«Vogliamo tornare in D, sarà lotta fino all'ultimo col Latte Dolce»
Budoni, primo obiettivo centrato, Cerbone: «Coppa vinta eliminando squadre importanti, ora il campionato»
Un rigore al 120' per arrivare ai calci di rigore e vincere la Coppa Italia. Il Budoni conquista il primo dei due obiettivi stagionali e lo fa al ventesimo penalty di una gara infinita contro l'ottimo Carbonia, il cui sogno del colpaccio è svanito con la rete dagli undici metri di Meloni e con l'errore di Hundt che ha dato il via alla festa dei galluresi.
«Ci ho sempre creduto - ha detto il tecnico Raffaele Cerbone a fine gara - e ho fatto in modo che i giocatori stessi ci credessero. Oggettivamente sarebbe stata complicata andare a raccontarla perché non sarà stata un prestazione eccezionale ma abbiamo sbagliato tanto, almeno 4 palle-gol nitide e clamorose ad un metro dalla porta. Le abbiamo sbagliate e, di colpo, ci siamo trovati sotto 2-1. L'abbiamo rimessa in gioco al 120' con un rigore e vinto alla lotteria contro una squadra forte. Il Carbonia ha parecchi giocatori giovani interessanti, partono col gioco dal basso e ti complicano la vita. Vorrei anche rimarcare il fatto che abbiamo vinto la Coppa eliminando squadre importanti, in primis il Calangianus che aveva grande entusiasmo, poi Taloro e Latte Dolce spendendo tantissime energie e ora è arrivato il giusto premio per i miei giocatori. Nelle finali conta vincere e non essere belli. La dedica? Ci tengo tantissimo a farla a mio padre, che è mancato il giorno in cui questa competizione è partita, il 21 agosto scorso. Avrò modo di ricordare questa vittoria sempre con grandissimo piacere. Poi questo trofeo è anche per il nostro presidente Tore Marroni, anche lui è venuto a mancare ed è giusto ricordare quelle persone che erano parte di noi e vivevano in simbiosi col gruppo».
Il Budoni si apre un'altra strada per la serie D: «Noi avevamo due obiettivi, Coppa Italia e campionato. Ora la fase nazionale offre spiragli importanti quando passi alcuni turni però questo successo serve per l'autostima e per la fiducia. Le vittoria fanno crescere più di tanti allenamenti e danno una mentalità un po' diversa. Sarebbe stato peggio perderla. Abbiamo una rosa estremamente competitiva, anche dal punto di vista numerico, ci sarà spazio per tanti ragazzi di mettersi in mostra però, e questa è un'anomalia enorme che va sottolineata, quando faremo i turni nazionali ci troveremo a giocare tre gare in sette giorni affrontando in campionato chi arriva dal riposo».
In campionato è una cosa a due. «Mancano ancora tante gare ma la classifica dice che è una lotta tra noi e il Latte Dolce, e lo sarà fino all'ultimo. Loro non sono una squadra normale ma un avversario forte con tanti componenti che l'anno scorso facevano la serie D, mettendoci poi dentro Piassi, Celin e Olivera. Cercheremo di farlo nostro perché siamo stati costruiti per vincere, ed il nostro unico obiettivo e desiderio è quello di tornare immediatamente in serie D. Non sarà semplice perché c'è grande competitività e puoi perdere con le squadre di bassa classifica. Mercoledì affronteremo il Calangianus, un avversario ostico come lo sarà domenica il Bosa».