Intervista al portiere migliore del girone B
Mattia Carta non nasconde le ambizioni dell'U.s Seui Arcuerì: «Giochiamo per guadagnare la promozione» Cresce l'attesa per la grande sfida contro il Cannonau Jerzu
Tra gli artefici degli strepitosi risultati ottenuti sino a questo momento dall'U.s Seui Arcuerì c'è sicuramente Mattia Carta, il portiere meno battuto dell'intera seconda categoria; primato che per ora condivide soltanto con l'estremo difensore del Guspini.
Abbiamo deciso di intervistarlo per capire meglio quali sono le ragioni principali che stanno dietro al primo posto in classifica della sua squadra.
Ciao Mattia. Raccontami brevemente cosa non ha funzionato nell'ultima partita di campionato che avete disputato: venivate da 4 vittorie di fila, tutte per altro molto convincenti, ma siete incappati, a sorpresa, nel vostro primo pareggio stagionale. Siete riusciti ad analizzare le cause?
«Il problema maggiore è stato sicuramente quello di entrare in campo troppo sicuri, con troppa superficialità. Abbiamo commesso l'errore di sottovalutare l'impegno: probabilmente c'era la convinzione di vincere senza incontrare grosse difficoltà, ma questo atteggiamento si è rilvelato alla fine controproducente.
Abbiamo capito a nostre spese che certi errori non si possono e non si devono commettere, soprattutto con le squadre che occupano la parte bassa della classifica e che spesso sono proprio le più difficili da affrontare.»
Come ci si sente ad essere uno dei portieri migliori di tutta la seconda categoria?
«(ride) Non penso assolutamenteche questo dipenda dalla mia bravura. Ovviamente io faccio la mia parte, ma grande merito va a tutti i miei compagni di reparto: insieme costituiamo una difesa solida e per il momento difficile da sorprendere, nonostante il modulo preveda una retroguardia composta da soli 3 giocatori.
Un aspetto importante, in questo senso, è sicuramente rappresentato dal fatto che chi mi sta davanti gioca assieme da diversi anni: si intendono benissimo, si integrano fra di loro e sono sempre più affiatati.»
Il Cannonau Jerzu, i vostri prossimi avversari, hanno il secondo migliore attacco del torneo, 20 goal segnati proprio come il Seui. State studiando qualche strategia particolare per fermarli?
«In generale siamo intenzionati a fare la nostra partita come abbiamo sempre fatto, senza cercare particolari accorgimenti. Non cambiamo il nostro modo di giocare in base all'avversario che abbiamo davanti, siamo convinti dei nostri mezzi e delle nostre capacità. Questo non vuol dire che non rispettiamo il Cannonau Jerzu: è una squadra dal passato importante, una nobile decaduta, molto temibile; sarà sicuramente una partita impegnativa sia per noi che per loro.»
Vi aspettavate di trovarvi al 1° posto in classifica dopo sole 10 gare? In che posizione ti auguri di finire il campionato?
«Veniamo da due buone annate in cui abbiamo giocato gli spareggi playoff. In un certo senso, stiamo acquisendo la giusta mentalità, necessaria per stazionare stabilmente nelle zone alte. Forse non mi aspettavo un risultato così buono nell'immediato, ma mi sento di ammettere che per quanto mi riguarda giochiamo per vincere e per guadagnare la promozione»
Sapresti indicarmi un pregio del tuo allenatore?
«E' sicuramente un'ottima persona, con cui abbiamo instaurato tutti un rapporto splendido, basato sulla schiettezza, sulla correttezza e sulla trasparenza. Una persona a modo, con cui ci relazioniamo con semplicità, aspetto che per noi risulta importantissimo»
In classifica siete braccati da cinque squadre, tutte raccolte in appena 4 punti. Al momento, quale formazione pensi possa darvi i problemi maggiori in futuro?
«L'Ulassai è sicuramente un'ottima formazione, che per altro siamo riusciti a battere all'ottava giornata; lo stesso si può dire della Baunese, retrocessa e proprio per questo dotata di una caratura tecnica superiore alla media della categoria. Contro il Loceri abbiamo rimediato la nostra unica sconfitta: sono una squadra molto ostica che sicuramente farà bene nel corso del campionato, anche se mi sento di dire che il risultato negativo è stato causato soprattutto dalle nostre numerose assenze.»
Quale pensi sia la vostra arma migliore?
«In generale, penso che la nostra arma migliore sia il collettivo. I numeri comunque parlano da soli: ci basiamo, come già detto, sulla difesa e possiamo inoltre contare sullo splendido momento di forma che stanno vivendo i nostri tre attaccanti»