Indosserà la maglia numero 32 dell'ex Matri
Pablo Ceppelini: «Felice di continuare la tradizione uruguaiana del Cagliari»
Dategli due mesetti e si sistemerà i capelli. Così va qui per i sudamericani, Nenè in altrettanto tempo aveva eliminato le meches. Pablo Ceppelini è solo una "stellina" del 1991, probabilmente opterà per il crestino. Di sicuro porterà al Cagliari le canzoni spagnole da ultimo grido, quelle che dai primi anni '90, nello spogliatoio rossoblù, sono un rituale. Stringendo l'obiettivo, a mancare era proprio l'Uruguay. E chissà che lui non sia davvero il nuovo "flaco" Francescoli. Di sicuro, al Mondiale sudamericao Under 20 ha portato la sua nazione al secondo posto, solo dopo il Brasile.
Ha preso la maglia numero 32 lasciata da Matri - Trequartista, mezzala sinistra, quello dal numero dieci che però ha preso il 32. Esatto, la maglia di Matri va a lui. Forse per dimenticare in fretta il passato?. «Sapevo che c'era l'interessamento di una squadra olandese - ha raccontato Ceppelini alla sua presentazione - ma giusto un interessamento. Il Cagliari è andato al sodo e io non ho avuto esitazioni nell'accettare. Conoscevo la squadra: tanti uruguaiani hanno già indossato la maglia rossoblù». Le prime parole con Donadoni e il capitano Conti. «Due persone che mi hanno fatto una impressione splendida. Inoltre, parlano anche un po' di spagnolo, il che è molto importante per me, dato che ancora non ho confidenza con l'italiano. Ho avuto modo di fare un piccolo giro per la parte vecchia della città: "lindissima"».
A colloquio con Lopez, la tradizione uruguiana continua - E molto bella è stata anche la carriera degli uruguaiani in terra rossoblù. «E ho avuto subito un colloquio importante con Diego Lopez. È ancora molto popolare in Uruguay, ed è tifoso del Penarol come me. Mi ha parlato della grande tradizione della squadra rossoblù: farò del mio meglio per lavorare ed essere all'altezza». Dopo aver faticato in Perù al Mondiale, che gli ha regalato le Olimpiadi di Londra 2012, ha recuperato le forze ed è pronto a presentarsi sul campo con i nuovi colori rossoblù. «In Perù si giocava in altura, finivo ogni partita stremato. Fortunatamente ho avuto modo di riposarmi a Montevideo per quattro giorni prima di ripartire per la Sardegna. Adesso fisicamente sono a posto, e a disposizione del mister». Dal Penarol ecco a voi Pablo Ceppelini. Un altro pezzo di bella gioventù.
Virginia Saba