Salta al contenuto principale
slflrs
«Contro la San Marco non faremo barricate ma loro sono uno squadrone»

Seulo, avanti con fiducia; Floris: «Son rimasto perchè mi piace lavorare con i giovani, vogliamo rompere le scatole a tutti»

Il progetto è stato sensibilmente ridimensionato rispetto al recente passato, con alcune partenze eccellenti che hanno caratterizzato il mercato estivo del Seulo, ma nonostante tutto i bianco-rosso-blu stanno riuscendo ugualmente a ritagliarsi il loro spazio in uno dei tornei più equilibrati e competitivi degli ultimi anni: i 14 punti messi in cassaforte sino ad ora parlano chiaro, con il terzo posto in classifica che è la gratificazione più evidente per l'ottimo lavoro svolto, sino a questo momento, da mister Lello Floris, alle prese con una rosa infarcita da tanti giovani, molti dei quali, è questa una delle cose più degne di nota da sottolineare, provengono dal piccolissimo centro incastonato tra le montagne della Barbagia.
Domenica intanto inizierà un altro trittico decisamente impegnativo per bomber Tore Boi e soci, attesi prima dalla prestigiosissima trasferta in casa della capolista San Marco, poi dal recupero infrasettimanale nella tana dell'Orrolese, staccata di una sola lunghezza, per chiudere infine con il match interno con il La Palma: si tratta di veri e propri esami di maturità per una compagine che ha dimostrato di volersela e potersela giocare con tutti, per una stagione che regalerà ancora, la sensazione è proprio questa, tante altre soddisfazioni.

«In estate, purtroppo, abbiamo perso dei calciatori eccezionali per questa categoria — dichiara a malincuore mister Lello Floris —, ma soprattutto delle persone d'oro: mi riferisco a Michele Pili, a Mirko Atzeni, a Marcialis e Tocco, pedine assolutamente fondamentali per noi. Il progetto del Seulo è stato ridimensionato, è un periodo particolare per il calcio dilettantistico sardo e le nostre difficoltà sono comuni a tante altre realtà: spesso rinunciare agli elementi migliori è l'unica strategia per andare avanti, perchè le risorse da investire sono sempre meno e devi inventarti veramente di tutto per combinare qualcosa di buono».
Il tecnico non si è tirato di centro indietro, anzi. «In gruppo ci sono solo 7-8 grandi, se possiamo definirli così, gli altri 17 sono tutti giovani: ho accettato di rimanere proprio per questo motivo, mi piace moltissimo lavorare con i ragazzi».
L' 1 a 0 interno strappato al Vecchio Borgo Sant'Elia bissa il successo del turno precedente ottenuto in trasferta contro la Monteponi: sei punti pesantissimi che incrementano un bottino che ora tocca quota 14.
«Siamo ovviamente soddisfattissimi, anche se io la classifica non la guardo, non so neppure dove siamo messi (ride). I miei ragionamenti li faccio ovviamente, e ci mancherebbe pure, e proprio per questo dico che c'è tanto da fare ancora. Per il momento, il nostro intento è quello di rompere le scatole a tutti».
La capolista San Marco, prossimo ostacolo nel cammino del Seulo, è avvisata.
«Andremo a giocarci la nostra partita, contro un autentico squadrone: non si nascondono di certo, sono i favoriti per la vittoria finale. Per il resto, mi farà molto piacere ritrovare tanti miei ex giocatori ai tempi del Selargius, con cui ho instaurato un ottimo rapporto, che sopravvive a distanza di anni: penso a Pierluigi, a Garau, a Emmanuele Piras; alcuni di loro li ho allenati quando avevamo vinto il titolo regionale».
Il tecnico presenta la sfida. «Non possiamo fare calcoli, ma ci conviene affrontare la gara con una buona dose di spensieratezza, proprio come ci capita di fare un po' dappertutto; puntiamo a offrire una bella prestazione, stiamo cercando la continuità, in questo senso, a prescindere poi dal risultato finale; ciò che conta è la qualità del gioco che riesci ad esprimere. Loro hanno tante armi a disposizione, ma anche noi possiamo contare sulle nostre. Non si tratta sicuramente della classica sfida che puoi affrontare all'arma bianca. Servirà tanta attenzione e concentrazione, ma comunque sia non faremo barricate, non è davvero nel mio stile».

Paradossalmente, poi, i ragazzi di Floris rendono meglio lontano da casa: «A Gonnos avevamo la sfida in pugno, ma abbiamo sciupato tutto con un autogol. Per una gara di inizio stagione, comunque, non possiamo di certo lamentarci, anche perchè poi avevamo diverse assenze, tra cui quella di Tore Boi, che grazie a Dio sta segnando con buona continuità».
Discorso simile per il match contro l'Andromeda. «Anche in quella circostanza siamo stati acciuffati all'ultimo, ma ormai sappiamo bene come gira da quelle parti, non sono più una sorpresa e nel loro campo sono terribili; per fortuna li abbiamo già affrontati per quest'anno, ma non sarà facile per nessuno prendere i tre punti: l'ambiente è sempre molto caldo e la squadra è formata da elementi che ormai giocano assieme da diversi anni, anche se hanno cambiato allenatore. Sono convinto che con un pizzico di attenzione in più avremmo fatto il colpaccio, il pareggio è strameritato, noi siamo rimasti in dieci uomini ma c'è da dire che loro ci hanno creduto sino all'ultimo secondo, meritano un grosso applauso proprio per questo».
Contro la Monteponi invece è arrivato il primo successo lontano dalle mura amiche. «Sono un po' in crisi, ma a vederli in campo non lo diresti: hanno giocatori importantissimi come Cristian Dessì, Flumini e Demontis ad esempio; magari la ruota sta girando un po' storta, ma con il mercato di dicembre correranno ai ripari e si riprenderanno alla grande; dopo tutto sono una squadra di una grossa città, hanno risorse notevoli da investire, soprattutto se paragonate alle nostre».


Il 3 a 0 rimediato ad opera del Selargius è la sconfitta più pesante incassata sino a questo momento.
«Non c'è molto da dire, in realtà: ce la siamo cercata, nonostante avessimo incominciato benino.
La nostra colpa più grande è stata quella di non capire che era una gara che potevamo portare tranquillamente dalla nostra parte, ma il campo ha espresso il suo verdetto insindacabile: il giorno ci hanno rotto il culo (ride). Stiamo parlando comunque di un'ottima squadra, che ha elementi importanti, proprio come noi del resto: Giacomo Chessa ed alcuni altri hanno calcato palcoscenici importanti come la Serie D, poi stanno mettendo in vetrina dei giovani davvero molto interessanti».


L'importante in questi casi è ripartire di slancio ed archiviare nel minor tempo possibile la delusione. «Siamo riusciti a riprenderci piuttosto in fretta, ed è un bene, perchè i giovani spesso fanno più fatica in questo senso: conta che molti dei ragazzi arrivano dalla Seconda Categoria, in un certo senso sono alla prima esperienza importante».
Floris può continuare a lavorare con il pieno di serenità. «Si può sempre migliorare: conta che stiamo scendendo in campo sempre con 5-6 fuori quota, piazzati in tutte le zone del campo: una volta spetta al portiere, poi alla difesa e al centrocampo. Sei in un certo senso costretto a concentrarti insistentemente sempre sugli stessi concetti tattici, ma quello che mi gratifica di più è la grandissima partecipazione e il sacrificio di tutti. Ci tengo a sottolinearlo: siamo la squadra di un paese che conta 500 abitanti, incastonato tra i monti, lontano da tutto e da tutti. Avere 7-8 ragazzi del posto nella formazione titolare e una decina in rosa non è un aspetto da poco; stiamo facendo esordire anche diversi classe '2002, penso che non si esageri a parlare di un piccolo miracolo sportivo; tra Promozione ed Eccellenza, ma anche nel giro della Prima Categoria, è difficilissimo trovare dei casi simili al nostro».
La strada da seguire per l'imminente futuro appare ben delineata. «Si tratta di lavorare sodo sul campo, non conosco altre alternative. L'ambiente è carico e determinato, si respira davvero una bella atmosfera e non può che essere così, considerando che ci sono tantissimi ragazzini, ma è fondamentale il ruolo dei giocatori più esperti, che trainano il resto del gruppo e stanno dando un grossissimo apporto in generale: Jacopo e Tore Boi, Mauro Murgia, oltre all'ultimo arrivato Fadda, a cui si aggiungono Concu e Mura, riconfermatissimi dopo la passata stagione. Proviamo a divertirci, siamo una sorta di laboratorio: ho la possibilità di sperimentare diversi modi di stare in campo, cercando di mettere in evidenza le nostre caratteristiche, a prescindere da quelle degli avversari, che devono venire dopo».

Le condizioni generali della squadra in vista dei prossimi impegni sono piuttosto buone, merito anche degli accordi presi con la Polisportiva Isili, che ha messo a disposizione le proprie strutture. «Siamo alle prese con qualche acciaccato, faremo tutte le valutazioni del caso durante la settimana, ma dovremmo esserci più o meno tutti. Abbiamo la possibilità di lavorare in un campo meraviglioso, in erba naturale, ma possiamo contare anche su una palestra, su dei campi da calcetto e un impianto in terra battuta: il maltempo, che ha creato un sacco di disagi in lungo e in largo in Sardegna, non ci ha impedito di allenarci al massimo».

In questo articolo
Squadre:
Allenatori:
Campionato:
Stagione:
2018/2019
Tags:
Promozione
Girone A