il ritorno alla vittoria, di fronte a sé ci sono due trasferte difficilissime: lo scontro diretto col Trastevere e quello con la capolista Rieti. Sulla carta anche la sfida col Grosseto non avrebbe dovuto avere storia e vincere oltre Tirreno potrebbe far tornare la voce a tutti, senza necessariamente ricordare che la difesa da due gare è priva del suo baluardo Cocco, che Figos sta stringendo i denti per stare in campo, che Caredda è stato sostituito con la Nuorese per la frattura di due costole, che i nuovi arrivati Venneri e Milicevic si stanno ambientando, che da tre sta rigiocando un '98 (Felleca) sempre più convincente e che dopo aver subito molto e segnato nulla ora potrebbero invertirsi gli ordini.