Ceduto Matri è il primo cambio in attacco
Per Ragatzu il momento è giusto per sfondare: «È la mia grande occasione, devo sfruttarla al massimo»
Chi è andato oltre ai soldi incassati, quando è arrivata la notizia della cessione di Alessandro Matri ha subito pensato: “Ora ci sarà più spazio per Daniele Ragatzu”. Giunto al terzo anno nella massima serie, il 19enne di Quartu Sant’Elena è diventata la terza punta in rosa e quando Donadoni schiera il modulo con due attaccanti, Acquafresca e Nenè, diventa il primo cambio nel reparto avanzato. Così è stato anche sabato a San Siro, chiamato dal tecnico rossoblù per giocare gli ultimi 30’ di gara, quella porzione di gara nella quale si è visto un grande Cagliari. «È stata una partita bellissima – ha detto in conferenza il più giovane marcatore in serie A con la maglia rossoblù – peccato per come è andata a finire. Nel secondo tempo abbiamo chiuso l'Inter nella sua metà campo. Ci deve fare da insegnamento: possiamo giocarcela contro tutti».
Dopo l'Inter arriva una Lazio in gran forma - Smaltita la delusione, domenica sarà la volta della quarta forza del campionato, la Lazio di Edy Reja, l’allenatore che ha riportato il Cagliari in serie A sei anni fa: «Sta attraversando un ottimo momento di forma, ma noi giochiamo in casa e solitamente al Sant'Elia otteniamo il massimo. Noi e la Lazio per certi siamo simili: la nostra vera forza è il collettivo».
Dopo la cessione di Matri c'è la grande chance - Settima presenza, ancora nessun gol («Ho pensato, magari mi capita la palla giusta e segno pure un gol, come contro il Milan»), Ragatzu vuole sfruttare la grande chance offertagli da Cellino che ha rifiutato ogni richiesta, nel mercato di gennaio, per il gioiello del vivaio rossoblù: «So benissimo che questa è la mia grande occasione, devo sfruttarla al massimo e dare ogni giorno qualcosa in più. Il calcio per me è un divertimento, ma sta diventando anche un lavoro. Da parte mia ci metto massima serietà e determinazione per far bene».
Cossu e Conti i modelli da seguire - A partire dagli allenamenti la cui presenza è garantita «da mio padre Raffaele, che ogni giorno mi accompagna ad Assemini, ma sto studiando per la patente e così non lo disturberò più» mentre i compagni gli garantiscono l’appoggio («mi aiutano ad inserirmi»). Anche se il modello da seguire è quello di Andrea Cossu. «Lo stimo molto – continua Daniele – È un giocatore eccezionale, molto tecnico, ma è soprattutto un modello fuori dal campo. Prima di ogni partita mi raccomanda di farmi tenere pronto casomai dovessi entrare, di divertirmi in campo e giocare come so. Lui e Conti sono due modelli. Spero di diventare come loro».
Gallon, Dametto e Martignoni prossimi alla prima squadra - Mentre chi gioca nella Primavera guidata da Gianluca Festa spera sempre di diventare come lui. Ragatzu sa bene chi potrà seguirlo presto in prima squadra: «Oltre a Gallon, Dametto e Martignoni sono forti, possono affermarsi grazie alle loro qualità». Ma ricorda anche che «tra la Primavera e la serie A c'è un abisso. Bisogna porre più attenzione, essere più veloci nelle giocate e sostenere l'urto dal punto di vista fisico».