Numeri contro per galluresi e ogliastrini ma entrambe hanno da recriminare
San Teodoro-Tortolì, sprofondo rosso per le cenerentole: la vittoria manca dalla prima giornata, peggior difese e tecnici sulla graticola
Chi perde è perduto, o quasi. Ma anche il pareggio non potrà mettere allegria a San Teodoro e Tortolì in un derby tra cenerentole alla ricerca spassionata di una vittoria che possa invertire il trend negativo e togliere dalla graticola i rispettivi tecnici. I numeri sono da brivido per entrambi, la somma dei loro punti permetterebbe, ora come ora, un playout fuori casa: i galluresi hanno conquistato un pareggio nelle ultime dieci partite dopo l'iniziale vittoria a Lanusei, gli ogliastrini un punto nelle ultime otto dopo aver vinto all'esordio a Budoni e pareggiato successivamente contro Nuorese e Ostiamare. Una gara da si salvi chi può ma pur sempre offre un'opportunità di regalarsi un sorriso dopo tanto penare.
Il San Teodoro non è riuscito ancora ad ottenere punti sul proprio campo rimediando ben 5 sconfitte, tutte contro squadre laziali e a volte da mordersi le mani. Con l'Anzio per un gol preso dopo 2' di gioco, con la Nuorese per aver subito l'1-2 nei minuti di recupero, col Rieti pareggiava 1-1 fino all'88' e poi si è fatto infilare due volte, col Cassino ancora peggio perché i due gol dell'1-3 finale li ha subiti al 90' e 94'. Solo col Trastevere può recriminare poco perché tre dei quattro gol li ha subiti nel primo tempo. Ciò che ha contraddistinto viola di Alessandro Monticciolo, finora, è che tre-quarti di gara l'hanno quasi sempre fatta molto bene, anche domenica scorsa in casa del Latte Dolce erano sul 2-2 fino al 31' della ripresa, col Monterosi erano addirittura avanti 2-1 fino al 78' e anche lì hanno chiuso per 4-2 sotto. Una squadra che gioca con ardore ma non fino alla fine, un gruppo che si trascina i peccati di gioventù che in serie D non sono ammessi. In genere le delusioni continue finiscono per sfiancare la resistenza, il morale e la determinazione. Ancora ci crede il tecnico Monticciolo che si è messo pure in discussione chiedendo di essere esonerato visto che i giocatori li ha scelti lui. Ma la dirigenza ancora spera di poter ottenere i risultati troppo spesso sfuggiti di mano.
Il Tortolì ha avuto un incoraggiante inizio che, probabilmente, ha illuso la piazza abituata a vincere e stravincere in Eccellenza e che pensava di poter stare sullo stesso tavolo di alcune matricole d'alto e altissimo cabotaggio come Cassino (terzo) e Atletico (primo). Il calendario non l'ha aiutato perché dopo i 5 punti nelle prime tre giornate sono arrivate le sconfitte con Rieti, Latina e Cassino. In ognuna delle quali ha avuto da ridire: col Rieti la rete che ha rotto l'equilibrio è nata da un fallo non fischiato su Bergese (il raddoppio al 90' poco conta); col Latina è dubbio il rigore a metà ripresa del 2-1 dei nerazzurri poi graziati da Figos sottoporta prima del 3-1 conclusivo al 95'; col Cassino è stato menomato con l'ingiusta espulsione a Cocco in piena rimonta. Il pareggio col Latte Dolce, anche lì costretto in dieci per il rosso (esagerato) ad Alessandrì, ha bloccato una striscia di ko poi ripresa con ulteriori recriminazioni. Nel frattempo si incrina qualcosa, la società allontana 5 giocatori: l'attaccante Puntoriere, il difensore Daleno e tre fuoriquota. Contro la Lupa Roma c'è la terza espulsione di fila (questa volta di Figos) e una rimonta quasi sfiorata con i gol di Bergese e Spinola. Con l'Albalonga viene affondato con un siluro di Sabatini a metà ripresa ma è con la Flaminia che arriva la sconfitta più dolorosa: conduceva lo scontro diretto 2-1 fino a 9' dal termine, poi ha subito due gol. Sabato scorso la cinquina subita dai marziani dell'Atletico vale la peggior difesa con 25 reti al passivo (insieme coi teodorini) e ha fatto vacillare la panchina di Francesco Loi: prima le dimissioni del dg Giorgio Todde e del ds Andrea Solanas, poi l'esonero pensato dalla società ma non attuato, infine le dimissioni del tecnico date e poi ritirate. Una intricata matassa che potrà essere sbrogliata proprio a San Teodoro.