Uefa, il vicepresidente Uva: «Libertà alle singole Federazioni ma poi ci sarà una data limite per comunicare le squadre iscritte alle competizioni europee»
L'Uefa non entra in merito alle decisioni delle singole federazioni su come affronteranno il finale di stagione ma da Nyon arriveranno solamente limiti temporali entro i quali si dovranno indicare le squadre in griglia per la prossima Champions ed Europa League. Lo ha ribadito Michele Uva, vicepresidente Uefa, intervenuto durante Sportmediaset XXL: «Per l'Uefa viene prima la tutela della salute di tutto il sistema sociale rispetto ai soldi, al business e al calcio. L'Uefa non dà indicazioni su come si può finire o non finire i campionati nazionali, questo è ad appannaggio esclusivo delle Federazioni e Leghe dei singoli stati. Su questo non abbiamo giurisdizione e non abbiamo messo nessun limite di tempo, c'è solo il problema della contrattualistica dei giocatori che scadono il 30 giugno, la chiusura dei bilanci e il mercato dei trasferimenti che inizia l'1 di luglio così come previsto dalle norme Fifa. Ogni campionato è però libero di fare e proseguire come vuole ma poi è chiaro che l'Uefa metterà una data entra la quale ogni Federazione dovrà comunicare le squadre iscritte alle prossime competizioni europee».
Uva rivendica il ruolo di guida dell'Uefa e lo sforzo per un'unità di intenti con tutte le federazioni: «Dall'Uefa è arrivato un segnale di grandissima unità, tutte le decisioni dello scorso 17 marzo (rinvio degli Europei al 2021, ndr) sono state prese all'unanimità dalle 55 Federazioni, dalle Leghe e dai giocatori. Abbiamo agito con trasparenza e senso di responsabilità dando priorità alla sostenibilità dei campionati nazionali e mettendo su un tavolo comune le date delle competizioni europee. Non mi sembra che l’Unione Europea sia riuscita a dare un segnale di unità così come fatto dall'Uefa grazie alla leadership del suo presidente Ceferin che ha mediato le varie posizioni. L'Uefa ha assunto una posizione di coordinamento, di aiuto e di collaborazione con tutte le 55 Federazioni di 55 Nazioni con situazioni di coronavirus completamente differenti. Il calcio deve trasmettere messaggi positivi e di unità, leggo di pareri differenti e posizioni differenti per interessi differenti che però devono essere superati, il sistema deve viaggiare compatto e tutti dovranno fare rinunce».