Replica del Lanusei a Vignati, il dg Asoni: «Non l'avevamo bocciato, riflettevamo sul suo infortunio. Si sente prima donna ma non lo è»

Fabio Vignati che firma per il Muravera fa discutere. E se nel Sarrabus l'acquisto è accolto con trionfalismo, al Lanusei non hanno preso tanto bene alcune dichiarazioni fatte dal difensore romano quando ha spiegato il motivo per il quale ha lasciato il club ogliastrino per accettare la proposta del presidente Giampaolo Aresu. Nel passaggio in cui Vignati dichiara di aver ricevuto la chiamata del tecnico Francesco Loi che gli ha fatto l'in bocca al lupo (leggi l'intervista) il giocatore aggiunge: «Gli sarò sempre grato per quello che ha fatto, mi dispiace non continuare con lui, gli avevo promesso che l'avrei seguito anche se avesse allenato in Prima categoria, invece la società (il Lanusei, ndr) si è messa di traverso».

E la società ogliastrina, per conto del direttore generale Alessandro Asoni, replica all'ex giocatore biancorossoverde: «La società del Lanusei non si è assolutamente messa di traverso per la sua pemanenza dopo che l'allenatore Loi lo avrebbe riconfermato. Noi la squadra la costruiamo insieme con il tecnico, sugli acquisti che vorrebbe fare il mister non ci mettiamo bocca se sono fattibili economicamente. Noi lavoriamo in concerto con Loi che era d'accordo sulla linea della società, cioè quella di prender tempo con i giocatori così come i giocatori fanno con la società. Probabilmente Vignati si sente una prima donna ma non lo è, ha detto di aver accettato la proposta del Muravera dopo aver saputo che avevamo riconfermato i tre di Cagliari, Maurizio Floris, Angheleddu e Figos, che viaggiavano con lui durante la stagione scorsa. Ma il fatto che non sia stato chiamato in quell'occasione non era affatto una bocciatura e il fatto che un giocatore che è stato con noi venga a conoscenza che noi cerchiamo altri nel reparto in cui lui gioca non necessariamente vuol dire che è in sua sostituzione, perché non può pensare invece che possa essere un suo nuovo partner?». 

Secondo il dg del Lanusei Vignati è andato oltre anche nel discorso sull'infortunio e sui tempi di recupero. «Anche noi abbiamo sentito dei medici e per la rottura del tendine di Achille ci hanno parlato di un anno come tempi di recupero e non 7-8 mesi come lui afferma. Ma su quest'aspetto non voglio nemmeno entrare, lui ha detto correttamente che con il diesse Fabio Piras si sarebbe dovuto sedere a tavolino per parlare anche della sua condizione fisica ma a non ci ha dato il tempo di farlo. L'infortunio che ha avuto è di quelli importanti e ha certo influito nel rallentare la trattativa, ma vorrà lasciare qualche giorno per far riflettere la società? Per noi non dev'essere un problema se i giocatori prendono tempo ma se lo fa la società allora i giocatori si risentono. Fabio, se è sano, è più il forte di tutti, gli auguro perciò di riprendersi e di fare un grande campionato col Muravera ma avrebbe dovuto guardarsi bene dal fare certe dichiarazioni. A Lanusei ha ricevuto un trattamento come pochi e avrebbe dovuto avere più rispetto verso la società che lo ha trattato coi guanti». 

Chiuso il capitolo Vignati, il Lanusei resta sul mercato alla ricerca di tre elementi. «Dopo la fine del campionato - evidenzia il dg Asoni - la società ha pensato all'iscrizione e a risolvere il problema del campo che dev'essere a norma per la serie D. Il tecnico Francesco Loi aveva chiesto del tempo prima di sciogliere la riserva per capire se poteva o meno conciliare i problemi di lavoro con gli impegni del calcio, il suo benestare ce l'abbiamo da due settimane, da quel momento siamo partiti a fare mercato, lavorando di concerto con il tecnico sia ben chiaro. Abbiamo riconfermato Maurizio Floris, Angheleddu e Figos, con Mattia Floris ci siamo quasi. Ora che ci ha mollato Vignati cerchiamo un altro centrale di difesa, un centrocampista e una punta».