Il bomber: «Bel gruppo, ottimo mister e società»
Argiolas a segno 11 volte e la Ferrini staziona nei playoff: «Il quinto posto non ce l'aspettavamo ma pensiamo alla salvezza, poi chissà»
Sei gare di fila a segno, poi una pausa di due turni e ora di nuovo in gol nelle ultime due giornate. Fabio Argiolas è il bomber di questa Ferrini Cagliari, matricola e rivelazione assoluta dell'Eccellenza nonché prima squadra dilettantistica del capoluogo dopo il sorpasso in classifica al La Palma Monteurpinu. Per il 32enne cagliaritano, da quattro stagioni assente nel massimo campionato regionale, già un bottino di 11 reti con una media di quasi un gol a partita, l'ultimo dei quali messo a segno domenica scorsa contro il Castelsardo. «Sto benissimo - ammette l'ex bomber di Atletico, Selargius e Montegranaro - quando ti va così bene è difficile parlarne perché magari porta male. Sono doppiamente contento perché in questa settimana mia figlia ha compiuto un anno, le ho dedicato l'ultimo gol. Il bis domenica a Tortolì? Magari».
Ferrini rivelazione, venti punti e quinto posto solitario
«È un bel momento per noi, non ce la aspettavamo una classifica così, i nostri punti di forza sono che si lavora bene e in tranquillità, c'è un bell'ambiente, i giovani sono bravi e si impegnano, poi non si sa mai nel calcio, gli episodi possono favorirti o bloccarti. Ora non guardiamo la classifica, viviamo alla giornata, tutto quello che stiamo raccogliendo adesso lo accettiamo ben volentieri, l'obiettivo è la salvezza che vogliamo conquistare quanto prima, poi penseremo a divertirci e a guardare ad altre cose perché se sei ancora lì in alto poi ti ingolosisci»
Contro il Castelsardo un po' di sofferenza, per i rossoblù il rigore sbagliato e il gol annullato a Serra
«La nostra pecca è quella di aver fallito, nella ripresa, due o tre occasioni per fare il 3-1, il gol che avrebbe chiusa la gara. Dobbiamo migliorare ancora su questo aspetto. Sul loro gol ho sentito pareri discordanti, c'è chi ha detto che il gol era regolare e c'è chi ha visto il fuorigioco. Probabilmente ci è anche girata un po' bene ma ricordo, ad esempio, che a Selargius la gara è finita 2-2 ma ci è stato annullato un gol regolare, quello del 2-3»
Il vostro rendimento in casa è il migliore, solo l'Atletico Uri potrebbe eguagliarlo domenica
«Sul nostro campo abbiamo pareggiato solo una volta, col Monastir alla prima uscita stagionale in casa e, tra l'altro, regalando il gol del 2-2. Fuori casa è più difficile, specie per i nostri giovani che magari possono stentare dal punto di vista caratteriale, sul nostro campo vedo in loro tanta più sicurezza, hanno maggiori punti di riferimento e poi vincere sempre ti fa sentire più forte. In generale il miglioramento nasce dall'aver registrato la difesa, in più facciamo sempre gol, le uniche volte che non siamo andati a segno abbiamo comunque strappato due 0-0 importanti col Latte Dolce e Ghilarza, pareggi che ti fanno crescere più in fretta»
In casa contro Calangianus e Atletico Uri avrete gli esami per entrare in zona playoff
«Saranno fondamentali per vedere se siamo cresciuti al punto da reggere il confrontro con squadre di vertice assoluto ma sarà comunque presto per parlare di esami. Se anche uscissimo bene da queste sfide, per esperienza so che il girone di ritorno è totalmente diverso dall'andata, c'è un mercato che cambia le forze, chi deve lottare per evitare i playout o centrare i playoff ci mette più grinta in campo. Ma direi che saranno difficili anche le prossime trasferte di Tortolì e Gavoi col Taloro fuori, le sfide contro questi avversari le sentiamo più degli scontri diretti anche se la classifica direbbe altro. Per noi dicembre è un mese importante a prescindere»
Che gara sarà a Tortolì
«Molto dura per noi. Loro non stanno attraversando un buon momento, mi aspettavo gli ogliastrini più su in classifica e non so nemmeno cosa aspettarmi da questo gara. Il Tortolì avrà voglia di riprendersi, servirà più attenzione sin dall'inizio, a giocatori come Marco Nieddu non puoi concedergli neanche mezzo metro perché ti fulmina subito»
L'ultima volta nell'Eccellenza sarda furono 20 gol col Castiadas, che differenze stai trovando?
«Sembra un po' più semplice per la mancanze di club che hanno fatto squadre per vincere o fare i playoff come Castiadas, Muravera o il Lanusei che voleva fare subito bene al primo anno di Eccellenza. Alcune piazze importanti come Alghero e Tempio sono in crisi e finite in Promozione. Lo trovo più fisico, con ritmi più alti e con squadre organizzate per la presenza di allenatori davvero bravi; in generale, però, noto qualche disattenzione di troppo, con otto squadre in serie D la qualità si è un po' persa»
L'anno scorso in Promozione 28 gol con l'Orrolese ma dietro Cacciuto che ne fece 30, questa volta ad inseguire Borrotzu
«Un grande attaccante che in carriera ha sempre segnato tanti gol e lo sta facendo anche da quando è all'Atletico Uri. Ad un attaccante piace fare gol sempre ma non c'è nessun inseguimento, io sono contento quando vince la Ferrini, se poi vince perché segno io lo sono il doppio»
Dopo tanto girovagare la scelta della Ferrini appare azzeccata
«Assolutamente sì, alla Ferrini si sta bene, ho fatto una scelta di famiglia, per stare a Cagliari, vicino a casa. Per il terzo anno di fila mi hanno cercato, sarei andato anche se fossero rimasti in Promozione. La società è impeccabile, non ti fa mancare niente, da noi regna la serenità e tutte queste cose magari fanno sì che sia per un anno più prolifico»
L'importanza di Franco Giordano nei vostri risultati?
«Tantissima. È un tecnico preparato, che cura i minimi dettagli in ogni allenamento della settimana. La domenica mattina fa sempre la riunione tattica, a molti giocatori potrebbero non piacere questi metodi, a me però sì. Un metodo di lavoro così è importante per i giovani, li aiuta a crescere, se qualcuno di loro avrà la fortuna di andare fuori dalla Sardegna in serie D o magari in C si troveranno con delle basi, con la cura delle posture nel momento in cui ricevono la palla e con i giusti tempi di gioco»
Tanti compagni al tuo fianco, con Podda sembra andare al meglio?
«Gianluca si muove bene come prima punta, fa i movimenti che agevolano il mio gioco, non ha paura di prendere calci e lotta come un leone. Gli manca la facilità di andare in gol, deve imparare ad essere più freddo sottoporta, lì fa un po' di fatica ancora perché ti sbaglia il golletto facile ma sta migliorando. Qualche consiglio? Certo, glielo sto dando e vedrete che si parlerà tanto di lui»