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Seconda categoria
«Nessuno ci ha surclassato sul piano del gioco»

Mr Pili, allenatore dell'Aritzo 1977, ci racconta il buon momento della sua squadra: «Possiamo arrivare presto in testa alla classifica»

Abbiamo avuto il piacere di intervistare mr. Giuliano Pili, allenatore dell'Aritzo 1977, formazione che fino a questo momento sta disputando davvero un ottimo campionato: l'Aritzo 1977 ha totalizzato 29 punti; vanta il miglior attacco, 38 le reti segnate in appena 14 partite, e una delle difese meno battute.

 

Mr. Pili, domenica scorsa avete superato la Virtus Villaurbana con uno strepitoso 5 a 1; avete inoltre pareggiato 2 a 2 contro la capolista Ovodda nel turno infrasettimanale; com'è attualmente il morale della squadra?
«Devo ammettere che il morale della squadra è davvero molto buono, stiamo attraversando un discreto momento di forma e i risultati lo confermano. Il pareggiocon l'Ovodda è arrivato solamente grazie ad una disattenzione dell'arbitro: l'Aritzo 1977 ha secondo me dominato la partita per tutti i 90 minuti e meritava, per quanto espresso in campo, di portare a casa il risultato pieno»

 

C'è un po' di rammarico quindi per quei due punti persi contro l'Ovodda.
«Certo, il rammarico è tanto ma non dobbiamo dimenticare che mancano ancora tante partite alla fine del campionato. Sono convinto che la mia squadra abbia tutti i mezzi necessari per poter guadagnare presto la testa della classifica.»

 

Domenica prossima siete attesi da un'insidiosissima trasferta sul campo del Sarule. Qual è secondo lei l'errore che i suoi giocatori non devono assolutamente commettere?
«Non possiamo assolutamente permetterci il lusso di sottovalutare il Sarule. Sono un avversario davvero ostico, la tipica squadra barbaricina che scende in campo con grande determinazione e con grande cuore e proprio per questo ci darà parecchio filo da torcere.»

 

State preparando la prossima gara in maniera particolare? Sta studiando qualche accorgimento tattico differente?
«No, io cerco di preparare ogni partita alla stessa maniera, senza preoccuparmi dell'avversario.
Per noi affrontare una formazione d'alta classifica o una squadra che lotta per non retrocedere non fa alcuna differenza.
Noi scendiamo sempre in campo per vincere.»

 

Quella di domenica sarà l'ultima partita del girone d'andata. C'è qualcosa che sino ad ora non ha funzionato come si aspettava?
«Sinceramente mi ritengo molto soddisfatto di come la mia squadra si è comportata in queste 14 partite. L'unico neo può essere la sconfitta contro l'Oniferi, che tuttavia secondo me è stata del tutto immeritata; ma davvero non ho nulla da rimproverare ai miei ragazzi.
Ci tengo a sottolineare che sino a questo momento ci hanno annullato la bellezza di 21 reti: siamo stati letteralmente tartassati dagli arbitri e i molteplici errori a nostro sfavore, spesso anche pesantissimi, ci sono costati cari.»

 

Dove pensa possa migliorare l'Aritzo 1977 nel girone di ritorno?
«Dovremmo essere bravi a limitare le disattenzioni difensive, anche se bisogna ammettere che queste amnesie sono in un certo senso normali: capitano ai professionisti che giocano in serie A, a maggior ragione possono capitare in un campionato di seconda categoria.
Per il resto ti confermo quanto ho detto prima: siamo molto contenti della squadra e del periodo che stiamo vivendo, anche se domenica abbiamo subito una grossa perdita: si è infortunato il nostro bomber Pistis, un giocatore di categoria superiore che in campo ci mancherà anche a livello umano.
Abbiamo tuttavia già provveduto a rimpiazzarlo con un pezzo da novanta del calcio sardo di cui non posso dirti il nome: lo presenteremo domenica nella sfida contro il Sarule.
Ti posso solo anticipare che questo ragazzo vanta tre presenze con il Cagliari Calcio in serie B.»

 

Quale è secondo lei il segreto che sta dietro all'attacco migliore del girone E?
«Abbiamo attaccanti molto bravi tecnicamente, delle belle bocche di fuoco; la società mi ha sicuramente messo a disposizione una rosa competitiva sia per qualità che per quantità: ho la possibilità di schierare tre-quattro giocatori offensivi in campo e contemporaneamente posso portarne altrettanti in panchina.
Per l'efficacia della nostra manovra è fondamentale inoltre il nostro faro di centrocampo: Maurizio Pibiri, un giocatore che davvero ha doti e qualità molto più alte rispetto alla media della seconda categoria.»

 

E l'allenatore in tutto questo che ruolo ha?
«Io non imposto la squadra con un assetto preciso: il mio gruppo è formato da 20 giocatori, tutti e 20 sono e si devono sentire titolari: ho la possibilità così di far rifiatare i più stanchi e di schierare per ogni partita una squadra assolutamente competitiva.
Cerco di fare in modo che i miei ragazzi si esprimano al meglio: a me piace giocare con la palla a terra e non dare punti di riferimento agli avversari; è importantissimo poi riuscire a dettare il nostro gioco per tutti i 90 minuti.»

 

Quale squadra l'ha più impressionata sino a questo momento?
«Mi sento di dire che non abbiamo ancora affrontato una formazione che sia riuscita a surclassarci sul piano del gioco.
Se devo essere sincero, in questo senso non mi ha impressionato nemmeno l'Ovodda: hanno tre o quattro giocatori di categoria superiore che contribuiscono in maniera determinante a raggiungere i risultati che stanno ottenendo; sono bravissimi a sfruttare al meglio ogni minimo errore dell'avversario e proprio per questo sono in testa al campionato. Che dire: speriamo che la ruota giri anche per loro»

 

Dove pensa possa arrivare quest'anno l'Aritzo 1977?
«Non possiamo assolutamente nasconderci: puntiamo sicuramente alla vittoria finale o quanto meno a giocarci i play off»

In questo articolo
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2011/2012
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