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Aldo Gardini, allenatore, Lanusei
Arras: «Ambiremo a qualcosa in più di una salvezza sofferta»

Lanusei, ecco Gardini: «Orgoglioso di essere qui, progetto e persone serie. Spero di ripetere i risultati ottenuti nei due anni al Trastevere»

Il Lanusei non perde tempo e dà ritmo alla programmazione della quarta stagione in serie D. Gli ogliastrini hanno riconfermato la categoria lo scorso 20 maggio battendo la Nuorese 2-0 al playout, per due settimane hanno lavorato nel cercare la riconferma del tecnico Graziani salvo poi trovare l'accordo con Aldo Gardini, ex tecnico del Trastevere, e con Gigi Abbate, esperto direttore sportivo in sostituzione di Fabio Piras.

 

Un mese dopo lo spareggio al Lixius c'è stata la presentazione del nuovo tecnico e diesse introdotti dal presidente Daniele Arras: «Due nuove figure che per noi costituiscono un elemento di discontinuità, le riteniamo utili a migliorare e crescere. Abbiamo fatto due scelte importanti dal lato tecnico e organizzativo, un'evoluzione manageriale con l'avvento di un direttore sportivo a tempo pieno come Gigi Abbate, che porta tanta esperienza e delle competenze che originano da un trascorso dal mondo del professionismo, impareremo tanto da lui». Il numero uno del club ogliastrino punta ad una stagione con meno patemi d'animo: «Non vogliamo accontentarci del ruolo da noi svolto nella categoria, riteniamo di poter aspirare ad un campionato più ambizioso e in grado di portare maggiori soddisfazioni a noi e al movimento calcistico ogliastrino. Sono già contento per l'operato di questi primi giorni nell'allestire la squadra che dovrà essere competitiva e con la voglia di ambire a un qualcosa di più di un sofferta salvezza. C'è entusiasmo ma anche pacatezza, la sensazione è di aver posto delle basi che vadano oltre una stagione, dovremo essere bravi a costruire un rapporto e un'intesa, ciò che contano sono le persone, quando tutti vanno nella stessa direzione si può solo che migliorare avendo un orizzonte che vada oltre i sei mesi».

 

Le parole del tecnico Aldo Gardini. «Voglio ringraziare il presidente Arras e le persone che ho conosciuto, sono molto contento di tornare in Sardegna dove ho trovato sempre persone eccezionali. Ho dato subito la mia disponibilità perché c'è un progetto e delle persone serie. I due anni al Trastevere sono stati stupendi, credo ache abbiamo fatto due miracoli. Sono orgoglioso di essere qui, speriamo di ripetere quei risultati, io ce la metterò tutta sapendo che i risultati vengono decisi dagli episodi. Il mio modulo preferito è il 4-3-3 e non cambio, sono gli altri che dovranno guardare a noi; io vado avanti per la mia strada, fino adesso mi è andata bene. Speriamo di dare soddisfazioni ai tifosi, qui ci sono più sostenitori che in altre piazze che ho frequentato in Sardegna, vedi Olbia. I giocatori devono capire la mia mentalità e giocare sempre la palla per divertirsi, le mie squadre vanno in campo per giocarsela a viso aperto anche se nel calcio contano solo i punti. Spero che il pubblico sarà dalla nostra parte, che aiutino i ragazzi a crescere perché il Lanusei sarà una squadra giovane».

 

L'entusiasmo di Gigi Abbate. «Sono abituato a guardare avanti e mai indietro. L'esperienza e le categorie che ho frequentato non contano, bisogna non pensare a quello che ho fatto ma a ciò che farò. Ho tanto di quell'entusiasmo che non ricordavo di avere, e mi è tornato grazie al presidente Arras e al direttore Asoni. Sono qui per dare una mano al Lanusei affinché possa ottenere qualche risultato un po' più prestigioso, senza però fare voli pindarici. Ci metteremo anima e corpo per portare qui dei giocatori e farne rimanere altri in modo da creare una squadra che possa dare soddisfazione ai tifosi e alla società che sta facendo grandi sforzi. Questa è una società seria diversa da altre realtà in cui si promette ma non si dà. Nella valutazione del giocatore da prendere o confermare terremo conto delle qualità ma, soprattutto, degli impegni economici che la società può sostenere, Tutti hanno chiesto un congruo aumento ma io non voglio sforare il budget, ci sono dei tetti massimi che rispetteremo, non sono qui per far fallire la società, sono un aziendalista e sposo pienamente la linea del presidente. Può darsi che alcuni a malincuore non riusciremo a confermarli per non fare il passo più lungo della gamba, faremo un sacrificio per tutti, "qualcosina" andrà riconosciuto ma non "qualcosona". Bisogna essere razionali e non farsi trasportare dall'entusiasmo sennò sei finito, i correttivi poi si possono sempre fare».

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2018/2019