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Posada Semerano
«Con l'Usinese servirà tanto coraggio, Zela può fare la differenza»

Pieno di fiducia per il Posada, Semerano: «Contro la Dorgalese era una sfida da ultima spiaggia, ora la classifica fa meno paura»

La sfida contro la Dorgalese rappresentava la classica, ultima spiaggia per entrambe le compagini coinvolte: in palio, infatti, una grossissima fetta di salvezza o, meglio, la possibilità di mettere da parte punti pesantissimi per continuare la rincorsa verso il grande obbiettivo stagionale.
A spuntarla al termine dei novanta minuti è stato proprio il Posada, affidato da poco meno di un mese alle cure di Omar Semerano, con il giovanissimo tecnico che sta già raccogliendo i primi frutti del suo ottimo lavoro: terzo risultato positivo, con due successi, clamoroso quello strappato all'esordio sulla panchina dei bianco-celesti al cospetto di una squadra ben attrezzata come il Bonorva, ed un pareggio, per 1 a 1, nella trasferta di Borore. Anche nella gara casalinga contro la corazzata Ossese, però, Zela e soci hanno messo in mostra una condizione piuttosto buona, sia sul piano fisico che, soprattutto, sul piano psicologico, aspetto questo che, in sostanza, fa la differenza. La strada da fare è comunque ancora tanta, con ben dieci vere e proprie finali ancora da disputare: all'orizzonte, intanto, l'ennesima tappa fondamentale, con il big-match interno contro la forte Usinese.

«Domenica, a dire il vero, le cose ci sono andate abbastanza bene — dichiara Omar Semerano con ovvia soddisfazione —: ci siamo calati subito nella nostra dura realtà, se non avessimo vinto, infatti, la situazione si sarebbe complicata terribilmente. Sia noi che la Dorgalese eravamo di fronte all'ultima spiaggia; un passaggio fondamentale per il proseguo del torneo, i tre punti erano una questione vitale per entrambi».
Il giovane tecnico analizza la sfida nel dettaglio. «Abbiamo trovato subito il vantaggio, per poi continuare a giocare con grande intelligenza, senza mai buttare la palla. Nel secondo tempo, pronti via e c'è stato il raddoppio: da quel momento non dovevamo fare altro che gestire la partita al meglio».

Un successo che deriva, soprattutto, del grande carattere messo in mostra dai bianco celesti.
«Quando ho preso la squadra non riuscivano a smuovere la classifica da circa due mesi, un tunnel che sembrava ormai senza uscita. Proprio per questo mi sono dovuto concentrare molto sulla testa dei ragazzi, cercando di infondere un po' di tranquillità nello spogliatoio, altrimenti sarebbe stato tutto molto più complicato. Per fortuna ho trovato un grande gruppo, composto da bravissime persone: si mettono al lavoro con grande dedizione e seguono attentamente tutte le mie indicazioni, non solo quelle a livello tattico, ovviamente, anche se questo è un aspetto su cui ci concentriamo molto in settimana. Ed i primi frutti stanno già arrivando».
L'allenatore ritorna sui motivi che l'hanno spinto ad accettare la proposta del club. «Ho sempre affrontato il Posada da avversario, ma me ne hanno sempre parlato molto bene. Inutile dire che mi sono trovato subito a casa, grazie anche alle persone eccezionali che fanno parte della dirigenza: ti permettono di prendere le tue decisioni in tutta tranquillità, senza nessun tipo di problema o di pretesa, nemmeno dopo le gare più sfortunate, in cui magari non arriva il risultato. Da parte mia posso fare solo i complimenti a tutti loro per quello che hanno creato».

Tra i protagonisti principali dell'ultimo periodo, spicca senza ombra di dubbio Lorenzo Zela, otto reti in totale di cui ben sei realizzate negli ultimi 360'.
«Stiamo parlando di un ottimo giocatore, in grado di fare la differenza in qualsiasi momento, anche se potrebbe essere ancora più devastante, se solo riuscisse ad essere più continuo. Non si tira mai indietro e corre tantissimo per la squadra: io chiedo sempre ai centrocampisti e agli attaccanti di sacrificarsi in fase di copertura; proprio per questo a volte non riescono ad essere sufficientemente lucidi al momento della conclusione, ma per ora non possiamo assolutamente lamentarci, anzi».
L'esordio di Semerano sulla panchina del Posada è stato travolgente: la cinquina al Bonorva parla chiaro in questo senso. «Non potevo davvero sognare una partenza migliore, anche perchè alla vigilia avrei firmato per un pareggio».
Contro la corazzata Ossese, invece, è arrivato il primo stop, ma la prestazione è stata a dir poco eccellente. «Peccato, abbiamo regalato un tempo, una cosa che non dovrebbe succedere contro formazioni di quel calibro, ma nella ripresa è andata in scena tutta un'altra partita. Loro erano disperati, perchè avremmo potuto tranquillamente pareggiare, se non addirittura vincere».
In occasione dell'1 a 1 strappato al Borore, invece, la sensazione è che si sarebbe potuto fare qualcosa in più. «Anche in quel caso nei primi 45' non siamo praticamente scesi in campo, un difetto quasi cronico ormai, anche se nella ripresa abbiamo creato tantissime occasioni per il sorpasso. Loro poi sono rimasti in dieci negli ultimi minuti, ma in pratica non si è più giocato a pallone. Quel punto è stato importante per dare continuità al nostro periodo positivo».
Semerano prova a prescrivere la ricetta giusta per risolvere il problema. «Se ci troviamo in difficoltà non sempre riusciamo a reagire nel migliore dei modi, eppure, paradossalmente, ci esprimiamo al massimo proprio quando abbiamo la sensazione di non avere più nulla da perdere. Aggiungo solo che mi piacerebbe che i miei scendessero in campo senza nessun timore reverenziale nei confronti degli avversari».
Una lezione da mettere in pratica immediatamente, a partire dal prossimo big-match contro l'Usinese. «Per quanto mi riguarda, si tratta dell'ennesimo spareggio salvezza anticipato; ce ne mancano ancora tanti da qui alla fine. Affronteremo una bellissima squadra, molto organizzata, con tanti giocatori di assoluto livello; da esterno, non capisco proprio come possano trovarsi in quella situazione. A noi non resta altro da fare che partire subito a mille: la paura non aiuta a portare a casa la partita. L'unica cosa che possiamo fare è giocare con quanta più intensità possibile, domenica dopo domenica, ma siamo consapevoli che incontreremo tante difficoltà».

Dal punto di vista atletico il Posada sta piuttosto bene. «Stiamo svolgendo un lavoro specifico per prevenire gli infortuni, considerando che almeno 6-7 ragazzi hanno rimediato dei problemi alla coscia, tra contratture e stiramenti. Ci arriviamo al completo, con il morale al massimo, ora speriamo solo di continuare su questa strada ma da domenica si respira un'aria decisamente più serena».

 

In questo articolo
Squadre:
Giocatori:
Campionato:
Stagione:
2018/2019
Tags:
Promozione
Girone B