Salta al contenuto principale
Monastir, Prastaro centra l'obiettivo e saluta: «Alla salvezza ci credevo, il gruppo doveva ritrovare autostima e coraggio, sono stati fatti degli errori ma il futuro è dalla loro parte»
Il tecnico: «Ho sfruttato i giocatori offensivi»

Monastir, Prastaro centra l'obiettivo e saluta: «Alla salvezza ci credevo, il gruppo doveva ritrovare autostima e coraggio, sono stati fatti degli errori ma il futuro è dalla loro parte»

È arrivato in punta di piedi col Monastir terzultimo in classifica a pari punti col Castelsardo ed è entrato con eleganza e fermezza in uno spogliatoio disorientato dai continui cambi tecnici con l'alternanza tra Riccardo Spini e Pierluigi Scotto. Con intelligenza e oculatezza Antonio Prastaro ha indirizzato la prua della nave biancoceleste verso la salvezza e l'ha ottenuta proprio all'ingresso del porto, con la vittoria-sorpasso ai danni del Tonara all'ultima giornata. Missione compiuta che però non vale la riconferma. «Il mio impegno con il Monastir - dice Prastaro - si è concluso. Quando sono stato chiamato a sette giornate dal termine mi è stato chiesto di raggiungere la salvezza, in un momento in cui tutti ci davano per spacciati. Io credevo nella squadra e nella salvezza che poteva anche arrivare dai playout così come poteva essere festeggiata prima della gara col Tonara se avessimo vinto a Uri trovandoci in vantaggio di due gol a 15' dal termine. Abbiamo saputo gestire le squalifiche e gli infortuni, come quello di Puddu, il pieno recupero di un giocatore come Garau e il fatto che noi non avevamo il bonus della gara col Porto Corallo che altri avevano. Ringrazio la società e i collaboratori, bravissimi e validissimi, come il prof Alberto Mascia e il preparatore dei portieri Antonello Casiddu, un grazie anche al pubblico sempre vicino alla squadra con un tifo organizzato che in Eccellenza non si vede in tante altre piazze».

 

Antonio Prastaro ha guidato il Monastir nelle ultime 7 giornateUna vittoria all'esordio e una alla fine, la salvezza del Monastir è stata racchiusa lì

«A Castelsardo è stata una vittoria di quantità e qualità, fondamentale perché ha dato fiducia e sicurezza in classifica per il prosieguo del cammino. Per me è stato un ottimo biglietto da visita visto che andava ricostruita l'autostima nei giocatori, era un momento particolare nel quale anche altre squadre avevano cambiato tecnico e, quando parti così, i giocatori ti seguono subito. Nell'ultima giornata, contro il Tonara, si è vista la grande voglia di salvezza della squadra ma anche la qualità del gruppo, una gara difficile sotto l'aspetto emotivo, siamo stati bravi e abili nel controllare i momenti in cui si poteva soffrire e trovare poi il momento giusto per portare a casa il risultato pieno. Una buona prova tecnico-tattica che ha confermato la crescita mentale del gruppo, in stagione il Monastir ha sofferto sotto quell'aspetto, si è trovata in vantaggio ed è riuscito a mantenere il risultato. Ma sono stati importanti e cruciali anche i pareggi contro squadre attrezzate come Tortolì, Calangianus e Ghilarza, avversari affamati di punti per evitare i playout o sperare nei playoff»

Nei pareggi in casa con Tortolì e Calangianus si è vista una squadra con la paura di vincere, cosa che non c'è stata a Uri dove avete anche rischiato di fare il colpaccio

«Sono atteggiamenti figli della classifica, l'aspetto mentale incide moltissimo. Ma certi spezzoni contro gli ogliastrini e i galluresi li abbiamo fatti molto bene. A Uri, invece, è stata la nostra miglior gara, stavamo dominando fino al 33' della ripresa, in vantaggio di due gol e di un uomo. Abbiamo subito la rimonta non soltanto perché dall'altra parte c'erano grandi giocatori ma perché ci portavamo dietro le paure di una stagione travagliata. Quando si lotta per non retrocedere l'aspetto mentale è determinante, nei momenti in cui la squadra era serena si è espressa bene, l'assetto che avevo dato ci permetteva di creare diverse occasioni da rete e si è visto una certa solidità»

Di cosa aveva bisogno il Monastir per superare la crisi?

«Di ritrovare autostima attraverso gli aspetti tecnici, quelle giocate consone ad una squadra tecnica. Questo è stato fatto utilizzando un certo modulo e un sistema di gioco più offensivo che si era un po' perso perché quando cambi tante guide tecniche e la squadra è sottoposta a diverse dinamiche di gestione un po' perdi il coraggio di osare»

Il tridente senior con Meloni, Caddeo e Fanni vi ha dato una marcia in più anche se poi la mediana diventava giovane

«I giocatori avevano certe caratteristiche e noi dovevamo mettere a frutto ciò che avevamo in casa, il lavoro è stato accettato e condiviso da tutti. Le qualità per proporci in modo più offensivo, senza nulla togliere a chi aveva lavorato prima che è ugualmente bravo. Nell'ultima gara contro il Tonara, visto anche l'infortunio di Puddu, i tre centrocampisti Falchi, Tosi e Poddesu erano tutti fuoriquota, ma anche dietro ho spesso utilizzato i giovani, perché io preferisco metterli sempre al loro posto. Se uno è un centrale di centrocampo o di difesa gioca in mezzo e non finisce esterno; ed è certo che renda se inserito all'interno di un contesto organizzato. In Eccellenza i ragazzi che fanno parte della rosa sono all'altezza, a Ghilarza nella penultima di campionato abbiamo giocato con 6 fuoriquota, perché non faccio distinguo con i grandi, ben sapendo che l'esperienza ha una suo valore importante» 

Il doppio ruolo di Matteo Zanda, portiere e direttore sportivo, 

«Innanzitutto Matteo è un grande portiere e su questo non ci piove, il ruolo di diesse gli piace, ha fatto bene in questi anni al Monastir e può farlo anche in futuro. Ma dipende da lui se continuare a fare le due cose, nell'adeguarsi a determinati discorsi di gestione di spogliatoio, escludendo le problematiche societarie dal campo, cosa che ha fatto bene e non ha influito sulle sue prestazioni. Sul rettangolo di gioco è il primo trascinatore, nelle relazioni è uno che si fa voler bene da tutti, perciò di tutto questo ne trea beneficio anche il Monastir» 

Di cosa ha bisogno il Monastir?

«Io credo che da una stagione così travagliata può trarre solo benefici, per la società e il paese era una categoria nuova e averla conservata farà in modo che possa lavorare serenamente su certi errori commessi, il futuro è dalla loro parte ed è importante ancorare le basi sui giovani e sul settore giovanile come stanno facendo»

Il futuro di Antonio Prastaro?

«Per la stagione appena conclusa avevo deciso di stare fermo, poi è capitata l'occasione di Monastir e non mi sono tirato indietro. Sono 20 anni che alleno di continuo, da alcune stagioni guido squadre che lottano per la salvezza dopo aver vinto campionati con Muravera e Nuorese. La prima cosa che guardo, quando vengo chiamato, è se il club è dotato di un campo in sintetico per poter lavorare in un determinato modo, se c'è una valido settore giovanile sennò non hai futuro. Da questo punto di vista dico che il Latte Dolce dev'essere un esempio per tutti, una società modello che punta sul proprio settore giovanile e non fa il passo più lungo della gamba. Ha un tecnico come Massimiliano Paba, meno reclamizzato di altri che hanno ottenuto risultati minori dei suoi, che sa valorizzare i giovani ed esprimere un gioco di qualità. Farà bene anche in serie D, dove ha appena raggiunto la salvezza il Muravera, conservando la squadra dell'Eccellenza, èstato bravissimo il tecnico Marco Piras, ha ottenuto un grande risultato»

Le società sarde si troveranno probabilmente a rivedere il numero dei fuoriquota in campo, cosa ne pensa un tecnico che negli ultimi anni ha messo in campo tanti giovani?

«Devo essere sincero, prima pensavo che questa regola fosse fondata ma ora devo ricredermi, è meglio che il giovane giochi perché merita, così non crescono. Si diventa poi schiavi dei ragazzi, che non sono più quelli di prima, ora tutto gli è dovuto. Il campionato di Eccellenza è sempre competitivo ma si è livellato verso il basso. Bisognerebbe invece studiare un sistema che vada a premiare chi valorizza realmente i settore giovanili, un modo per incentivarne la loro crescita»

In questo articolo
Squadre:
Allenatori:
Campionato:
Stagione:
2015/2016
Tags:
Sardegna
15 Ritorno