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Sias, l'orgoglio della Torres: «Fiero di indossare la maglia rossoblù»
Il 18enne sassarese: «Io titolare grazie a Fiori»

Sias, l'orgoglio della Torres: «Fiero di indossare la maglia rossoblù»

Primo anno in Eccellenza, titolare inamovibile da quando il mister Angelino Fiori lo schierò per la prima volta in un Torres-Tortolì 0-0 del 31 ottobre scorso. Roberto Sias, classe 1993, piccolo-grande mediano rossoblù è una delle rivelazioni della squadra sassarese che quest’anno sta puntando molto sui giocatori del vivaio. «La società crede molto in noi giovani – dice l’appena 18enne centrocampista – e noi abbiamo avuto la fortuna di trovare tecnici che ci stanno valorizzando». Il primo a credere nella tecnica e nel temperamento del mediano sassarese è stato senz’altro il “professore”. «Sicuramente la fiducia da parte di mister Fiori è stata tanta – ricorda Sias – Mi ha schierato titolare subito, appena una settimana dopo avermi aggregato alla prima squadra. E io vado fiero di indossare la maglia della squadra della mia città»

 

Dopo l’esordio col Tortolì, alla quarta presenza, arriva anche il primo gol in Eccellenza contro l’Atletico Elmas di fronte al tuo pubblico. Cos’hai provato?

«L'emozione è stata tanta anche perché era una partita difficile che non riuscivamo a sbloccare, contro la capolista di allora. Quando ho visto la palla insaccarsi sono subito andato sotto la Nord, dai nostri tifosi, per festeggiare con loro. Quando facevo il raccattapalle ai tempi della Torres in C1 sognavo un giorno di poter fare quella corsa»

E poi ti sei ripetuto tre giornate fa contro la Nuorese

«Il gol alla Nuorese è da dividere al 50% con Gigi Marras, è stato bravissimo a mettermi in condizione di siglare il momentaneo 2 a 1 (la gara è poi finita 5 a 1, ndr)»

Dopo la sconfitta contro il Sant’Elia, società e tifosi si aspettavano la vittoria con l’Olbia

«La voglia di riscatto era tanta da parte di tutti noi, sicuramente l'espulsione di Piga dopo 23’ è stata determinante, senza quell'episodio penso che il risultato sarebbe un altro. Abbiamo comunque lottato in inferiorità numerica creando sicuramente più dell'Olbia, purtroppo non è andata bene»

Aldilà della sconfitta, che cosa non ti è piaciuto dello scontro diretto contro il Progetto Sant’Elia?

«Senz’altro gli episodi arbitrali e nostro sfavore. Credo che le immagini abbiano sciolto qualsiasi dubbio, se mai ce ne fossero stati, sia sul rigore non concesso a Cristian Sias che sul gol annullato a Enrico Curcio quando eravamo sull’1-1. Due episodi fondamentali che avrebbero sicuramente indirizzato la gara dalla nostra parte»

Quella sconfitta e il successivo pareggio con l’Olbia vi hanno allontanato di 12 punti dalla vetta, ora non resta che centrare i playoff

«Il distacco è sempre più ampio ma finché la matematica non ci condanna noi proveremo a centrare ogni domenica il massimo risultato con la speranza che chi sta davanti incappi in qualche passo falso, così non fosse cercheremo di guadagnarci i play-off per poi dare il massimo negli spareggi»

Primo anno in Eccellenza, subito titolare e già due gol, c’è in te l’obiettivo di diventare un giocatore professionista?

«Non penso molto al mio futuro, per ora cerco di dare il massimo per la Torres. Questo è sicuramente un anno molto importante per me ma il risultato della squadra viene prima di tutto, se poi arriva anche la gioia personale tanto di guadagnato»

Dopo l’esonero di Angelino Fiori c’è stato il ritorno in panchina di Roberto Ennas. Come va col nuovo/vecchio tecnico?

«Direi benissimo, il mister è sempre pronto a darci consigli e indicazioni per fare sempre meglio. Siamo un gruppo unito che ha in testa un unico obiettivo. La squadra ci crede e mister Ennas pure. Poi io provo a dare sempre il massimo durante gli allenamenti per guadagnarmi il posto, per ora non è andata male né con l'uno né con l'altro, ma resto con i piedi per terra e cercherò di fare di più per migliorare»

Cosa prova un giocatore come te che è nato a Sassari ad indossare la maglia della Torres?

«Una grande emozione ogni qualvolta entro in campo, però con la consapevolezza che ho una enorme responsabilità indossando questa maglia, ossia difendere i colori della mia città. Nelle giovanili ho quasi sempre giocato con la Torres, farlo ora con la prima squadra mi riempie di orgoglio»

Sei giovane ma hai temperamento, chi ti ha trasmesso tutta questa grinta?

«Il temperamento e la grinta penso siano le caratteristiche principali per un mediano. Il nostro compito è di recuperare palloni e metterci al servizio della squadra. Prendo esempio da Puggioni e Boncore, loro mi aiutano molto e sono sempre disponibili per darmi consigli. Anche gli altri compagni come Curcio, De Carlo, Cadau e Deliperi aiutano noi giovani tantissimo»

Fabio Salis

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2010/2011
Tags:
Sardegna
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Intervista