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Monte Alma
I tecnici Renda e Falchi raccontano i successi

Monte Alma e Don Bosco, la sinergia funziona: salvezza in Prima e Allievi promossi in Fascia A1

Il Monte Alma ha tagliato il traguardo salvezza all'ultima giornata con il successo per 3-1 in casa della vice-capolista Coghinas e la Don Bosco ha esultato per la vittoria del girone B negli Allievi Fascia A2. Gode Nulvi che conserva, da matricola, la Prima categoria con la giovane squadra guidata da Vincenzo Renda, in un girone E molto difficile e dominato dal Sennori, e si fregia del ritorno degli Allievi nella fascia più importante regionale (dove già risiedono anche i Giovanissimi) grazie al successo ottenuto dai ragazzi di Ivano Falchi che hanno vinto il girone B Fascia A2 con una giornata d'anticipo precedendo in classifica Lanteri e Porto Rotondo. La sinergia tra i due club nulvesi, nata cinque anni fa, continua a portare grandi frutti con la prima squadra che attinge a piene mani dal settore giovanile.

 

«Abbiamo costruito la squadra con l'80% di ragazzi del 2003 provenienti del settore giovanile della Don Bosco di cui sono stato nel recente passato il responsabile tecnico - osserva Vincenzo Renda - Perciò i ragazzi hanno fatto con me un percorso dai Giovanissimi fino alla prima squadra e ritenevo fossero pronti per un campionato di Prima categoria. Quasi tutti gli allenatori xguardano alla carta d'identità e rimangono scettici se nelle squadre non ci sono i "nomi". Ma se ai ragazzi non gli si dà la fiducia che meritano oppure si tende snaturalizzarli cambiando loro il ruolo alla lunga si perdono. Noi abbiamo continuato un progetto per la loro crescita, sapevamo che era difficile ripartire dopo due anni di Covid e nessun campionato disputato. Perciò, su una rosa di 24/26 elementi fatta all'80% di 2003, abbiamo aggiunto un 2002 e poi dei ragazzi esperti, uno per reparto, come Gianfranco Piras, Alessandro Auzzas e Roberto Ninaldeddu. Il gruppo era convinto e credeva nella salvezza, eravamo consapevoli del fatto che avevano gli strumenti adatti per combattere, anche se l'inesperienza si paga perché o prendevamo gol per via dalla giovane età oppure eravamo poco cinici pur facendo tanto gioco. Abbiamo però sempre creduto nella strada intrapresa e siamo propensi alla crescita dei nostri ragazzi. Infatti, se una squadra quotata e di categoria superiore vede un nostro giovane e lo vuole nella propria squadra noi lo diamo, perché non tratteniamo nessuno e tutti sono svincolati e liberi di andare dove vogliono. Noi attingiamo dal serbatoio della Don Bosco, che ha due squadre nella fasce massime dei campionati regionali. C'è una sinergia e collaborazione tra i vari allenatori, parliamo la stessa lingua e usiamo la stessa metodologia negli allenamenti adattandoci alla situazioni, anche quella della condivisione del campo. Nulvi è una piccola comunità di neanche 3000 abitanti, a 25 chilometri da Sassari, solo con questa azione combinata si può avere una prima squadra e un buon settore giovanile».

 

E il settore giovanile ha festeggiato l'approdo in Fasca A1 con gli Allievi Regionali guidati da Ivano Falchi: «Era un girone impegnativo, con 4/5 pretendenti alla vittoria finale ed è stato avvincente e in bilico fino alla fine. Devo anche dire che mi aspettavamo qualcosa in più, 7/8 anni fa quando avevo guidato i Giovanissimi c'era più competitività, ora sta succedendo che sempre meno ragazzi si stanno avvicinando al calcio, specie dopo la pandemia». Il tecnico originario di Martis è tornato a guidare i "giovani" dopo l'esperienza fatta al Valledoria con la vittoria della Coppa Italia di Promozione battendo in finale l'Orrolese e la Supercoppa regionale superando la Nuorese, ma vanta anche esperienze fatte all'Ardara (promossa in Promozione), al Perfugas, al Chiaramonti e al Malaspina. «Mi sono divertito molto - dice Falchi - abbiamo iniziato con 22 ragazzi e finito in 22. Questa è la vittoria più bella di un'annata indimenticabile, paragonabile forse alla vittoria in Coppa e Supercoppa col Valledoria». E spiega il perché del ritorno al settore giovanile: «Io allenatore lo sono sempre sia in una prima squadra che coi ragazzi ma, in quasi due anni di pandemia vedevo mio figlio e ragazzi come lui stesi nel divano a giocare con la playstation. Mi sono messo nei loro panni, reduci da due anni di inattività e con pochi stimoli. Alla fine volevo trasmettere in loro la voglia di ripresa, avevo avuto altre proposte in Promozione che ho ritenuto non soddisfacenti e sono andato a Nulvi perché si lavora bene, con uno staff e una certa organizzazione. Abbiamo la palestra, ho un preparatore atletico come Gavinuccio Piras, ex Latte Dolce e Castelsardo, e un gruppo di genitori fantastici perché metà squadra non arriva da Nulvi. È stato un duro lavoro di riattivazione nel primo periodo, all'occorrenza abbiamo fatto anche quattro allenamenti settimanali e i risultati sono arrivati, soprattutto con il divertimento e il bel gioco. Io mi sento con Vincenzo Renda e con Totò Pravatà, che ha ottenuto una bella salvezza coi Giovanissimi, non c'è invidia tra di noi ma un continuo confronto. A livello giovanile la Don Bosco è una delle realtà migliori del Nord Sardegna, noi non selezioniamo i ragazzi ma ci lavoriamo per formarli. Nicola Grandu, classe 2006, è nell'under 16 del Cagliari. Questo è merito di una dirigenza e di una società che investe sulle strutture, come la palestra, e sui tecnici, che possono contare anche su un preparatore. Noi siamo un passaggio nel percorso di crescita dei ragazzi, li accompagniamo per una parte del loro percorso e a me piace fare questo. Magari ci vorrebbe la Juniores per quei ragazzi ancora non pronti per il salto in prima squadra e che devono fare un percorso intero dando continuità la lavoro fatti sin dai Giovanissimi. Il mio futuro? Non voglio vivere situazioni orribili o di poca chiarezza con le prime squadre».

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2021/2022