«Vogliamo fare bene anche in Seconda Categoria»
Manca commenta la cavalcata del Laerru: «C'è grande soddisfazione»
L'Anglona Laerru si gode la promozione diretta in Seconda Categoria, arrivata dopo una stagione entusiasmante che si è conclusa soltanto all'ultimo, in un testa a testa al cardiopalma con il Badesi che ha premiato i ragazzi guidati da Massimiliano Manca.
Il tecnico tira le somme di un'annata ricca di soddisfazioni e fa il punto in vista del futuro: la società non perde tempo e sta già mettendo a segno i primi colpi per rinforzare una squadra che ha comunque grossi margini di miglioramento.
«La stagione è andata bene – ammette Massimiliano Manca -, come confermano peraltro i risultati che abbiamo ottenuto.
Abbiamo rischiato forse più del necessario soprattutto nel finale, dopo aver fatto praticamente tutto il girone d'andata al comando, guadagnando anche un discreto vantaggio nei confronti dei nostri diretti inseguitori; nella seconda parte della stagione, a causa probabilmente di qualche infortunio di troppo, ci siamo fatti recuperare e addirittura sorpassare dal Badesi, poi a due partite dalla fine loro hanno commesso un piccolo passo falso, pareggiando, mentre noi siamo stati bravi a vincerle tutte e abbiamo conquistato, secondo me meritatamente, questo traguardo.
E' stata una bella cavalcata, una bella soddisfazione soprattutto se si considera che la dirigenza è stata profondamente rinnovata: due anni fa Laerru è rimasta, per la prima volta negli ultimi 50 anni, senza calcio, e l'anno scorso si è appunto ripartiti da zero, con un nuovo direttivo composto da ragazzi giovani, di cui anche io faccio parte».
Quali sono state le cause che hanno determinato la vostra assenza dal mondo del calcio dilettantistico, seppur per un breve periodo?
«Immagino ci siano stati diversi problemi societari, in quel periodo ero soltanto un giocatore della squadra: ho vestito questa maglia per molti anni, salendo dalla Terza Categoria sino ad arrivare alla Prima; avevamo peraltro avuto la possibilità di giocare lo spareggio play-off per approdare in Promozione, ma il nostro sogno è svanito ai calci di rigore.
Da quel momento è iniziata, per così dire, la fase calante, complice anche delle spese sconsiderate; si è arrivati ad un punto di non ritorno, i dirigenti di allora hanno abbandonato il progetto, il resto è storia attuale».
Sei soddisfatto, a livello personale, del lavoro svolto con il Laerru?
«Per essere il primo anno da allenatore, sinceramente, non mi aspettavo di fare così bene; gioco a calcio da una vita, e l'anno scorso mi è stato proposto di dare una mano in questo senso: ho accettato volentieri, è stato un bel banco di prova, anche se ero consapevole di avere a disposizione una buona squadra; non sapevo cosa aspettarmi da un campionato di Terza Categoria, visto che negli ultimi tempi ho giocato prevalentemente in Seconda e in Prima, ma sin dall'inizio ho capito che questo gruppo aveva tutte le carte in regola per potersi giocare sino in fondo la vittoria del campionato, come in effetti è stato.
Laerru ha un buon bacino di talenti, la formazione titolare era composta, generalmente, per 8\11 da calciatori locali; l'unico problema è che non abbiamo portieri e siamo costretti a cercarli nei paesi limitrofi, tutti i nostri 'stranieri', per così dire, arrivano comunque dalle vicinanze».
Una stagione decisamente positiva, in cui l'unico neo è rappresentato dai vari problemi fisici che hanno tartassato la rosa troppo frequentemente.
«Non ho avuto particolari difficoltà, perchè comunque conoscevo tutti i giocatori della squadra, visto che ci ho giocato assieme: ho allenato in un certo senso un bel gruppo di amici, è stato abbastanza facile gestirlo, è naturale.
L'unico problema forse è rappresentato dai troppi infortuni, forse è una questione di inesperienza, forse ho commesso qualche errore in fase di preparazione piuttosto che in alcuni periodi particolari; sono solo supposizioni ovviamente, perchè da questo punto di vista ci sono stagioni più sfortunate di altre.
Nel complesso è stata comunque una bellissima esperienza».
La società è già al lavoro per allestire una rosa competitiva che possa fare bene anche nel prossimo campionato.
«Stiamo già lavorando per allestire una squadra che possa risultare competitiva anche in un campionato difficile come quello di Seconda Categoria: il nostro obbiettivo è ovviamente la salvezza, ma ci piacerebbe raggiungerla con relativa tranuillità, se possibile.
Abbiamo già parlato con qualche ragazzo, ma ancora non ti posso dare i nomi perchè ancora non c'è niente di sicuro (ride); la nostra intenzione è comunque quella di confermare in blocco la rosa che quest'anno ha vinto il torneo, ma siamo consapevoli che sarà necessario fare alcuni innesti importanti, considerando poi che qualche elemento con tutta probabilità sarà costretto ad abbandonare questo progetto.
Ci aspetta un campionato durissimo, potenzialmente potremmo avere una decina di derby, c'è Perfugas, c'è Erula, Chiaramonti, Sedini, Nulvi; dovrebbe essere un bellissimo girone, sempre che ci mettano tutte assieme».