Mr. Farci: Stagione lunghissima, siamo stati bravi
Monserrato: finalmente arriva la promozione in prima categoria
Missione compiuta per il Monserrato guidato da mr. Farci che grazie al 4 a 2 rifilato alla Johannes guadagna, dopo innumerevoli sforzi ed al termine di una stagione davvero estenuante, la promozione in prima categoria.
L’appuntamento di domenica rappresentava, in un certo senso, l’ultima spiaggia per il Monserrato che, per troppe volte quest’anno, aveva sbagliato partita nei momenti più importanti: a partire dallo spareggio promozione contro l’Orione 96, fino ad arrivare all'ultimo match dei play-off contro il Su Planu, perso con il punteggio di 2 a 1.
Il calcio però spesso offre un’altra occasione: questa volta mr. Farci e i suoi ragazzi non se la sono lasciata sfuggire; la festa può finalmente iniziare.
Mr. Farci, quella di domenica è stata sicuramente una bellissima partita da parte vostra: la sua squadra, fra le altre cose, ha dimostrato finalmente grande carattere in una sfida decisiva. Immagino sia molto soddisfatto di come sono andate le cose.
«Sono molto soddisfatto soprattutto perché noi venivamo dalla partita contro il Su Planu in cui pur giocando bene non eravamo riusciti a portare a casa il risultato: non era assolutamente facile recuperare il morale, la concentrazione e quindi tutti gli aspetti legati alla testa dei giocatori.
Domenica abbiamo incontrato la Johannes che quest’anno ha disputato il campionato di prima categoria e aveva quindi inevitabilmente un altro passo e un altro ritmo rispetto a noi; nonostante questo ci siamo comportati decisamente bene, siamo stati cinici; forse il risultato è addirittura un po’ stretto per noi visto che avremmo potuto fare qualche altro gol.
Abbiamo fatto una buona gara: c’è da considerare che il gran caldo ha penalizzato un po’ entrambe le squadre, soprattutto sotto il profilo atletico ma, ribadisco, sono molto, molto soddisfatto.»
Nella gara contro la Johannes è risultato determinante, ancora una volta, il vostro attacco atomico
Pensa sia proprio questa la chiave del vostro incredibile campionato?
«Io credo che la forza di una squadra dipenda dall'organico nel suo insieme, dall'equilibrio che si riesce a creare fra le parti.
Alla fine dei conti la nostra è stata una delle migliori difese dell'intera categoria (la terza dopo quella del Guspini, 15 reti subite e Ovodda, 22, una in meno proprio del Monserrato n.d.r.); i risultati sono il frutto di un ottimo mix tra appunto una buona difesa, un centrocampo abilissimo a fare filtro e un attacco che sicuramente ha fatto del suo.
Io personalmente però non sottovaluterei assolutamente il reparto arretrato, il meno battuto del nostro girone: grandissimo merito va anche a loro, ma tutta la squadra in generale è stata brava.
E' vero che se non si segna non si vince, ma è stato importantissimo per noi subire poche reti.»
Cosa è cambiato tra la partita contro il Su Planu e quella contro la Johannes di sabato scorso?
«Noi siamo abituati ad affrontare tutte le gare sempre con la stessa mentalità, cercando di imporre il nostro gioco. Con il Su Planu in parte ci siamo riusciti, passando per altro in vantaggio: forse in quell'occasione ci ha penalizzato la paura di vincere.
Serve più la voglia di vincere che la paura: quest'ultimo aspetto è ovviamente controproducente.
Contro la Johannes era sicuramente una delle ultime spiagge a nostra disposizione: dovevamo giocare la partita senza pensare al risultato, senza fare calcoli, cercando di esprimerci al massimo, come abbiamo fatto per tutto il campionato.
Siamo stati bravi, attenti e molto determinati: dopo essere passati in vantaggio abbiamo incassato praticamente subito il gol del momentaneo pareggio, a causa principalmente di una nostra disattenzione difensiva.
Non ci siamo scomposti e abbiamo segnato il secondo gol, ma nell'ultimo minuto del primo tempo abbiamo subito la seconda rete, su autogol.
Nella ripresa abbiamo giocato con più concentrazione, sfruttando al meglio le occasioni che ci siamo creati.»
C'è qualche ringraziamento particolare che si sente di fare?
«E' stato un campionato lunghissimo, interminabile. Abbiamo disputato la bellezza di 34 partite, le ultime delle quali nei mesi di maggio e giugno.
Non è stato facile, dal punto di vista atletico, mantenere questi ritmi; un calciatore ne risente fisicamente ma anche e soprattutto psicologicamente: abbiamo perso lo spareggio promozione contro l'Orione 96; nel triangolare play-off abbiamo vinto un match e perso l'ultimo e siamo quindi dovuti andare a giocare l'ennesima gara; non è stato facile, soprattutto mantenere la concentrazione alta.
La nostra forza l'ha fatta il gruppo, l'unità di intenti che ha accomunato tutti noi; ad inizio campionato ci siamo prefissati un obbiettivo e abbiamo lottato per raggiungerlo.
Non sono bastate 30 partite per decretare un vincitore, noi ne abbiamo dovuto giocare altre 4 per guadagnarci questa promozione, ma alla fine siamo riusciti a coronare il nostro sogno.
Il ringraziamento che mi sento di fare va a tutte le persone hanno lavorato per tagliare questo traguardo: tutto lo staff tecnico, coloro che quindi mi hanno dato una mano nell'arco di tutto il campionato, tutti i giocatori, la dirigenza che ci è sempre stata vicina, il presidente.
Il nostro è un gruppo formato da persone che realmente hanno a cuore questo progetto e che realmente hanno voglia di prenderne parte.»
Avete già particolari programmi per il futuro?
«Io penso che una settimana di riposo sia assolutamente meritata, poi faremo una riunione tecnica per incominciare ad analizzare la situazione e stabilire i prossimi obbiettivi, che non saranno molto differenti da quelli inseguiti e raggiunti negli ultimi 3 anni.
Una delle nostre priorità sarà insomma quella di formare un buon gruppo, al di la del potenziale tecnico dei singoli giocatori che rappresenta comunque, è ovvio, un valore aggiunto: noi puntiamo soprattutto sulle qualità morali dei ragazzi, perchè quest'aspetto non si trova facilmente.
Continueremo quindi con il lavoro svolto negli ultimi anni: ho a disposizione un gruppo splendido, che lavora e ottiene i risultati perchè animato da vera e pura passione sportiva, non sono dei mercenari; penso che questa rappresenti un'ottima base per il nostro futuro.»