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Francesco Ghirelli, presidente, Lega Pro
«Blocco ripescaggi è una proposta, decide il Consiglio»

Lega Pro, Ghirelli: «Dai medici sociali della C difficoltà enormi per la ripresa. Situazione promozioni delineata, non le retrocessioni»

Il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, scandisce i tempi e delinea gli scenari cui andrà incontro la terza serie del calcio che difficilmente potrà tornare in campo e che si è già posto il problema di come gestire le classifiche con le promozioni (le prime di ciascuno dei tre gironi e una quarta per sorteggio) e le retrocessioni (bloccate). «La falcidia nelle leghe dilettantistiche - dice a Radio Punto Nuovo - rischia di essere veramente pericoloso per molte società, ma rimettiamo qualche puntino sulla i. Il dominus della situazione per decidere per quanto riguarda il campionato è il Consiglio Federale, nessuno di noi pensa di arrogarsi un diritto che non ha. La Lega Pro fa un percorso interno in modo di arrivare al Consiglio Federale con un'ottica generale. Chiunque possa immaginare uno scenario diverso, non esiste, perché c'è uno statuto chi vuol far polemica in un bicchiere d'acqua, faccia, tanto l'acqua finisce nel lavandino. Fatta questa premessa, o termina il campionato oppure dobbiamo avere due punti di riferimento: le norme federali, perché se non si fa perno su quelle, tutte le nostre decisioni possono essere inficiate. Se non si finisce il campionato, qualunque soluzione che si prospetterà è difficilissimo che ottenga una maggioranza unanime, sebbene ci proverò, non sono un mago né un illusionista».

 

Il presidente Ghirelli è intervenuto anche ai microfoni di stadionews.it: «Abbiamo l’assemblea di Lega il 7 maggio, ma il passaggio importante sarà il Consiglio Federale dell’8 maggio: sarà lì che si cercherà di capire e definire cosa fare. Certamente c’è l’esigenza di dare delle risposte, ma c’è anche grande incertezza e ciò è determinato (secondo me) non tanto da chi ci governa ma da questo maledetto virus. Come Lega Pro, la nostra situazione è abbastanza delineata: ho avuto l’incontro con tutti i medici sociali della C e mi hanno confermato che ci sono difficoltà enormi. Se mi chiedessero quando vorrei ripartire, rispondo ‘ieri’, neanche domani, anche perché tornare in campo significherebbe che il Paese non soffre più. Ma la salute è al primo posto: se torneremo in campo lo faremo quando ci saranno le condizioni e il Paese avrà ripreso la sua vita, nel massimo rispetto delle regole. Il no agli allenamenti individuali? In tempi di guerra c’è una catena di comando e (che ci piaccia o no) ad essa bisogna rispondere: evidentemente si è ritenuto che si dovesse andare in quella direzione».

 

Sulle promozioni dalla serie C alla B: «La classifica è delineata, in zona retrocessione ancora le situazioni non sono ben delineate. E poiché abbiamo una difficoltà reale a determinare chi deve eventualmente retrocedere, ci siamo fatti carico della situazione, facendo una proposta che però solo il Consiglio Federale può valutare ed eventualmente accogliere. Di conseguenza però rischiamo di andare oltre il numero di squadre previsto dal format. E in questo senso, se le promozioni sono obbligatorie, i ripescaggi invece sono un’opzione. Voglio sottolineare però che al momento il blocco dei ripescaggi è una proposta, che sarà fatta dal direttivo all’Assemblea. Ed è una proposta che in quanto tale può essere accolta, modificata o anche respinta. E poi comunque sarà il Consiglio Federale a decidere. Da parte mia nulla contro i club: magari altre squadre di lignaggio potessero arrivare in Serie C. Vedremo».

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2019/2020