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Sebastiano Casciu: «Adoro stare in movimento. Lo sport è la cosa più bella e naturale del mondo»
E' nato a Uras l'atleta più polisportivo del cip

Sebastiano Casciu: «Adoro stare in movimento. Lo sport è la cosa più bella e naturale del mondo»

Sebastiano Casciu è un ragazzo come gli altri. Qualcuno dice che sia speciale. Beh, sicuramente lo è, ma per altre mille motivazioni. Lo vedi in prima fila, ad ogni attività. Con il sorriso stampato sulle labbra. Di chi sa di fare la cosa giusta: divertirsi. Sebastiano è un ragazzo speciale, sì, ma perché stupisce, lascia senza parole: il suo entusiasmo, la sua forza, la sua determinazione, la sua simpatia ed il suo sarcasmo, la sua intelligenza creativa non possono lasciare indifferenti. Ed è, forse, anche per questo che rappresenta gli atleti sardi diversamente abili: ciò non succede a caso.

È un uragano che travolge, Sebastiano. La sindrome di Down è il suo tesoro. Basta sedersi con lui, fare quattro chiacchiere davanti ad un microfono che subito ti strappa una risata. Grande così. Ad Uras, suo paese di origine in provincia di Oristano, è un vero e proprio beniamino. La sua allegria ha conquistato, in quattro e quattr’otto, tutti i presenti al campus. Ogni attività lo vede protagonista: non importa che ci sia da imbracciare un arco, vestire una muta, oppure salire in bicicletta. Lo sport rappresenta la sua vita: il calcio è la sua vera passione, ma nella lista delle cose da fare compaiono vela ed equitazione.

Difficile vederlo fermo: è una fantastica trottola che scombussola l’intero resort: «Adoro essere in movimento. Guai a non far nulla. Per cosa poi? Fare sport è la cosa più bella e naturale del mondo. Basta poco per divertirsi».

Affiancato dalla sua splendida mamma, la quale l’accompagna in lungo ed in largo per la Sardegna e l’Italia, Sebastiano non manca di sottolineare come la sua vera fortuna sia stata quella di avere una grande famiglia accanto, che l’ha sostenuto in ogni sua attività: «Non è da tutti avere la possibilità di essere sostenuto da così tante persone, le quali mi sono sempre vicine. È questo quel che conta davvero: non l’aspetto agonistico od il primeggiare. Soltanto con una grande famiglia al proprio fianco si possono abbattere le barriere e vivere una vita migliore. Lo sport rappresenta il miglior canale per indirizzare tutte queste sensazioni positive. Il suo messaggio dovrebbe esser preso ad esempio da tutti: siamo tutti uguali, nessuno è escluso, lo sport è vera vita. Ed io sono felicissimo di poter assecondare le mie passioni con il continuo sostegno di mia madre: mi è sempre vicina ed è grazie a lei che oggi sono qui. Le sono davvero grato».

Un ragazzo d’oro? No, semplicemente normale. Grato e riconoscente. La sua è una carica inesauribile e la sua testimonianza costituisce un esempio per tutti. Non però per quel che concerne la passione sportiva: «Sono tifoso del Milan da sempre. È la squadra più bella del mondo e ne sono affascinato sin da piccolo». Ma come? Ed il Cagliari? Qualcuno lo guarda perplesso. Ed anche il sottoscritto. Inutili i tentativi di convincerlo del contrario. Ma Seba ci piace anche così: testardo come non pochi. Ed è stata proprio la sua determinazione a portarlo sino a qui, con noi, con tutti, oggi.

In questo articolo
Stagione:
2013/2014