«Spero di aver lasciato un buon ricordo. Il futuro? Non ho ancora deciso»
Sergio Talloru fa festa con il suo Atzara: «Cento partite con questa maglia sono un sogno, qui mi trovo davvero a casa mia»
Se non è amore, poco ci manca: la storia di Sergio Talloru e del suo Atzara continua nel migliore dei modi: il fantasista di Tonara, ormai, è una delle punte di diamante più brillanti a disposizione dei rosso-blu. Una figura imprescindibile, dentro e fuori dal campo, che con il passare del tempo si è trasformata in una meravigliosa, piacevolissima costante, grazie alla sua spiccata personalità e ad una classe che, il più delle volte, emerge in campo in maniera straripante. I suoi tifosi hanno imparato ad apprezzarlo a fondo in tutti questi anni: domenica tra l'altro, Talloru ha giocato la partita numero 100 con la compagine che è diventata, per sua stessa ammissione, come una seconda casa. I numeri parlano chiaro e sono, a dir poco, impressionanti: 126 reti in totale, di cui 25 realizzate nella stagione in corso; un bottino peraltro destinato a lievitare ancora, magari già dal derby, attesissimo, contro una delle rivelazioni del torneo, il Belvì, che precede in classifica con una lunghezza di vantaggio.
«Domenica per me è arrivata un'altra, bellissima soddisfazione, non solo per i quattro gol, ma in generale per la prestazione. Rientravo in campo dopo un mesetto di assenza in cui ero alle prese con qualche acciacco, una distorsione alla caviglia che mi ha tenuto ai box per alcuni giorni, ma ora il peggio sembra passato. Tra l'altro sono felicissimo per l'assist a Manca, anche lui ha bisogno di segnare, ma non dimentichiamoci che tutti noi lottiamo esclusivamente per il bene della squadra».
Il bottino di reti all'attivo è salito così a quota 25. «In realtà sarebbero stati 29 — precisa Talloru —, perchè ne ho segnato quattro al Mogorella, che sono stati annullati dopo il loro ritiro. Credo si tratti comunque di una buona media, se si considera che ho saltato sei partite. I più belli? Quello, pesante, contro il Pauli Arbarei, che ci ha regalato i tre punti, e la punizione che ha deciso il confronto con il Meana. Ci tengo a ringraziare pubblicamente i miei compagni, perchè mi mettono costantemente nelle condizioni di poter fare il massimo. Per me sarebbe fantastico, ovviamente, vincere il titolo di capocannoniere».
Tra il fantasista e l'Atzara scoppia l'amore: una storia che va avanti ormai da ben cento partite. «Il paese merita tutto il mio affetto, sono ormai al quarto anno con loro e mi trovo benissimo, come se fossi a casa mia, a Tonara. Ho deciso di proseguire con questa bellissima avventura in primis perchè si concilia bene con il mio lavoro; ci sono tutta una serie di cose, tra cui la comodità, che devi necessariamente tenere in conto quando fai determinate scelte. La mia gratitudine nei confronti della società, lo ribadisco, è infinita: a prescindere da come andranno le cose, se le nostre strade dovessero dividersi io credo proprio che ci saluteremo con tanto affetto, e con stima reciproca. Io spero solo di lasciare un bel ricordo».
Il futuro potrebbe riservare qualche altra sorpresa e Talloru non ha paura di esprimere i propri desideri a voce alta. «Mi resta ancora qualche anno davanti, mi piacerebbe avere la possibilità di esprimermi in qualche categoria più alta, sempre che gli impegni me lo permettano».
La promozione sarebbe potuta arrivare sul campo, con i rosso-blu che hanno orbitato costantemente tra le primissime posizioni.
«La nostra stagione rispecchia esattamente il valore della squadra, obbiettivamente non abbiamo i numeri per poter vincere il campionato. La rosa è un po' corta, rispetto almeno a quella di alcune rivali; il campionato è lunghissimo, finirà il 20 maggio, e per tagliare il traguardo per primo devi avere le risorse necessarie per affrontare le varie squalifiche, gli infortuni e i momenti di calo che in una stagione arrivano sempre. A gennaio ad esempio abbiamo attraversato un periodo terribile, con tre sconfitte di fila». Peccato per quei punti lasciati per strada. «Anche se penso che, in sostanza, le cose si compensino sempre: a noi è andata bene contro il Pauli Arbarei, ad esempio, o contro l'Usellus in casa. Credo comunque che non possiamo lamentarci, siamo partiti con l'obbiettivo di disputare un bel torneo, e ci siamo riusciti».
La classifica recita: quinto posto a quota 49; gli stimoli in vista dei prossimi 360' non mancano di certo. «Ci troviamo li, in scia con il treno di testa. Potenzialmente, vincendo un'altra gara potremmo guadagnare qualche altra posizione, salendo a -4 dall'attuale capolista, considerando poi che siamo una delle poche squadre nella parte alta ad aver riposato».
Talloru fa il punto sulla corsa alla Prima Categoria. «Credo che il Meana stia andando ben oltre le aspettative, merito anche e soprattutto di mister Miceli: ha saputo cambiare marcia dopo il campionato deludente della passata stagione, ricompattando il gruppo. E' un tecnico che sa lavorare con i giovani, il suo punto di forza è la dedizione e l'organizzazione. Hanno diverse ottime individualità su cui possono contare, come Mattana e Sulis, giocatori di spicco, senza ombra di dubbio, ma ci tengo a ricordare anche Fabio Mura, di Tonara. Il primo posto non è una sorpresa».
Il Seui però insegue staccato di un punto soltanto. «Credo che abbiano qualcosa in più, soprattutto per quanto riguarda l'esperienza. Se dovessero vincere domenica contro il Gesturi, credo proprio che metterebbero una serissima ipoteca sulla vittoria finale, perchè le ultime tre gare sono abbordabili. Pure l'Isili ha fatto bene, ma hanno fallito qualche passaggio fondamentale che è risultato fatale».
Anche l'Atzara ha rimediato alcuni passaggi a vuoto che ne hanno condizionato la corsa. «Ho saltato la sfida contro il Lunamatrona, e abbiamo lasciato dei punti per strada, così come con il Meana Sardo. Purtroppo è andata così, ma non possiamo assolutamente farcene un dramma».
Il fantasista spende parole importanti per mister Porcu. «E' stato bravo a creare un bell'ambiente, puntando tanto sui talenti locali: sono la risorsa principale nei nostri piccoli centri, senza di loro, il calcio, almeno da queste parti, muore. E' alla seconda esperienza con una Prima Squadra, ma sta dimostrando tutto il suo valore. Può solo continuare a crescere».
Tornando al presente, il calendario ora prevede la sfida d'alta quota con il Belvì. «Cercheremo di fare la nostra partita, puntando alla vittoria, come sempre. Loro sono una compagine di primissimo livello, una delle migliori, almeno dal portiere al centrocampo, passando ovviamente per la difesa. Hanno a disposizione otto giocatori di di Tonara che sono cresciuti nelle giovanili e vantano presenze in Promozione ed Eccellenza, più alcuni elementi del paese, come i fratelli Curreli o Lungi. L'unico neo credo sia rappresentato dall'attacco: sono davvero solidi dietro, e mettono in mostra un ottimo giro palla ma arrivati alla tre-quarti incontrano qualche difficoltà di troppo; con due punte forti si sarebbero aggiudicati il titolo a mani basse. Per il resto, come ogni derby che si rispetti, sarà un confronto particolare, noi abbiamo la possibilità di scavalcarli e non vogliamo farcela sfuggire».