Incroci a raso, dai tecnici Scotto e Paba ai diversi giocatori
Latte Dolce-Atletico Uri, un derby salvezza con tanti ex in campo
È l'unico derby isolano del settimo turno e con in palio punti pesantissimi in chiave salvezza. Latte Dolce-Atletico Uri è un inedito in serie D se non altro perché i secondi sono matricola assoluta della categoria ma le due squadre hanno avuto già modo di battagliare per il primo posto in Eccellenza, nell'ultimo campionato vinto dai biancocelesti (2015-16), allora allenati da Massimiliano Paba. Al secondo anno coi sassaresi, l'attuale tecnico dei giallorossi centrò l'obiettivo di riportare il club del presidente Fresu in serie D dopo la retrocessione ai playout del 2013-14 dei biancocelesti di Pierluigi Scotto. Quest'ultimo, protagonista della cavalcata del Latte Dolce dalla Promozione alla serie D, è tornato in estate sulla panchina dei sassaresi sette anni dopo quello spareggio perso contro il Selargius che, con le nuove regole degli ultimi anni, non si sarebbe disputato per eccesso di distacco (con 8 punti allora si giocavano i playout, ora non più). Invece, nel giugno scorso, Paba ha tenuto fede alla regola che al secondo anno sulla stessa panchina vince in Eccellenza: lo ha fatto in un campionato ripartito con sole 8 squadre dopo lo stop di cinque mesi per il Covid ma già all'inizio della stagione, con tutte le 18 partecipanti in pista, aveva guadagnato saldamente la testa della classifica dopo le prime 7 giornate.
Tra i protagonisti dello storico salto dell'Atletico Uri ci sono diversi ex biancocelesti che hanno militato in serie D come il portiere Salvatore Pittalis, l'esterno Simone Ravot e il mediano Carlo Piga (più i fuoriquota cresciuti nel settore giovanile Campus e Delizos). L'ultimo arrivato è il centrocampista offensivo Luigi Scanu, fino allo scorso campionato con la maglia biancoceleste e richiesto da Paba proprio per averlo allenato in D. E in giallorosso c'era anche Luca Tedde, perno del centrocampo e autore di 7 gol spesso decisivi nelle gare che si sono disputate da metà aprile a metà giugno. In estate, però, ha detto sì alla chiamata di mister Scotto, che lo ebbe per due anni al Sorso in Eccellenza (dal 2017 al 2019) quando i romangini sfiorarono il salto in serie D vincendo i playoff regionali e fermandosi nel recupero della gara di ritorno della semifinale nazionale. Ma nel Latte Dolce c'è anche Federico Pireddu, che nel 2017-18 fu mandato in prestito all'Uri per farsi un'annata formativa in Eccellenza coi giallorossi battuti dalla Torres nella finale regionale playoff. I due tecnici, infine, per i quali c'è un legame di parentela (sono cugini), non si affrontano da nove anni: Pierluigi Scotto, col Latte Dolce, chiuse dietro l'Olbia e annullò i playoff per distacco, e Massimiliano Paba, alla guida del Fertilia, non potè disputare la semifinale regionale con il quinto posto acquisito. Nella stagione regolare fu una vittoria per parte (1-0 per il Latte Dolce, 2-1 per il Fertilia).
Domenica al Vanni Sanna (ore 14.30), sarà un grande derby, molto sentito e che rappresenta un incrocio a raso. Il Latte Dolce arriva da due sconfitte di fila casalinghe (contro Vis Artena e Aprilia) più il recupero di mercoledì in trasferta contro l'Afragolese, col ko maturato negli ultimi due minuti dopo che ai biancocelesti è stato negato un rigore, prima concesso dall'arbitro e poi tolto su suggerimento dell'assistente ma da molti giudicato piuttosto evidente. Dopo una buona partenza (5 punti in tre gare), i ragazzi di Scotto sono stati sfortunati nelle ultime tre gare, in cui ha continuato a creare bel gioco e costruendo diverse occasioni da rete ma venendo penalizzati da espulsioni. Ora si trovano in zona playout. L'Atletico Uri, invece, dopo l'esordio in cui ha sfiorato il colpaccio a Muravera facendosi rimontare e sorpassare dai sarrabesi negli ultimi minuti, e dopo il ko con la Nuova Florida nella prima uscita casalinga, gli uomini di Paba hanno vinto tre delle ultime quattro gare (fuori con la Vis Artena, in casa con Carbonia e Gladiator), affrontando di petto gli avversari e senza mezze misure che spesso portano ai pareggi, finora sconosciuti tra le fila dei giallorossi.