Mister Mannu: «Spero di no, impossibile giocare»
Odissea Carbonia, dall'intossicazione della squadra al rischio della gara persa col Valledoria
Primo obiettivo, la salute dei giocatori. Il secondo, evitare la beffa della gara persa. La due giorni del Carbonia è stata preoccupante, intensa e volta ad evitare guai fisici e tecnici dalla trasferta di Valledoria nella quale nove giocatori più il direttore sportivo Maurizio Ollargiu sono stati colpiti da intossicazione alimentare al punto che la partita è stata sospesa dopo 45' di gioco sul punteggio di 1-0 per i padroni di casa (rete di Ferreira).
Il calvario inizia dopo il pranzo in ristorante - Tutto è iniziato domenica pomeriggio, dopo che la squadra mineraria ha consumato il pranzo nel ristorante Baia Verde di Valledoria prima della gara valida per la 4ª giornata del campionato di Eccellenza. Arrivati al campo diversi giocatori della squadra di Graziano Mannu, si sentivano deboli e accusavano dolori allo stomaco e una sensazione di nausea. «C'era molto caldo, sia prima in ristorante che poi al campo - dice il tecnico Mannu - abbiamo pensato che dipendesse da quello e abbiamo aperto porte e finestre dello spogliatoio per far circolare l'aria. Qualche giocatore voleva farsi la doccia ma, dal momento che avevano mangiato, l'ho proibito». La situazione non migliora neanche nel riscaldamento pre-gara. «Marini non vedeva bene e ha rimesso - spiega Graziano Mannu - Bullegas accusava dolori allo stomaco e Giandon si sentiva debole. Ho fatto tre cambi nei primi 25', i giocatori erano imbambolati, nel frattempo il direttore sportivo Ollargiu ha dato di stomaco a fianco alla nostra panchina. Ho chiamato l'arbitro (Martinez di Alghero, ndr) per chiedere la sospensione e mi ha risposto di portare a termine il primo tempo».
Non centra la crostata, il mistero del prosciutto crudo - La situazione degenera anche in tribuna perché un giocatore del Carbonia non in elenco si sente male. Al duplice fischio dell'arbitro arrivano le ambulanze, caricano nove giocatori del Carbonia più il direttore sportivo e ne ricoverano quattro a Tempio e sei a Sassari. I carabinieri del Nas e gli ispettori di igiene dell'Asl iniziano a prelevare i campioni del cibo consumato, compreso una crostata di marmellata portata dal club minerario ed inserita a fine pasto nel ristorante, e dei reintegratori. Al riguardo il tecnico Graziano Mannu tiene a precisare: «Qui non si vuole accusare nessuno ma non mi si dica che il tutto sia stato causato dalla crostata, fatta in casa, che da cinque anni faccio preparare per ogni trasferta, né che fosse conservata nel nostro pullman al sole per due ore. Il diesse Ollargiu è allergico al lattosio e quattro dei nove giocatori ricoverati sono allergici alla marmellata e non ne hanno toccato minimamente. Il cibo che invece ha accomunato tutti è il prosciutto crudo. Un mio giocatore, Martin Virgili, già in ristorante mi aveva chiesto se poteva non mangiarlo perché non lo convinceva. E infatti era tra quelli che stavano bene».
In dieci del Carbonia ricoverati tra Tempio e Sassari - L'odissea è terminata nella notte di domenica, come spiega ancora il tecnico minerario: «Abbiamo aspettato fino all'una di notte all'ospedale di Sassari per poter far rientrare con noi quattro giocatori (Farci, Etzi, Foglia e Ciccu, ndr) che avevano il foglio di ricovero. Nel frattempo, la società del Valledoria è stata molto gentile ad accompagnare a Sassari gli altri atleti che sono stati curati all'ospedale di Tempio». Poi Mannu fa un aggiornamento sulla salute dei giocatori: «Marini è ancora debole e mi ha detto che si sente come se l'avessero picchiato, Giandon sta ancora male mentre Ciccu ha la febbre. Hanno consigliato a tutti noi di fare delle analisi del sangue e delle feci. Per fortuna mercoledì in Coppa Italia non giochiamo perché riposiamo sennò non avrei avuto giocatori a disposizione».
Il rischio della gara persa, la richiesta di ripetizione alla Figc - L'altra questione aperta è ora quella del risultato sportivo. Il Carbonia non vorrebbe essere beffato con la perdita della gara a tavolino. «Spero proprio di no - si augura Graziano Mannu - abbiamo fatto una dichiarazione scritta all'arbitro il giorno della gara stessa e poi abbiamo subito formalizzato la richiesta di ripetizione della partita alla Federazione inviando tutti i referti medici e indicando che ci è stato impossibile proseguire il match per “causa di forza maggiore”. Ora, semmai dovessero darci gara persa, non lo addebiteremo certo al Valledoria, società seria così come l'allenatore Raineri e i giocatori. Nella gara di ritorno saranno nostri ospiti a prescindere».
Il precedente di Valledoria-Samassi fa ben sperare ai minerari - C'è poi un precedente che può dare coraggio al Carbonia e che vede coinvolto proprio il Valledoria: nel settembre 2009, nella gara contro il Samassi, un fulmine si scagliò al suolo a pochi centimetri dal portiere dei valligiani Luciano Della Pina che si accasciò a terra intontito. Tra le fila dei campidanesi c'era l'argentino Martin Virgili, attuale centrocampista del Carbonia che ricorda: «Arrivò l'ambulanza e la gara fu sospesa, noi eravamo in vantaggio ma per il Samassi non è mai stato un problema e infatti la gara fu ripetuta. Rigiocammo dopo oltre un mese e perdemmo 4-2».