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Mesina e Chelo, l'eccellenza sarda per talento e gol
I bomber classe '93 di Samassi e Fertilia

Mesina e Chelo, l'eccellenza sarda per talento e gol

Uno ha segnato con una semirovesciata strappapplausi, l'altro con un colpo di schiena, due modi diversi di far gol ma pur sempre redditizi. La prodezza di Antonio Mesina ha gelato il Valledoria e regalato tre punti d'oro in chiave salvezza per il Samassi mentre il colpo di fortuna di Michele Chelo è stato sufficiente per piegare il Castiadas e mantenere il Fertilia in orbita primo posto. Entrambi classe 1993, stanno conquistando la ribalta dell'Eccellenza. Mesina dall'inizio della stagione, cioè da quando ha deciso che il club mediocampidanese era l'ideale per proseguire gli studi universitari a Cagliari; Chelo da quando a fine gennaio ha scelto la Riviera del Corallo per ripartire alla ricerca del calcio professionistico. Due storie diverse per questi attaccanti ancora giovani ma bravissimi ai quali l'Eccellenza evidentemente sta strettissima. Il centravanti del Samassi è vice-capocannoniere con 13 reti, la punta del Fertilia ha segnato 6 gol nelle 6 partite finora disputate con gli algheresi anche se lo score scende a 5 reti perché quella al Sanluri gli è stata tolta con la decisione di ripetere la gara per un errore tecnico dell'arbitro.

 

Michele Chelo (Fertilia) e Antonio Mesina (Samassi)Antonio Mesina. Cresciuto nella Dorgalese, a 16 anni ha conosciuto la serie D grazie al tecnico Raffaele Cerbone che lo fece debuttare nel Budoni, nel 2009-10 giocò 10 partite segnando pure un calcio di rigore a Gaeta. L'anno dopo il tentativo di sfondare nel calcio che conta andando nella Primavera dell'Ascoli che militava in serie B. Pochi mesi soltanto in bianconero e poi il ritorno in Gallura, che non fu una bocciatura perché il club marchigiano attraversava una crisi finanziaria e non riusciva più a pagare le spese nemmeno per la foresteria. La maturazione dell'esterno, specie sottoporta, si è completata nel 2011-12 con Giuseppe Bacciu (ex vice di Cerbone) in panchina che lo impiegò con più frequenza da prima punta: 9 reti. L'anno scorso altre 7, poi l'addio (non definitivo perché è in prestito) benché anche in serie D risulti ancora fuoriquota. Col Samassi prima di Nunzio Falco e ora di Paolo Busanca è diventato il leader dell'attacco, tante reti pesanti e alcune davvero spettacolari: oltre alla semirovesciata di sabato col Valledoria non si può non ricordare il tiro da oltre 40 metri contro il Porto Corallo con la palla che va ad infilarsi all'incrocio. «Ci ho provato - racconta il 21enne di Dorgali - non sempre questi colpi riescono, questa volta è andata bene ma più per la rete sono contento dei tre punti importantissimi conquistati dal Samassi. Potevo stoppare la palla? Sì è vero, per fortuna ho fatto gol altrimenti i compagni mi avrebbero "ammazzato"». Il gol-vittoria nella ripresa e in condizioni tecniche estreme, di sicuro più difficili che non nelle occasioni avute (e sciupate) al primo tempo: «Avrei potuto far gol subito nei primi 10' ma non sono stato abbastanza freddo, peccato perché sbloccando prima la gara poi si poteva chiuderla senza soffrire come è capitato». Se il Samassi lotta nella zona playout con tanta sofferenza, per Antonio Mesina si tratta di una stagione ad alti livelli con 13 reti all'attivo, 1 in meno di Nurchi del Muravera. «Personalmente è una grande annata - ammette l'attaccante che l'11 gennaio scorso ha compiuto 21 anni - ho già superato la doppia cifra e sto segnando con continuità, speriamo di farne tanti altri ancora e poter festeggiare la salvezza col Samassi».

 

Michele Chelo. In Eccellenza è senz'altro di passaggio ma, per come sta affrontando una categoria a lui stretta, si capisce che l'ex Primavera del Cagliari presto approderà nel calcio professionistico. La sua carriera, sul punto di esplodere quando sulla panchina rossoblù c'era Roberto Donadoni, che lo utilizzò sempre nelle amichevoli pre-campionato nell'estate del 2011, ha avuto una brusca frenata per un brutto infortunio (rottura dei legamenti del ginocchio). La scorsa stagione è stato utilizzato prima da Lopez e poi da Pusceddu come fuoriquota della Primavera e ha avuto così modo di riprendere confidenza col gol segnandone 10 in 24 partite, da guinness dei primati la tripletta nel 5-0 alla Juventus. Al Cagliari poteva diventare il nuovo Marco Sau, visto che le caratteristiche tecniche (velocità, dribbling e freddezza sottoporta) sono simili, ma il club di Cellino l'ha scaricato - come è accaduto con tanti altri giovani come Gallon, Porceddu, Mannoni, Cro etc - anziché sostenerlo in una carriera che poteva partire dalla Lega Pro. «Ognuno ha la sua storia - dice l'attaccante cresciuto nella Torres - io ho dato tutto e probabilmente l'infortunio mi ha tagliato un po' le gambe ma punto sempre al massimo e ora come prima dipende solo da me e da ciò che saprò dimostrare in campo». Al Fertilia da fine gennaio, finora sei partite e sei gol, compreso quello rocambolesco al Castiadas: «Il gol vale anche se la tocchi con la schiena, l'importante è che la palla entri dentro». Uno score comunque invidiabile per l'algherese, 21 anni il prossimo 5 maggio: «Speriamo continui così per me, il Fertilia mi ha accolto benissimo, ringrazio il presidente Ferroni e il tecnico Paba, poi ho compagni splendidi (con Luiu ha giocato negli allievi del Cagliari, con Santona e Masala alla Torres, ndr) e quando vado ad allenarmi mi sento a casa». Coi playoff in tasca, il primo posto è ancora in ballo visti i tanti scontri diretti da giocare nelle ultime 5 giornate. «Mai dire mai - avverte Chelo - noi entriamo in campo sempre con la mentalità di fare i tre punti».

In questo articolo
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2013/2014
Tags:
Sardegna
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