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Tony Gianni, centrocampista, Stintino
«Con la Ferrini un punto prezioso, abbiamo dato anima e cuore»

Lo Stintino nella tana del Taloro, Tony Gianni: «Sarà una battaglia, per vincere serviranno forza, determinazione e tecnica»

Lo Stintino riscatta parzialmente le delusioni delle gare precedenti con Samassi e Torres, ottenendo un pirotecnico pari casalingo contro la Ferrini Cagliari. Fino al gol di Podda, al 12' della ripresa, la gara sembrava oramai compromessa per gli uomini di Udassi che, grazie a una grande reazione, sono riusciti a riportare il risultato sul binario della parità con le prodezze di Carboni e Cherchi. Due autentici capolavori, che hanno evitato alla matricola della Nurra, il terzo ko consecutivo, il quarto stagionale che, per quanto fatto nell'arco dei 90', sarebbe stato troppo ingiusto per i biancocelesti. «È stata una bella partita - dice Tony Gianni, il metronomo del centrocampo - giocata a viso aperto e con spunti interessanti da parte di entrambe le contendenti. Per me si tratta comunque di un pareggio prezioso, considerando che eravamo sotto di due reti. Sicuramente potevamo portare a casa l'intera posta in palio, il loro portiere Tronci è stato miracoloso in almeno tre circostanze, la fortuna non è stata nostra alleata e mi riferisco alla traversa colpita da Sini. Poi, nell'ultima azione in pieno recupero, l'arbitro non se l'è sentita di fischiarci un rigore solare per fallo di mani in area di rigore. Tra le proteste generali, ci ha rimesso Mulas con l'espulsione. Ma non voglio appigliarmi alle decisioni prese dal direttore di gara, se non abbiamo vinto non è stato di certo colpa dell'arbitro. Questa volta gli episodi non sono andati a nostro favore, pazienza si guarda avanti. Non dimentichiamoci che dall'altra parte del campo c'è sempre l'avversario e a mio avviso la Ferrini Cagliari, a cui vanno i miei complimenti, se l'è giocata per vincere e senza nessun timore reverenziale. Alla fine ne è venuta fuori una gara corretta e spettacolare, che ha divertito il pubblico presente».

 

Una prestazione più positiva rispetto a quella precedente in trasferta contro la Torres: «Al Vanni Sanna, eravamo decisamente sottotono, soprattutto davanti eravamo abbastanza sterili. Contro la Ferrini, abbiamo visto uno Stintino diverso, che poteva fare male all'avversario in qualsiasi momento della partita. L'aspetto fondamentale è stato quello di aver dato anima e cuore, battendoci come leoni su ogni pallone e senza mollare un centimetro». Nelle ultime dieci partite lo Stintino ha un po' rallentato con 7 pareggi, 2 sconfitte e 1 sola vittoria (il 7 gennaio a Calangianus). Quella interna manca addirittura dallo scorso 12 novembre quando i biancocelesti travolsero 3-0 il Guspini Terralba. Nonostante tutto, gli uomini di Udassi restano incollati nei piani alti della classifica e il punto di domenica ha permesso di agganciare il terzo posto in coabitazione con l'Atletico Uri. «Non abbiamo lo stesso smalto di inizio campionato – ammette il classe 1995 nativo di Portotorres – l'obiettivo prefissato ad inizio stagione, quello di mantenere la categoria, è stato praticamente raggiunto. Ora siamo in piena lotta playoff e dopo aver fatto un campionato di vertice dalla prima giornata, sarebbe un peccato non farli. La classifica si è accorciata di molto, se si esclude il Castiadas, che è in fuga e occupa meritatamente la prima piazza, dal secondo al settimo posto si è accesa una bella lotta, con sei squadre in cinque punti. Dal Sorso al Muravera, tutte sono in gioco. Da qui alla fine può succedere di tutto, Samassi e Torres sembravano spacciate e sono tornate prepotentemente in corsa. Alla fine però non dovremmo pensare a quello che faranno le altre. La corsa la dovremmo fare solo su noi stessi e cercare di raggiungere un traguardo storico che ci meritiamo noi e la società».

 

Le forze mentali e fisiche sono ora concentrate sulla trasferta di Gavoi: «Non è mai facile giocare contro il Taloro, sopratutto in casa loro, dove peraltro in questo campionato sono cadute squadre di alta classifica come Sorso e Torres. Sappiamo benissimo quanto ci tengano a fare bene e a ricambiare coi risultati il caloroso sostegno che ricevono incessantemente in ogni partita dai propri tifosi. I nostri Doukar e Cherchi, ex rossoblù, ci ricordano quanto la squadra sia aiutata col tifo a moltiplicare le energie. Il Maristiai, poi,  è l'unico campo in Eccellenza ancora in terra battuta ed il Taloro è il club con più presenze in questa categoria. Malgrado non stiano attraversando un buon periodo non mi fido, non mollano mai e giocano sempre per vincere come fecero anche nella gara di andata. Credo che anche quest'anno si salveranno senza problemi. Ci sarà da battagliare per tutti i 90-95 minuti e serviranno forza, determinazione e concentrazione. Se vogliamo i tre punti dovremmo tirare fuori la loro stessa grinta e far valere il nostro gioco e la nostra tecnica individuale».

 

Per Tony Gianni è la terza stagione in maglia biancoceleste: «Sono approdato a Stintino nel dicembre del 2015, qualche settimana dopo l'arrivo di mister Udassi che mi ha chiamato e non ci ho pensato su due volte ad accettare la proposta sua e quella della società. Mai scelta fu più giusta. Oramai questa società è come una famiglia per me, lo staff dirigenziale ci mette tanta passione, dedizione e sacrificio non facendoci mancare mai nulla. Con questa maglia mi sono tolte tante soddisfazioni, come la vittoria del campionato di Promozione. In questa stagione ancora non ho ancora fatto gol, spero di sbloccarmi al più presto. Scherzi a parte, la cosa più importante, è quello di fare bene e di togliermi altre gioie con questa maglia. Se il gol arriverà bene, altrimenti pazienza. L'importante è migliorarsi, lavorando impegnandosi al massimo, sempre». Andrea Benenati

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2017/2018
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